Portogallo, 1212.
Manuel si stava rilassando sotto il solito albero rigoglioso di mele rosse, ammirando il campo di gigli che aveva di fronte.
Il ragazzo dai capelli castani e dalle dolci iridi verdi indossava la sua armatura, ornata da una grossa croce fatta da piccoli rubini posti simmetricamente.
Portava anche una grande spada dal manico d'oro, decorato anch'esso con dei rubini ed era accompagnato da un piccolo drago d'oro.
L'indomani, il ragazzo sarebbe partito, si, in guerra.
Dovevano sconfiggere i musulmani per scacciarli dalla propria terra ed il ragazzo era stato scelto per stare in prima linea.
Il che aumentava la probabilità di morte.
Ma in quel momento, non pensava a ciò che sarebbe succeso, no, pensava a....
« Manuel! Manuel! »
Appena si sentì chiamare, il ragazzo si voltò di scatto, trovandosi davanti a sè, un ragazzino di quindici anni, affannato e sudato.
Aveva la carnagione scura, come la sua capigliatura.
Inoltre, aveva degli spendidi occhi di un colore molto particolare.
Giallo, tendente all' ambra.
Il piccolo ragazzo indossava, a differenza di Manuel, una tunica bianca, quasi color panna, e un piccolo mantello, beige.
Quel ragazzo era... Gabriel.
Il suo Gabriel.
« Gabriel! Cosa ci fai qui? » Chiese.
« Ti prego, Manuel, non andare! Non andare in guerra! » Rispose il ragazzino, con un espressione disperata e con le lacrime agli occhi.
« Lo sai perfettamente che devo andare, amore mio... »
« N-No! Non devi! P-Potresti morire! E se tu muori... io... io... »
Gabriel scoppiò in lacrime.
Non riusciva a sopportare il pensiero di vivere senza di lui, no, non ci riusciva proprio.
Manuel era tutto per lui, perderlo era peggio della morte.
Fortunatamente, il ragazzo di fronte a lui, sapeva sempre come tranquillizzarlo.
« Amore mio, non preoccuparti. Tornerò da te, te lo prometto. » Disse Manuel, sollevando lievemente il viso del giovane, per rubargli un bacio.
« Anzi, ti prometto anche un' altra cosa.»
« C-Cosa? »
« Quanto tornerò a casa, ti chiederò di sposarmi, ti chiederò di essere il mio compagno per tutto il resto della mia vita... »
Disse Manuel, cercando di farlo star meglio.
Era impossibile sposarsi...
Già, ormai in cattolicesimo si era diffuso anche lì....
Quindi il matrimonio tra due uomini era off-limits...
Però,il portoghese era così ingenuo, non se ne sarebbe accorto...
Infatti, a quelle parole, il giovane portoghese avvampò.
Aveva sentito bene? Gli chiederà di sposarlo?
« S-Sul serio? » Chiese Gabriel, a bassa voce.
« Si, amore mio. Sempre se lo vuoi, ovviamente. »
Detto ciò, Manuel gli sorrise con dolcezza, accarezzandogli il delicato viso.
Gabriel lo abbracciò e si rimise a piangere, questa volta, pianse lacrime di gioia.
« Oh, certo che lo voglio, Manuel! Io ti amo! »
« Ti amo anch'io, Gabriel. »
Manuel lo baciò ancora, ma non con un bacio dolce e a stampo, con un bacio più passionale, più romantico, più sensuale.
E Gabriel non esitò a ricambiarlo.
...Finchè entrambi non si fecero prendere dalla passione.
Si spogliarono e si amarono.
Gabriel impazziva d'amore.
Amava le sensazioni che gli faceva provare Manuel...
Amava i suoi abbracci, amava sentire le sue labbra sul suo corpo, amava il modo in cui lo faceva gemere e amava il modo in cui lo amava.
Amava tutto di lui.
Era perfetto... completamente perfetto....