Tatto
Al tatto era
freddo e caldo.
Ed era strano, troppo
strano.
I primi tempi, credeva che ci avrebbe fatto l’abitudine: in
quanto maestra
d’armi, operare con esse era necessario, se non vitale.
Semplicemente bizzarro.
Era carne, divenuta solida.
Il sangue scorreva attraverso il metallo. E diventava freddo
e caldo.
Sobbalzava, consapevole di avere una vita in mano. Cosciente che, ogni
volta
che sferrava un colpo, ogni volta che ne parava un altro, questo si
ripercuoteva
sulla sua arma. Su Soul.
E ciò la rendeva debole, incapace; impossibilita dalla paura
di usare una falce
umana.
Così si era comprata dei guanti, in modo da non sentire
più il freddo e il caldo.
In modo da non aver più paura.
Note: Piccola
Drabble impropria su Maka; O, meglio, su Soul e Maka. Sul carattere
puramente fisico di un'arma demoniaca, carne resa acciaio.