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Autore: holls    29/08/2011    1 recensioni
Eri e Matt sono amici per la pelle: la prima in crisi col suo ragazzo, Jason, il secondo in cerca di una risposta ai recenti apprezzamenti verso i ragazzi che all'improvviso scombussolano tutto il suo mondo. L'incontro con Angelo e l'amico Thomas, per i due amici, sarà l'inizio di un susseguirsi di eventi che porteranno le vite di tutti a intrecciarsi, e niente sarà più come prima...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angelo e Matt

Capitolo 1    

Luglio

“Eddai, Matt, vieni!”
“Eri, non insistere, lo sai che non mi va…”
Dall’altro capo del telefono una tenace Eri stava cercando di convincerlo. Quella sera ci sarebbe stata infatti una festa a casa di Angelo, un tipo che nemmeno conosceva bene. E a dirsela un po’ tutta nemmeno lo trovava troppo simpatico.
“Matt, dai… Ci saranno un sacco di ragazze… lo so che lo vuoi…!”. Le argomentazioni di Eri non erano delle più originali, tanto più che Matt sembrava avere una sorta di attrazione per ragazze già impegnate, il che lo escludeva dal ruolo di possibile ragazzo.
“Per favore! Forse Jason non viene! Non so con chi andare! Ti prego…”. Alla fine, per non si sa quale perfida mano del destino, Matt accettò, seppur con riluttanza.
“Ma guarda che lo faccio solo per te e Jason… sia chiaro.” Dall’altro lato si sentirono urla di gioia, e poi qualche strano discorso a proposito di ‘rimorchiare’ e ‘ragazze carine’.
Matt sarebbe passato a prendere Eri verso le otto e mezzo, e ciò significava che aveva poco più di un’ora per prepararsi per quella noiosissima festa. Avrebbe optato per qualcosa di semplice o avrebbe tentato per l’ennesima volta di mettersi qualcosa di attraente?
Alla fine optò per la seconda scelta, si trattava pur sempre di una festa,  con ragazze carine… almeno stando a ciò che aveva detto Eri. Perciò tentò di tirarsi su quei capelli ribelli, sebbene corti, un po’ di profumo sul collo, che non guasta mai, per concludere con camicia e jeans, semplici ma efficaci.
Come Eri entrò in macchina, lo riempì subito di complimenti.
“Uh! Come siamo bellocci stasera!” Matt ridacchiò.
 “Grazie…” rispose lui, con un pizzico di imbarazzo. Seguì un attimo di silenzio.
“Sempre molto loquace tu, eh?”. La ragazza si voltò verso il finestrino e scoppiò a ridere. Matt provò a smentire subito la sua amica.
“Che fine ha fatto Jason?”
“Lo sai, no… ha la partita stasera”
La smorfia sul volto di Eri tradì la sicurezza con cui aveva pronunciato quella frase.
“Be’, dai, non ci pensare.
La ragazza si voltò, come se l’amico avesse captato i suoi cavilli.
“È già un anno che state insieme, no? Non c’è bisogno di avere brutti pensieri.”
Eri sorrise, e così fece Matt, soddisfatto per aver tirato su il morale di quella ragazza tanto insicura. E poi, certamente il suo sorriso si intonava molto meglio con i lunghi capelli scuri, quella sera arricciati per l’occasione.
“Siamo arrivati.” Matt pronunciò quelle parole con indifferenza, e guardò l’orologio, cominciando a calcolare le ore che sarebbe rimasto là dentro.
“È un brutto segno quando guardi già l’orologio, vero? Ma dai, sono sicura che ti divertirai!”
Usciti dalla macchina ebbe modo di osservare meglio Eri: era vestita in maniera molto semplice, l’unica cosa degna di particolare nota era una simpatica magliettina nera, scollata. Matt fu colpito dal modo in cui Eri riuscisse a non essere volgare nel vestirsi, abituato spesso a vedere ragazze con tutt’altra grazia.
Lei gli fece cenno di entrare e insieme si avviarono verso la porta di casa.
“Vedi di non ubriacarti troppo, che dopo devo riportarti a casa, eh!” disse Matt con fare scherzoso, mentre si apprestavano ad entrare. Era ancora presto per sapere che, da quella sera, niente sarebbe stato più lo stesso.
 

 
Angelo non era uno dei quei tipi che si potevano definire come ‘rampolli’, tuttavia la sua famiglia era assai benestante, e non gli faceva mancare nulla. Il solo fatto che quella sera la casa fosse libera perché i suoi partecipavano ad un soggiorno a Miami, parlava già da sé. Stranamente però era abbastanza un ragazzo coi piedi per terra, insomma, certo, un po’ di puzza sotto il naso era inevitabile che l’avesse, ma non in maniera così eccessiva come si poteva pensare. Aggiungendo poi che era anche discretamente carino, ecco che il quadro perfetto era fatto.
All’arrivo i due furono accolti dal padrone di casa. Come avesse fatto a conoscere Angelo, Matt nemmeno lo ricordava; forse aveva a che fare con qualche lavoro dei tempi della scuola. Chi lo sa. Sta di fatto che quella sera erano lì, in onore del 20esimo compleanno del piccolo principe. A dire il vero, con tutto quel trambusto era davvero incredibile che si fosse accorto della loro presenza.
“Spero vi divertiate”. Angelo incrociò il suo sguardo con quello di Eri, per un piccolo e fugace momento. Matt guardava divertito la scena, pensando alle millemila paranoie della sua amica. Fece per andarsene da quella situazione imbarazzante, quando anche i suoi occhi trovarono quelli di Angelo. Rimase frastornato da quel contatto visivo che durò sì e no una manciata di secondi, ma che a lui parvero un’eternità. Vide Angelo abbozzare un sorriso, per poi andarsene dal resto degli invitati.
“Carino.” Fece notare Eri.
“E allora?” domandò con fare interrogativo Matt, voltandosi verso l’amica.
La ragazza accanto a lui fece segno di spallucce, ma ciò che non piacque a Matt fu quel piccolo ghigno comparso sul suo volto.
La serata trascorreva tranquilla, tra gli alti e bassi del caso; quella festa era davvero un connubio di personalità diverse. C’era chi già dopo poco era sul punto di rigettare la cena; chi si scatenava ballando a ritmo di quella musica un po’ troppo house; ragazze un poco timide che se ne stavano in un angolino aspettando qualcuno con cui poter scambiare due chiacchiere. E poi c’era lui, Matt, che confuso cercava qualcosa da fare in quel posto noioso. Eri aveva raggiunto le sue amiche, e a Matt sembrò che stesse alzando un po’ troppo il gomito, e questo gli provocò un sospiro sconsolato. Cosa poteva fare nel frattempo? Forse la cosa migliore era proprio andare a ballare. Non che fosse un ballerino provetto, anche se comunque si stava cimentando nell’apprendimento di un nuovo ballo che spopolava tra i giovani, un tipo di ballo all’apparenza scoordinato, ma che in realtà richiedeva una grande capacità di concentrazione e coordinazione. Si sentiva un po’ fuori luogo, ma muovere un po’ le gambe e le braccia su e giù non lo entusiasmava troppo. Cominciò a muovere a ritmi lenti, poi sempre più frenetici le braccia, seguendo mosse che aveva imparato da un video su Internet. In poco tempo, senza volere, aveva attirato gli sguardi di tutti. Quando se ne accorse, imbarazzato, smise.
“Ehi, però, sei davvero niente male!” gli disse un ragazzo, avvicinandosi. Sembrava che finalmente anche Matt avesse trovato qualcosa da fare, quella sera. Altri ragazzi si unirono a lui per fare sfoggio delle loro abilità in un ballo tutt’altro che facile.
Ballavano, i loro corpi si muovevano, sinuosi, a ritmo di musica; le ragazze che guardavano estasiate lo spettacolo, rapite da quei movimenti sciolti e perfetti. Lo sguardo dei ballerini era concentrato, impegnato. La luce della grossa palla, messa per l’occasione, faceva risaltare quella bravura, visibile solo dai tratti di luce concessi dalla lampada.
Finita la piccola esibizione, gocce di sudore, complice il caldo estivo, scorrevano lente sui loro volti. Matt approfittò di quell’attimo di pausa per andare a bere qualcosa. In fondo era arrivato da poco, e avrebbe avuto tutto il tempo di smaltire quel piccolo bicchiere di birra.
“Ehi, non male!”
Matt si voltò di scatto, col bicchiere ancora sulle labbra.
A pronunciare quelle parole era stata una ragazza, una di quelle che Matt avrebbe definito ‘tutto il contrario di Eri’. Una scollatura più che visibile, minigonna e tacchi. Trucco non eccessivamente pesante, ma che non bastava a rendere fine il suo viso. La ragazza, che si presentò col nome di Tania, si avvicinò pericolosamente: anche senza una palla di cristallo sotto mano, le sue intenzioni apparivano chiare. Cominciò a passare una mano sulla schiena di Matt, ammiccandogli. Parve restio sulle prime, ma poi decise di lasciarsi andare. Non era proprio ciò che lui preferiva, ma in fondo che male c’era ad accettare? I due si appartarono in una qualche stanza della casa, e scomparvero.
 

 
Nel frattempo, Eri aveva deciso di staccare da quella festa solo per un po’, per dedicarsi ad una faccenda in sospeso. Si appartò in un posto isolato, fuori dalla casa, nell’immenso giardino, e prese il cellulare. Compose quello che era il numero di Jason, e chiamò. Niente. Il telefono continuava a squillare, e squillare, senza risposta. Possibile che fossero arrivati già a  quel punto? Lei non voleva… e sapeva che anche per Jason, in fondo, era così. Scrisse dunque un messaggio, che tanto sicuramente avrebbe letto. Rispondere alla telefonata forse sarebbe stato per lui un colpo al suo orgoglio; ma leggere un messaggio non avrebbe arrecato alcun danno alla sua dignità. Aspettò invano una risposta, per 10, 15 minuti, ma niente. Guardava inesorabilmente i minuti sul display che sembravano non avere punta voglia di scorrere. Forse pensarci così tanto non sarebbe servito a nulla. Forse doveva solo dedicarsi alla festa, svagarsi un po’, staccare da quei pensieri cupi. Ma si rendeva conto che la faccenda con Jason era una cosa importante e complicata e, pertanto, difficile da risolvere.  Trattenne a stento le lacrime, poi decise di rientrare dalle sue amiche.
 


Salve a tutti! Ecco pubblicato il primo capitolo ^^ Spero che la storia vi piaccia!
Forse per qualcuno questo titolo e questa storia non saranno nuovi, ma vi informo che finalmente sono riuscita a concluderla! Esatto, la storia è completa ^_^ Per chi avesse già letto la precedente pubblicazione (nessuno, penso, ma lo scrivo lo stesso XD), consiglio di rileggere da capo, in quanto ho cambiato parecchie cose, alcune piccole, altre meno ^^
Per il resto, vi auguro ancora buona lettura!
   
 
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