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Autore: xLucien    30/08/2011    2 recensioni
Una breve saga Fantasy che spero vi possa piacere...
In un mondo in cui non vi è Bene e Male, in cui gli Dei seguono i loro capricci eterni, Nemesis si ritrova da solo, vittima del destino e della fatalità.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il mondo, così come lo conosciamo, in principio era vuoto e desolato.
Non un singolo essere vivente camminava su di esso, e nemmeno alberi, o piante, o monti o colline, o mari e fiumi ricoprivano la terra.
Fu allora che i tre Dei infusero la vita.
Astarte, dio del Silenzio, creò la vegetazione, i mari, i monti, la lande verdi e brulle, e tutti e quattro gli elementi.
Màni, Dea degli Astri, creò gli esseri viventi ed il Sole, cosicchè potesse con la sua luce raggiante illuminare ogni cosa, per esaltarne la bellezza.
Infine Loken, Dio del Rintocco, creò La Luna e le stelle, e con esse tutti gli esseri della notte, cosicchè la luce non avrebbe mai potuto prevalere sulle tenebre, in un equilibrio eterno.
Il mondo da loro creato fu talmente vasto e sconfinato che fu ribattezzato Horizon
E così fu, dall’alba dei tempi sino ad oggi"


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Una volta esisteva un piccolo villaggio come tanti, disperso chi sa dove in Horizon.
C’erano contadini e pescatori  che collaboravano per un bene comune, sfaticati che poltrivano agli angoli delle case, e il solito via vai di bambini  che giocavano nella polvere.
Eppure una mattina non si alzò dalle case il solito vociare spensierato.
 Il villaggio era un delirio di grida.
Ognuno cercava  di fuggire all’avanzata della morte, correndo, strappandosi dalle mani che lo tenevano fermo.
Eppure  la gente veniva mietuta come steli di grano, cadendo una dopo l’altra, inesorabilmente…io ero tra questi.
Sentì il mio corpo paralizzarsi di colpo, una fitta indescrivibile che attraversava tutto il mio corpo.
Caddi in ginocchio, avendo la forza solo di abbassare lo sguardo e vedere.
Una spada arrugginita mi aveva trapassato tutto il costato, da parte a parte, mentre cercavo di farmi  strada verso una barca e tutto era diventato nero.
Ricordo di essere stato inerme in balia delle onde.
Ricordo gente sopra di me che camminava sulla spiaggia e combatteva.
Persone che fuggivano e morivano.
Cercavo di gridare, chiedevo aiuto, ma niente usciva dalla mia bocca, nemmeno un suono.
L’aria mi mancava e il petto sembrava scoppiarmi.
In quello strano incubo piangevo, ma non di dolore, di rabbia.
Le mie mani sembravano deboli  , tutte le persone a me care erano morte per colpa mia, per la mia stoltezza, per il mio rifiuto a non voler aprire gli occhi.
Gli Dei ci avevano abbandonato e a nessuno importava…questo era l’unico pensiero che mi martellava la testa, il mio ultimo baluardo per non essere afferrato dalle fredde braccia della fine ultima.
Tutto si confondeva , eppure mi accorsi di essere visto.
Qualcuno, invece di scappare come gli altri, correva da me.
Con una mano faceva rotare una mazza verso gli esseri che gli si paravano davanti, e l’altra me la porgeva.
Con forza mi sentii afferrare e strappare dal morso della morte.
Parole uscivano dalla sua bocca ma io non le capivo, parole effimeri ma allo stesso tempo dure come l’acciaio.
Quando alzai gli occhi per guardarlo, una smorfia contraeva il suo volto.
Il viso era una maschera di sangue e sofferenza, macchiato e rigato da ferite
Eppure i suoi occhi erano sereni.
Del sangue mi cadde negli occhi e la vista cominciò ad appannarsi e così anche i miei sensi.
Prima di lasciarmi andare definitivamente, sentì chiaramente queste parole entrare fino ai recessi più intimi del mio fragile animo.

“Una vita per un’altra, da oggi sarai la mia nemesi…la mia vendetta”

I colori cominciarono a sbiadire e il suo corpo divenne un’ombra che come un mantello mi avvolse.
Solo dopo, aprì gli occhi su di una piccola nave.
I miei soccorritori mi dissero che ero stato trovato su una barca privo di sensi e che per una settimana avevo lottato per la vita in preda alla febbre.
Nel delirio, ripetevo sempre il nome di Nemesis.
Mi chiesero chi era…gli risposi che era il mio nome!
Da allora, cominciai a pregare nel silenzio.
Una voce mi risponde e mi guida.
Tutti i miei atti sono di devozione al mio salvatore…al mio Dio.
 
   
 
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