Ti
prego, parlami di te.
Ti prego,
parlami
di te mentre dormi, mentre vedo i tuoi occhi muoversi sotto le
palpebre. Cosa
stai sognando?
Puoi
parlarmi di
ogni cosa e io ascolterò ogni tua parola,
osserverò ogni tua espressione e mi
parlerai di te anche nei silenzi più intensi, i
più imbarazzanti non credi?
Mi hai
parlato di
te mentre ti assopivi placida, forse tranquilla, tra sospiri e respiri
sempre
più profondi.
Avrei voluto
baciarti ancora una volta, ma non volevo turbarti con i miei sogni
disperati di
te.
Ti osservo
mentre
riposi e non esiste altro al mondo che il tuo volto, il tuo corpo di
esile e
forte immagine, non riesco a volgere il mio sguardo nonostante la
stanchezza
tenti di sopraffarmi.. non voglio vederti svanire nel buio.
E mi parli
di te
anche quando stai per svegliarti, le tue mani sfiorano il morbido
giaciglio di
seta, il mio letto e i tuoi occhi si stringono, non vorrebbero davvero
aprirsi,
ma qualcosa in te li obbliga a compiere quel gesto.
Hai
un’espressione
confusa, non ricordi dove ti trovi oppure non ricordi chi sei?
Il tuo
sguardo
vaga per un momento solo senza meta, poi trova il mio che non riesce a
fare a
meno della tua visione.
Sorrido alla
tua
presenza, alla tua esistenza, al tuo essere semplicemente qui, davanti
a me.
Di colpo
ritrovi i
ricordi. Sai chi sei e dove sei e non c’è paura,
non c’è dolore nascosto nel
tuo sorriso che illumina i tuoi occhi, dolci mandorle che vorrei
assaporare
ancora una volta.. eppure mi trattengo, eppure sono immobile.
Attendo,
nascondendo una strana ansia che tenta in tutti i modi di farmi
esplodere dall’interno,
temo una tua reazione negativa che forse può giungere o no,
mi limito ad
attendere mentre vedo la tua mano avvicinarsi al mio volto.
Stai forse
per
colpirmi?
Forse i tuoi
ansimi notturni non erano di piacere, forse vuoi solo cancellarmi dal
mondo?
Forse ancora
i segni
dei tuoi morsi volevano fermarmi? Non voglio vederli guarire, non
voglio
vederti svanire dai miei ricordi.
E le tue
dolci e
delicate mani che hanno segnato la mia pelle di tracce invisibili di
ustioni e
il dolce suono della tua voce... meravigliosi crampi allo stomaco che
si
diffondevano in ogni singola parte del mio corpo e anima.
Persa nei
ricordi
di te visione perfetta, d’improvviso le tue dita sfiorano la
mia guancia e non
c’è violenta pressione, poi..
c’è solo
la tua voce a darmi la vita.
«Ti
prego, parlami
di te che amo, di te che di respiro vivo.»
Non posso,
non
riesco a pensare il tuo semplice sfiorarmi distrugge ogni sensato
pensiero.
Allora cosa
fare
per farti comprendere?
Forse la mia
anima
mi è venuta in soccorso e muove il mio corpo.
Con la mia
afferro
la tua mano e privandomi del tuo contatto la sposto sul mio seno, sopra
il mio
cuore che, per te, batte con dolorosa forza.
Sorridi, ti
ha mai
detto nessuno che sei superiore ad una Dea?
Incarnazione
di
perfezione ti avvicini al mio volto e nuovamente sento le tue labbra
sulle mie,
come potrei resistere a tale bisogno di amore?
Ma forse,
prima
dovrei essere gentile.
«Posso
preparati
la colazione?»
Mi guardi
seria in
volto e per un momento mi escludi la visione dei tuoi pensieri, poi la
tua
risata riempie l’aria di dolce musica d’anima.
La mia bocca
si
apre ma non riesco a dire nulla e solo dopo estenuanti secondi mi
accorgo che
ho fame solo di te.
«Magari
dopo..»
Ed
interrompo
quella melodia abbracciandoti con un desiderio che non credevo di
sentire.
Ti prego,
parlami
di te..