Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: BloodyMoon    01/05/2006    4 recensioni
Sequel di "Masquerade".

"Il mio desiderio di felicità era talmente forte che mi accecava dal vedere la mia infelicità nel raggiungerlo."
Genere: Romantico, Triste, Malinconico, Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
forgive me

.: FORGIVE ME :.

by BloodyMoon

(colonna sonora: “Forgive me” Evanescence)

 

 

 

I took their smile and I made them mine

I sold my soul just to hide the light

And now I see what I really am

A thief, a whore and a liar

(“Farther Away” – Evanescence)

*

I’ve been looking in the mirror for so long

That I've come to believe my souls on the other side.

[…] Lie to me,
Convince me that I've been sick forever.
And all of this,
Will make sense when I get better.
I know the difference,
Between myself and my reflection.
I just can't help but to wonder,
Which of us do you love.

(“Breath no more” – Evanescence)

 

 

“Io non sono io…”

Quando la sola cosa che ti viene in mente è questa frase, vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Mi sta succedendo ora, in questo momento.

Perché continuo a pensare ciò?

Voglio dire, ho fatto di tutto per essere felice, per essere me stesso. Anche andare contro i miei stessi principi.

O comunque i principi dell’Harry Potter che ero prima.

“Sono diventato ciò che più disprezzavo.”

Non è vero, ma che sto pensando?!

Certo, forse diventare una troia, seppur di prima categoria e classe, non credo fosse nei principali interessi di Harry Potter…

Ma comunque, come ho già detto, ho fatto tutto pur di essere felice.

“Anche credere di essere felice, quando in realtà continuo a fingere con me stesso?”

Cazzo.

Perché? Perché quando mi sembra di essere finalmente felice, succede sempre qualcosa.

Ma… io ero davvero felice?

Voglio dire, io sono cambiato per non continuare a mentire a me stesso, per non fingere di essere ciò che non sono.

Ma essere così è davvero ciò che voglio? Mi renderà felice comportarmi così?

Menefreghismo, indifferenza e cinismo non credo abbiano mai portato ad essere felici.

Forse solo perché voglio rimanere chiuso nel mio piccolo mondo, a fare la “povera vittima” della situazione.

Sembra contraddittorio, ma non lo è. Solo complicato.

Essere cinico, per nascondere il mio vittimismo, che gli altri notino pensando che non voglio che se ne accorgano, quando in realtà è proprio quello che voglio.

Tutto ciò mi fa pensare che allora, questo mio “nuovo” comportamento impassibile, non sia servito a niente.

Se continuo a mentire a me stesso, che senso ha?!

Sono solo diventato l’opposto di ciò che prima era Harry Potter.

Anche se la rabbia e la frustrazione sono rimaste. Anzi, aumentate. Solo trattenute dentro di me.

Non sono più stato felice dal giorno del mio “famoso cambiamento”. Anche se credevo di esserlo.

Che coglione che sono stato.

Dentro di me evidentemente avevo già capito che qualcosa non andava, ma solo ora sono riuscito ad ammetterlo. Almeno a me stesso.

Ho guardato nello specchio così a lungo che ho cominciato a credere alle mie anime dall'altra parte.

Già, semplicemente ho creduto per troppo tempo di essere qualcun altro…

Non mi sono neanche accorto che non essendo felice, facevo in modo che neanche le persone che mi circondavano lo fossero.

Ho preso i loro sorrisi e li ho resi miei.

Il mio desiderio di felicità era talmente forte che mi accecava dal vedere la mia infelicità nel raggiungerlo.

Tuttora non sono riuscito a realizzarlo, ma l’ho capito solo adesso.

Solo ora che ho perso la persona più importante della mia inutile vita.

E tutto per colpa mia.

Colpa della mia paura.

Paura di perdere le persone che amo?

Certo, ma non ho mai capito che, ciò di cui ho più paura, è di avere altri sensi di colpa.

Per questo l’ho lasciato andare, perché sono codardo, perché sono egoista, perché sono ipocrita… Perché sono umano!

Ed è per questo che ho voluto cambiare, perché non riuscivo più a nascondere quella mia ipocrisia che poco si addiceva all’immagine dell’Harry Potter puro e perfetto che tutti si erano creati.

Solo Ron ed Hermione sembrano aver notato la mia infelicità, perché sono addolorati della mia sofferenza.

Loro, che sono riusciti a raggiungere la felicità, con la persona che amano.

Hermione ha Pansy, ormai è ufficiale. E se ne fregano altamente del volere dei genitori della Slytherin.

E fanno bene.

Ron ha Blaise. Piano, piano, quei due si stanno avvicinando. Lo Slytherin è riuscito a farsi perdonare per l’immensa cazzata che ha fatto, e anche Ron ora è più sereno. Ha solo paura di lasciarsi andare davvero ai sentimenti che prova per Blaise. Ha paura di soffrire. E tutto ciò mi da un senso di malinconia tale che mi fa mancare il respiro.

Sono felice per Ron, perché so quanto ha sofferto.

Ma proprio perché ha provato così tanto dolore, vorrei che aiutasse me ad uscire dal mio, come io ho aiutato lui ad uscire dal suo.

Non lo ammetterò mai. Non gli chiederò aiuto. E forse non mi merito il suo aiuto. Ma vorrei che qualcuno mi salvasse da questa mia confusione sul ciò che sono o ciò che non sono.

Ho venduto la mia anima solo per nascondere la luce.

Sono diventato Oscuro.

Sono diventato ciò che l’Harry Potter di un tempo disprezzava.

La Luce di Harry Potter, nascosta dall’Oscurità di Harry Potter.

Perché l’Harry Potter che prima era fonte di splendente luminosità in cui tutti riversavano la loro speranza, era diventato colui che nascondeva la luce di sé stesso, la propria luce.

Ma non l’ho fatto in cattiva fede.

Pensavo davvero che sarei stato felice.

E, in questo caso, le Tenebre hanno prevalso.

È davvero come se avessi venduto la mia anima.

Ed ero come cieco.

Il mio desiderio di felicità mi rendeva cieco, senza permettermi di vedere ciò che stavo diventando.

E adesso vedo ciò che sono realmente.

Un ladro, una puttana, un bugiardo.

E sono stato un ipocrita a pensare che Draco fosse “morto dentro”.

Ma chi volevo prendere in giro?

Chi è quello morto dentro?

“Io, io… solo io…”

E tutti questi pensieri mi affollano la mente, confondendomi sempre di più, mentre sono steso su una brandina, sull’Astronomy Tower. Dato che non riuscivo a dormire mi sono fatto un giro, e ho approfittato del fatto che questo posto fosse vuoto delle solite coppiette.

Dopo quella notte, non ho più cercato Draco, non l’ho più guardato, non l’ho più considerato.

Non so neanche io cosa precisamente volevo intendere con quella frase.

“Tu sei già morto. Sei morto dentro, Draco.” La sussurro, come se rivivessi quel momento.

Forse, volevo dire che per me lui è morto. Nel mio cuore lui è morto…

O forse ho solo cercato di dimenticarlo.

Stupido. Sono stato solo uno stupido.

Non potrò più riaverlo.

Non mi amerà più.

Non potrò più tornare ai bei momenti che trascorrevamo insieme.

L’immagine di Blaise e Ron che si abbracciano dolcemente che ho visto oggi, mi appare inconsapevolmente davanti, così nitida.

E io odio Ron, perché ha finalmente trovato la felicità a cui tanto agognava.

Ma, soprattutto, odio Blaise, perché è riuscito a farsi perdonare dalla persona che ama.

Come potrà mai perdonarmi, Draco, per averlo lasciato al suo Destino? Ad un Destino che, gli avevo promesso, avremmo affrontato insieme?!

Io l’ho evitato, facendo tanto la vittima, eppure lui è quello che avrà sofferto più di tutti.

E tutto a causa mia. Per colpa mia.

“Promettimi, Harry, che mi ricorderai semplicemente come il ragazzo che ti ha amato, che non voleva seguire le orme di suo padre, ma che era troppo debole per ribellarsi; e non come un assassino e criminale, servo dell’essere che più odi…” queste sono le ultime parole che mia ha rivolto.

Ma come potrei mai considerarlo un assassino, quando io l’ho mandato alla carneficina?!

Perché ho cercato di essere un altro?

Sono così confuso… vorrei solo svegliarmi da questo incubo.

La mia testa sembra pulsare in modo incontrollabile , mentre immagini e ricordi mi ritornano alla mente.

Com’ero felice quando stavo con lui…

Ero così sereno…

Ma poi l’ho lasciato, sempre per paura. Paura di soffrire.

E sono solo un codardo.

Eppure non ho esitato a lasciare il mio corpo a tutti i miei burattinai, come un giochino, una bambola rotta…

A quante persona mi sono dato, convincendomi che così ero diventato forte?!

Non lo so. Non so più niente.

L’unica cosa di cui sono consapevole è che rivoglio Draco.

Voglio vederlo. Baciarlo. Amarlo.

Voglio essere protetto.

Io, che tanto mi credevo forte e superiore, ora sto tremando, ormai in lacrime.

Che cosa sono diventato?

Cosa sono ora io? Cosa sono, Mio Dio?!

Resta poco di me… Così poco…

Basta, fate smettere questo maledetto mal di testa.

Cazzo! Volevo solo essere felice!

Scusa…

“Perdonami, Draco.”

Non volevo farti soffrire.

“Perdonami.”

Non volevo soffrire.

“Perdonami.”

Volevo solo essere felice.

“Perdonami.”

Non lasciarmi solo.

< Harry? >

Questa non può essere la voce di Draco. È solo un altro ricordo.

Un altro crudele ricordo.

< Harry. >

Voglio svegliarmi.

Voglio essere felice.

Voglio essere me stesso.

Una carezza. Non può essere un’altra allucinazione.

Questi occhi. Non possono essere finti, né frutto della mia immaginazione, perché sono unici.

< Harry. >

Questa voce. Sua e solo sua.

< Draco. > Riesco a dire tremante, tra le lacrime, senza sapere se l’ho realmente detto o solo pensato.

< Sì, amore, ora è tutto a posto. >

Ma questo deve essere un sogno, perché Draco non può più chiamarmi ‘amore’ – non dopo quello che gli ho fatto – perché non può avermi perdonato, perché non può essere tornato da me…

Mi abbraccia, e appoggio la testa nell’incavo tra il suo collo e la spalla. Ho sempre adorato questo punto, e sento il suo calore circondarmi, proteggermi.

< Non preoccuparti, tesoro, non è successo niente. >

E scoppio a piangere, senza riuscire più a trattenermi, biascicando parole che non credo sia riuscito a comprendere.

Scuse.

Sono solo scuse.

Richieste di perdono. Che forse non verranno mai accettate.

Mentimi, convincimi che sarò malata per sempre e tutto questo avrà senso quando starò meglio.

Anche perché, adesso come adesso, non riesco a trovare un senso a tutta questa storia, quasi mi sembra di star sognando…

< Harry. > Mi dice lui, una volta che mi sono un po’ calmato.

< Harry. > Ripete lui determinato, costringendomi gentilmente a guardarlo.

< Io ti ho perdonato, tu non hai colpe. > Faccio per ribattere deciso, ma lui continua, senza permettermi di farlo. < L’unica tua colpa è quella di essere un essere umano, e come tale di commettere sbagli, di avere paura, di aver bisogno degli altri… >

Io faccio cenno di diniego con la testa, nego veementemente.

Conosco la differenza tra me stessa e il mio riflesso.

O forse no?! Ora mi sembra quasi di vedere un confine sottile tra i due ‘me’ che ho cercato di creare… Forse troppo sottile per cercare di capire chi dei due sono davvero io, ma abbastanza concreta per poter capire che esistono, e fanno tutt’e due parte di me.

< Sì, Harry… Ma fino a che tu non riuscirai a capire questo, non riuscirai a essere felice e a trovare la serenità, anche se io ti ho perdonato. Potrai avere mille facce, Harry, l’importante è che tu sia sincero con te stesso. So che non ti sei comportato in questo modo per fare del male volontariamente, Harry, ma – ti ripeto – finché non riesci ad accettare di essere umano, e che puoi anche non essere all’altezza delle aspettative della gente, anche se sei il Ragazzo-Sopravvissuto, non riuscirai mai ad essere felice, ma ti ridurrai sempre in questo stato: da solo, tremante, in lacrime, con un senso di impotenza e tristezza che mai ti abbandona… > dice, sempre tenendomi alto il viso, in modo che ci guardiamo negli occhi, verde contro argento.

Io non posso aiutarti soltanto chiedermi:: quale di noi ami?

Perché questa domanda continua a girarmi per la testa, come una nenia che mi accompagna per tutto l’arco della giornata: dall’alba al tramonto.

Ma forse non è importante, o, meglio, non è la domanda esatta, perché tu mi amerai qualsiasi cosa io farò… Non è vero, Draco?

< E io non voglio più vederti così, tesoro. > conclude, con un piccolo sorriso, mentre una lacrima abbandona i suoi occhi argentati, per andare a morire sulle sue labbra.

E io, questa sua ultima frase, non posso fare a meno di prenderla come un raggio di speranza, come un invito a un continuo, ad una vita insieme, così chiudo le mie labbra sulle sue, lentamente, dolcemente, come avrebbe fatto il ‘vecchio Harry’, e sento di venire ricambiato, mentre altre piccole stille salate si uniscono alle precedenti – sia per me che per lui – ma questa volta sono di pura gioia.

“Chi sono io?”

Non ha importanza, so solo che questo e il mio posto, e che quando sbaglierò – perché accadrà, ora lo so – ci sarà uno splendido angelo biondo vicino a me, che mi aiuterà a rialzarmi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

…THE END…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’Autrice:

Questa volta direi che è proprio (finalmente) la fine! ^^

Spero vi sia piaciuto come continuo, in caso contrario cancellerò la storia. E non dico questo per ricevere tanti commenti positivi – anzi, spero siate sinceri, e mi diciate davvero cosa ne pensate! – ma solo perché – come ho già ripetuto mille volte – credo che un sequel non debba neanche essere preso in considerazione se non è all’altezza della storia di base.

Quindi ditemi cosa ne pensate : se è all’altezza di “Masquerade” oppure no, se vi ha commosso, se vi ha fatto schifo, se vi ha fatto provare qualcosa o restare impassibili… insomma, tutto quello che volete! ^^

 

 

Grazie.

 

BloodyMoon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BloodyMoon