Un semplice
pomeriggio di sole.
I due ragazzi
proseguivano da diversi minuti senza parlare, andando avanti camminando
lentamente, ognuno perso tra i suoi pensieri. Fu il ragazzo dalla
capigliatura
arancio che indicò con un gesto della testa il bar
dall’altra parte della
strada, facendosi seguire dall’amica.
I due si
accomodarono in un tavolo all’esterno, lontano da occhi
indiscreti e sempre in
silenzio iniziarono a sfogliare la lista dei prodotti. Una giovane
cameriera si
avvicinò al loro tavolo e con voce squillante chiese al
ragazzo, senza
considerare minimamente la ragazza che gli sedeva di fronte:
-Salve!!
Volete ordinare qualcosa?-
Il ragazzo
guardò la cameriera che aspettava la sua risposta con un
sorriso a trentadue
denti e con un mezzo sorriso rispose:
-Io una
granita al limone..-
-Perfetto,
una granita al limone per questo bel ragazzo!-
Rispose
cinguettante la cameriera, la cui attenzione venne attirata da un colpo
di
tosse irritato. Decise allora di girarsi verso la mora che sedeva
paziente
dall’altra parte del tavolo. Gli occhi azzurri della ragazza
la analizzarono
freddi e con una voce altrettanto gelida rispose:
-Io voglio
una coppa gelato al cioccolato e fragola.-
-Perfetto.-
Rispose la
cameriera con un sorriso tirato, subito dopo si girò e dopo
aver sorriso
un’ultima volta a Ichigo si avviò verso
l’interno del bar ancheggiando
visibilmente.
Gli occhi
gelidi della ragazza continuarono a fissarla con fare schifato. Il
ragazzo che
le stava di fronte scoppiò a ridere e chiese:
-Rukia, come
mai quello sguardo alla cameriera?? Mica ti ha fatto qualcosa di male!-
Lei lo
fissò
con lo stesso sguardo che aveva riservato alla cameriera e gli rispose:
-Non mi ha
fatto nulla?? Stolto!! Guarda come se ne va ancheggiante pur di
attirare la tua
attenzione.. e poi non mi ha degnata di uno sguardo.. Ma chi si crede
di essere
quella?-
Lui la
guardò
confuso, aggrottando le sopracciglia.
-Per attirare
la mia attenzione??-
-Solo uno
stolto come te non l’avrebbe capito!! Si vede che sei proprio
tonto in fatto di
ragazze..!!-
Rispose con
aria saccente. Lui la guardò divertito e rispose:
-E sentiamo
signora maestra cosa non saprebbe questo comune mortale sulle ragazze?-
-Innanzi tutto
dovevi vedere con che occhi ti guardava quella, non so, neanche fossi
il suo
ragazzo o ti conoscesse da una vita..-
La
spiegazione della ragazza venne interrotta da Ichigo:
-Rukia, non
è
che a te dia fastidio che quella mi abbia fatto, a tuo dire, delle
avances??-
Lei lo
guardò
scandalizzata e rispose impettita:
-Ovvio che
no!! Ti sembra che io, la nobile Kuchiki Rukia, possa essere gelosa di
te, un
misero sostituto shinigami che non sa badare a se stesso..?-
Lui
scoppiò a
ridere sonoramente e rispose:
-Oh si.. Sei
gelosa mia cara, sei gelosa!!-
La risposta
di Rukia non arrivò poiché un cameriere mise sul
tavolo il gelato e la granita
che avevano ordinato. La ragazza sorridendo al cameriere
riuscì a rifilare ad
Ichigo un calcio sugli stichi da sotto il tavolo.
-Di chi
è il
gelato?-
Chiese con un
sorriso, Rukia immediatamente alzò la mano e il ragazzo
divertito dal suo gesto
le appoggiò il gelato di fronte sorridendole.
Poi
appoggiò
la granita di fronte ad Ichigo ed infine appoggiò il conto
in mezzo al tavolo
allontanandosi.
Rukia prese
il cucchiaino e iniziò a mangiare il gelato, analizzandolo
attentamente, per
decidere da dove iniziare. Ichigo la guardava divertito, mentre quel
musetto
spuntava dall’enorme gelato che le stava di fronte.
-Cosa ti
guardi?-
Chiese Rukia
con fare nervoso. Ichigo rispose tranquillo:
-Ancora non
mi spiego il perché io e te siamo qui a prenderci un
gelato.. Potremmo sembrare
quasi una c..-
-Non dire
quella parola neanche per scherzo!!-
Affermò
lei
irritata. Lui la guardò curioso:
-Ti
spiacerebbe così tanto?-
Lei lo
guardò
confusa e si mise a pensare. Intanto Ichigo la osservava: gli occhi blu
della
ragazza erano contornati da due sopracciglia aggrottate; le labbra
sottili
giocherellavano con il cucchiaino del gelato, mentre probabilmente la
ragazza
rimuginava sulla risposta.
-Mi
sembrerebbe irreale..!!-
Rispose lei
semplicemente osservando l’espressione un po’
imbarazzata sul volto del
ragazzo.
-Irreale,
giusto!! È tutta colpa del vecchio! Insomma siamo stati
buttati fuori da tuo
padre perché diceva che sembravamo due pensionati.-
ribatté lui per cambiare
discorso, sentendosi a disagio di parlare di certe cose con Rukia.
Lei come se
nulla fosse rispose:
-Comunque
prima avevo ragione che sei proprio un impedito per quanto riguarda le
donne!-
Ichigo come
risposta emise un grugnito, mentre continuava a mangiare la sua granita.
La ragazza
notando che il discorso non proseguiva decise di dedicarsi al suo
immenso
gelato.
I due
restarono in silenzio per qualche minuto, intenti a mangiare e persi
nei loro
pensieri, finché Ichigo disse:
-Comunque tu
non dovresti parlare a me di quanto sono impedito con le ragazze quando
tu non
hai uno straccio di fidanzato..-
Rukia,
colpita nell’orgoglio ribatté acida:
-Almeno io
capisco quando un ragazzo mi fa la corte!! E poi se non ho un ragazzo
è perché
nessun ragazzo che mi si sia dichiarato è alla mia altezza!!-
-Certo, tu
sei una nana!-
Commentò
Ichigo divertito per averla punta nell’orgoglio. Lei per
tutta risposta lo
fulminò con lo sguardo e ribatté con tono ancora
più acido:
-Un ragazzino
come te non dovrebbe proprio parlare!!! Io appartengo al casato
Kuchiki,
figurati se posso accettare la corte del primo che passa!! Tu non puoi
capire,
in fondo un plebeo come te non può comprendere le dinamiche
delle famiglie
ricche.-
Concluse
tornando al suo gelato. Ichigo era divertito da quella discussione,
anche
perché notava quanto Rukia potesse assomigliare al suo
fratello adottivo
Byakuya, quindi prese una breve pausa prima di lanciare
un’altra frecciatina.
L’occasione
arrivò quando una coppietta si sedette nel tavolo accanto al
loro ed Ichigo
notò il disappunto della ragazza mentre la coppia si
scambiava calorose
effusioni.
-Rukia, non
so se lo sai, ma non dovresti provare disappunto nel vedere una cosa
del
genere, è una cosa normale per due fidanzati!-
La
stuzzicò
Ichigo scandendo lettera per lettera la parola
“fidanzati”. Questa volta però
Rukia non ribatté nulla e si concentrò in
silenzio a finire il suo gelato. Ichigo,
avendo già finito la granita da un pezzo, tornò
ad osservare quella nana che
gli stava di fronte, facendoli tornare in mente la domanda che prima
proprio
lui le aveva posto, se a lei fosse dispiaciuto così tanto
stare con lui. Ichigo
si trovò a chiedersi se in prima persona a lui fosse
dispiaciuta così tanto la
cosa, ma la risposta era già chiara nella sua testa da
tempo, semplicemente non
voleva ammetterlo nemmeno a se stesso.
Per sfuggire
a quei pensieri non appena si accorse che Rukia aveva terminato il
gelato prese
il conto e senza una parola andò a pagare. Lei rimase un
po’ sorpresa da quel
suo gesto, quindi si alzò per pagare la sua parte, sicura
che Ichigo non
avrebbe mai fatto il cavaliere pagando per tutti e due.
Arrivati alla
cassa però Ichigo tirò fuori i soldi per tutti e
due e prima che Rukia potesse
protestare rispose:
-Io ci so
fare con le donne e tu in quanto tale non ti lamentare se faccio il
cavaliere!!-
Rukia lo
guardò perplessa e rispose con un’alzata di
spalle. Il cameriere gli diede il
resto e salutò cordialmente Rukia e in quel momento venne
fulminato dallo
sguardo di Ichigo. I due uscirono dal bar e si incamminarono senza una
meta.
-Come mai
questo gesto di galanteria? Pensavo non mi considerassi una donna..-
Disse Rukia
interrompendo il silenzio che si era venuto a creare tra i due. Lui la
guardò e
con un sorriso di sfida rispose:
-Infatti tu
sei una nana per me, ma a quanto pare le nane sono considerate
appartenenti al
sesso femminile..-
Rukia lo
guardò storto e chiese:
-Ma
così
siamo sembrati una coppia agli occhi del cameriere, non ti da fastidio
la
cosa?-
Ichigo la
guardò senza capire e rispose distogliendo lo sguardo dagli
occhi indagatori di
Rukia:
-A quanto
pare non così tanto..-
Rukia
spalancò gli occhi fermandosi, Ichigo, nascondendo il suo
imbarazzo dietro ad
uno sguardo strafottente, la guardò di striscio, mostrando
un mezzo sorriso e
chiese:
-Ti stupisce
così tanto la cosa?-
Rukia non
rispose subito, rimase ad osservare ancora il ragazzo per qualche
secondo,
arrossendo lievemente. Gli occhi di Ichigo erano sicuri e fermi, mentre
dentro
al ragazzo si agitavano milioni di emozioni: il cuore aveva aumentato i
battiti
e iniziava a sudare freddo, mentre il suo cervello analizzava tutte le
cause
della tardiva risposta di Rukia.
Anche dentro
alla ragazza un milione di emozioni si stavano susseguendo senza sosta.
Perché
Ichigo stava facendo ciò?
Non aveva mai
pensato che quella testa arancione potesse provare qualcosa per lei in
più
della semplice amicizia. Ma forse questo non voleva dire che ad Ichigo
lei
interessasse, ma solo che la considerasse come ragazza.
Poi con voce
spavalda Rukia rispose:
-Non mi
stupisce proprio per niente la cosa!! In fondo io ho fascino, sono
ricca e
simpatica!! Chi non vorrebbe avermi tutta per se??-
Ichigo si
mise a ridere di cuore e le rispose:
-Presentami
il povero diavolo che ti sopporterà sotto lo stesso tetto
tutti i giorni quando
lo troverai!! Gli dovrò fare le mie condoglianze!!-
-Beh,
l’ho
già trovato!!-
Rispose Rukia
sorridendo divertita. A sentire ciò Ichigo
sbiancò e chiese:
-E chi
è??-
-Ma come?-
ribatté lei tranquilla – Sei te Ichigo che mi
sopporti ogni giorno!! Quindi mi
devi voler veramente bene!- Concluse con aria innocente.
Ichigo
arrossì
leggermente e commentò:
-Come potrei
non volertene nana?-
I due
proseguirono a camminare mentre ridevano di cuore. In fondo nel loro
cuore
sapevano quanto bene si volessero a vicenda e come non sarebbero
riusciti a
vivere l’uno senza l’altro.
Isshin vedendoli
tornare a casa ridendo non poté che pensare a quanto fossero
fatti l’uno per l’altra.
Sorrise al solo pensiero delle loro facce quando se ne sarebbero
accorti,
pensando che inizialmente non avrebbero voluto ammetterlo, ma poi la
verità
sarebbe stata fin troppo evidente. Quei due erano fatti per stare
insieme. Quando
Ichigo l’aveva conosciuta aveva trovato l’altra
metà del mondo di cui aveva
sempre sentito la mancanza e lo stesso era stato per Rukia.
Gli accolse
con un sorriso e il padre commentò:
-Ma che bella
coppietta che siete!!-
Per poi
mettersi in posizione pronto a ricevere un calcio dal figlio. Il calcio
però
non arrivò, quei due non si erano neanche accorti di lui,
intenti com’erano a
punzecchiarsi.