Ma c’erano cose che nemmeno il grande Robert Plant, celeberrimo cantante di talento, idolo di moltissimi giovani, conquistatore d’America e una delle maggiori ambizioni di praticamente tutte le groupies esistenti, riusciva a fare.
Robert si alzò dal divano per accovacciarsi all’altra estremità, vicino alla testa di Page che intanto si era steso con le mani pallide dalle dita lunghe che coprivano la faccia. Le tolse piano con le sue e lui lo guardò. Era un misto tra perplesso, timoroso, curioso e implorante.
Faceva pena. E inquetava.
Non so proprio dare i titoli.
E, uccidetemi pure <3