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Autore: kikka9394    31/08/2011    4 recensioni
[Spioler cap 459!]Un'altra storia, questa volta incentrata solo su Rukia, che riguarda ciò che è successo nei 17 mesi. è introspettiva, e riguarda in particolare il suo stemma da luogotenente e il suo precedente possessore.
[Personaggi citati Kaien (e Ichigo)]Spero vivamente che vi piaccia ^.^
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Stella del mattino

“Congratulazioni, Rukia! Finalmente sei anche tu una luogotenente!”
Ce l'aveva fatta. Non era un sogno, le parole di Renji che le rimbombavano nella mente ne erano una conferma.
Ci era riuscita.
Teneva in mano quell'oggetto di legno con una cautela quasi maniacale, neanche fosse fatto di sapone, per non farlo svanire dalla sua vista.
Passò le dita leggere su tutta la sua superficie, ridisegnando la croce e le tre righe, accarezzando il bucaneve, simbolo di speranza.
Da parecchio tempo aveva archiviato il dolore per la perdita di Kaien. Aveva il cuore in pace, eppure non riusciva ancora a immaginare un altro luogotenente per la tredicesima brigata. Nessuno sarebbe stato come lui. Tenere quell'oggetto in mano per lei valeva molto più che per qualsiasi altra persona.
Lo aveva indossato il suo maestro, il suo primo salvatore, colui che aveva ribaltato il suo mondo spento di una volta.
Lo indossava anche quando morì.
Avvertì una lieve fitta al cuore al solo pensiero.
Sapeva che era impossibile rimuovere tutto, e sapeva anche che non avrebbe voluto cancellare nemmeno un singolo ricordo di lui, ogni momento felice o doloroso che fosse era un momento importante da conservare. Conservare il suo ricordo per lei era come mantenerlo in vita.
Per questo quello stemma era importante, un pezzo tangibile della vita di Kaien.
D'altra parte tenerlo in mano le faceva uno strano effetto. Le dita formicolavano, ed ogni istante durava un'eternità, pregna di ricordi. Anche per il capitano Ukitake non doveva essere stato facile, dopo tutti quegli anni e tutti quei ricordi, accettare finalmente il passato come tale, e assegnare quel posto vacante a qualcun altro che non fosse uguale a lui, che non ridesse come lui, che non sapesse tirar su il morale alla gente come lui, che non fosse lui.

Ed era per questo che si chiedeva come mai il capitano avesse scelto proprio lei. Non era altro che una semplice shinigami, senza particolari attitudini, e che aveva pure tolto la vita, seppur in particolari circostanze, al predecessore. E forse era la persona che aveva sofferto di più per quella perdita.

Speranza.

Quel fiore indicava la speranza.
Kaien Shiba incarnava la speranza.
Ma cosa incarnava Rukia Kuchiki?
Era degna di quel posto?

Si alzò di scatto da terra, non era riuscita a dormire per tutta la notte, ma non le interessava perché non si sentiva per nulla stanca.
Il grande specchio della sua stanza rifletteva le prime luci del nuovo giorno, il suo primo giorno da luogotenente della tredicesima.
Guardò il suo riflesso, e legò al braccio lo stemma.
I brividi le trapassarono la schiena, facendole venire la pelle d'oca.

Sì, lei era degna di quel posto. Era degna di quel posto più di chiunque altro.
Lei aveva il cuore e gli insegnamenti di Kaien, nessun altro all'infuori di lei poteva essere luogotenente del bucaneve, il sottile fiore che sboccia per primo all'inizio della primavera, spezzando la continuità del manto innevato.
Nessuno avrebbe mai sostituito Kaien, ma lei aveva il dovere di tenere alta la reputazione e il prestigio di quella carica e della tredicesima compagnia, come aveva fatto a suo tempo Kaien stesso, e donare speranza alle persone che amava.

E così avrebbe fatto.

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Il bucaneve è detto anche “stella del mattino perché è uno dei primi fiori che spuntano dopo l'inverno. Mi piace anche il fatto che “buchi” la neve, che notoriamente è un simbolo di Rukia, e l'ho ricollegato a colui che indossava appunto questo fiore, Kaien Shiba. Mi sembrava rappresentasse bene il loro rapporto.
Quando l'ho vista luogotenente (dopo il momento di sclero fangirlistico) ho pensato a cosa debba aver provato Rukia nel ricevere la carica del suo maestro( perché in fondo lo è stato), e nulla, ecco qui.
Ovviamente l'ultima parte è un riferimento al capitolo 459, quando Rukia torna e dà ad Ichigo i poteri, o meglio, la speranza. Perché tutti sanno che per Ichigo non riuscire a proteggere nessuno è la cosa peggiore che gli possa capitare, ma lei gli dona sempre quella forza che a lui manca, e questa volta l'ho appunto interpretata in questo modo.
Spero vi sia piaciuta, anche se ricordo a tutti che non sono una scrittrice, ma solo una fanartist (?). Saluti, Fede :3

   
 
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