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Autore: babyitscoldoutside    30/08/2011    2 recensioni
In una normale sera in una normale New York tutto sembra essere parte di una routine, nessuno lascia trasparire alcuna emozione.
Eppure non è così per Kurt, un felicissimo Kurt pronto a regalarci il sorriso più brillante per l'azione più quotidiana che esiste. [Futurefic]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti questa è la mia prima fan fiction e ho voluto iniziare con un omaggio alla mia OTP preferita. Spero che l'apprezziate e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate per cui recensite, anche se pensate che sia uno schifo terribile. In fondo c'è una prima volta per tutti :D
E detto questo vi lascio alla storia sperando che vi piaccia **




Era una tipica sera autunnale, di quelle in cui la città si illumina di tutti i colori più caldi come a voler contrastare il buio del cielo.

La pioggia fine e leggera non era affatto una novità per gli abitanti di New York che continuavano a camminare, o meglio a correre frettolosamente per tornare al più presto dalle loro rispettive famiglie. Ma osservando i volti della gente non si notava il minimo accenno di euforia o di gioia: era per tutti una tipica giornata feriale, era pura routine.

Eppure dentro un appartamento sembrava si stesse celebrando la più luminosa delle feste.

Le luci accese nel soggiorno e nella camera da letto sembravano quasi oscurare l'appartamento messe a confronto con il dolce sorriso di Kurt: era la luce più abbagliante che si possa immaginare.

La ragione di quel sorriso così brillante era proprio di fronte a lui: una ragione con limpidi occhi azzurri e morbidi ricci castani, la sua Elizabeth.

-Papino, Papino mi racconti la favola della buonanotte?- chiese dolcemente la piccola, avvolta in una morbida coperta che richiamava il colore dei suoi occhi.

-Certo Lizzie. Quale favola vuoi sentire questa sera?

Aladdin, Cenerentola o di nuovo La Sirenetta?-

-Voglio la favola, papino- accentuando di proposito l'articolo, certa che il padre avrebbe subito compreso ciò di cui stava parlando.

Ma evidentemente Kurt era più stanco di quanto dimostrasse e la bambina così si ritrovò a dover specificare quella che per lei era la cosa più ovvia del mondo.

-Voglio che mi racconti ancora di quando hai conosciuto papà!-

E bastò soltanto questa precisazione per vedere la stanchezza di quegli occhi azzurri scivolare via e lasciare posto ad una luminosità mozzafiato.

Era come se quella luce appartenesse ai suoi occhi, così come la luna al cielo stellato.

Con gli occhi che diventavano ad ogni parola più limpidi iniziò a raccontare delle continue spinte sugli armadietti al sapore di slushie, di come lo zio Finn e gli altri amici non riuscissero a comprenderlo, della sicurezza che trovò nella Dalton fin dalla prima visita, di quegli occhi nocciola che gli avevano letto nel profondo dopo 3 singole parole, di Teenage Dream e di tutte le altre canzoni che vennero dopo, di come trovò in quei ricci mori l'amore della sua vita.

-Sembra tutto molto più romantico raccontato da te amore-

Kurt e Lizzie erano così presi della storia che non sentirono il rumore della porta aprirsi né il calpestio di passi fino alla camera da letto della piccola. Perciò quando sentirono una voce alle loro spalle sobbalzarono entrambi.

-Blaine tesoro non ti abbiamo sentito-

-Papà!- urlò la piccola saltando giù dal letto e precipitandosi tra le braccia del padre.

-Scusatemi non volevo interrompere la storia, continuate pure io mi siederò qui accanto alla nostra principessa e ascolterò la storia da bravo bambino-

Anche se ormai Blaine era più che trentenne era ancora convinto di essere un ragazzino, come dimostravano le sue esibizioni canore in casa con conseguente rottura dei mobili su cui saltava.

Kurt si lasciò sfuggire un piccolo sorriso e si perse per un attimo negli occhi nocciola del marito, gli stessi occhi nocciola che gli avevano fatto perdere la testa ancora diciassettenne, gli stessi occhi che gli facevano perdere la testa dopo tutto questo tempo.

Ma l'impaziente Lizzie non fece durare a lungo questo momento richiamando l'attenzione del padre alla storia.

-Oh sì dove eravamo arrivati?-

-A San Valentino papino-

E lì gli occhi di Kurt si sbarrarono, e Blaine scoppiò invece in una fragorosa risata, consapevole che entrambi ricordavano quel momento alla perfezione pur avendo voluto dimenticarlo con tutte le loro forze.

La piccola esasperata dalle continue interruzioni decise di mettere su il broncio, ma le sue rosee guance paffute non facevano altro che renderla più dolce, e osservandola anche Kurt scoppiò a ridere, convinto che non potesse esserci al mondo una vista più deliziosa.

La notte però avanzava e la bimba iniziava a subire l'effetto della stanchezza, così mentre i suoi occhi si chiudevano riuscì a pronunciò un ultima frase:

-Voglio trovare anche io il mio teenage dream, papi-

-Sono certa che lo troverai mia piccola principessa- dissero all'unisono, lasciando la stanza nella piena convinzione che quella deliziosa bambina avrebbe trovato la persona che le avrebbe fatto battere il cuore con un solo sguardo, proprio come a loro succedeva ogni giorno da dieci anni.

Kurt e Blaine si erano trovati, erano due pezzi di uno stesso puzzle ed erano certi che Lizzie, la loro Lizzie avrebbe trovato ben presto il suo pezzo mancante.

  
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