Il mostro che non sei.
 

Eccola spuntare da un branco di nuvole, pallida e innocente.
Sembra una presenza amica, messa lì a galleggiare nel bel mezzo del cielo, anche se il cielo di spazio non ne ha. Eppure sembra sempre al centro di tutto quella sfera ammaliante di luce, solo perché in realtà l'unico posto in cui è al centro è nel tuo mondo.
Attira i nostri sguardi come riuscirebbero a fare le lacrime di un amico e ci sorride, inconsapevole del dolore che porta con sè.
E' così dannatamente perfetta che, se solo non la odiassi con tutto te stesso, ne saresti innamorato.
La scruti per qualche attimo con la paura sul volto, quella paura che non se n'è mai andata, ma lei, crudele, divora quell'ultimo attimo di banale sollievo e in quell'attimo te ne vai da te stesso.
Basta poco e ogni briciola di uomo svanisce nell'aria pungente della notte, svanisce da te, per dare il posto all'animale, al mostro che non sei.
E lì non c'è più tempo per pensare.
Ci vedi, ci guardi con la ferocia del lupo che nemmeno nei tuoi momenti più difficili e duri riusciremmo a scorgere nei tuoi occhi d'ambra.
E' lotta.
Ogni secondo è terribile.
C'è sangue. Dolore. Angoscia e speranza sommessa.
Perché in fondo noi quattro sappiamo che andrà tutto bene.
Andrà sempre tutto bene, finché saremo con te.
Perché quel pelo non potrà mai nascondere il tuo cuore.
Perché quell'ululato non potrà mai sommergere le nostre risate.
Perché i Malandrini sono più forti del Lupo e su questo non c'è dubbio.
Grazie alla nostra solida amicizia le notti di luna piena sono diventate delle serate un po' diverse dal solito e nulla di più.
Dopo un po' infatti ti calmi e il topo, il cane, il cervo e il lupo cominciano a correre tra i maestosi alberi della foresta, sul morbido tappeto di foglie ingiallite.
E lì capisci che hai degli amici, altre anime in cui rifugiarti quando avrai voglia o forse bisogno di scappare dalla tua.
Lì capisci che non sei solo e che, con un po' di fortuna, non lo sarai mai.
E proprio lì capisci, in quello che dovrebbe essere il momento più terribile della tua vita, che forse sei felice.
Felice della tua dannata vita, che ti ha dato e ti ha tolto tanto e con troppa facilità.
Felice, come mai avresti sperato di sentirti.
Felice dei nostri sorrisi, quelli dei tuoi amici che vedono solo il buono in te, perché sanno che ce n'è davvero tanto.
Felice, nel più semplice e profondo significato della parola.
E mentre corriamo, insieme come sempre e come non mai, forse riesci anche a convincerti che abbiamo ragione quando ti diciamo che non sei un mostro, Remus.
Perché ricordati che anche se quella maledetta luna è al centro del tuo mondo, nel tuo cuore ci siamo solo noi, la tua speranza. E, credimi, nessuno riuscirà mai a toglierci quel posto.










Note della Malandrinautrice: Salve a tutti. Eccomi qui con la mia terza storia. Wow, sono emozionata!
Beh, uno dei miei personaggi preferiti, se non il preferito assoluto (solo perché c'è Harry), come avrete capito dal mio nome, è Remus.
Sono rimasta incantata dalla sua storia, dalla croce che un uomo così buono ha dovuto portare per una vita intera.
E sono rimasta ancora più incantata dalla forza con cui lui l'ha portata. Da vero Grifondoro.
Beh, mi sono immedesimata e ne è uscita...questa cosa!
Non è granché, ne sono pienamente convinta, ma volevo pubblicarla dopo averla scritta di getto.
L'ho fatto e ora sta' a voi.
Se qualcuno passa di qui, magari solo per un pizzico di curiosità, beh, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa, è importantissimo per me.
E sono felice anche di ricevere critiche.
Grazie mille.


Simona_Lupin 

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