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Autore: chaska    31/08/2011    1 recensioni
Che terribile giorno era stato quello. Il cielo ora coperto da plumbee nuvole era stato sereno un tempo. Il mare prima tranquillo, adesso si agitava a causa dei cannoni e dei loro sfoghi. La spiaggia che prima risplendeva dorata sotto i raggi del sole, adesso assorbiva il sangue di centinaia- no, migliaia di soldati.
Com’è stato terribile quel giorno in cui navi spagnole vennero divorate da un astioso fuoco nemico, quando cadaveri di onesti e leali soldati iberici cadevano fra le braccia di un mare indegnamente straniero. Quando la Spagna venne sconfitta sotto i suoi occhi, impotente. Quando la Spagna morì.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rating capitolo: Giallo
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna) – Arthur Kirkland (Inghilterra)

Musica: Fix you – Coldplay (personalmente vi consiglio di ascoltarla durante la lettura, ma non è un elemento fondamentale!)
Osservazioni personali:  Una piccola nota che non ha niente a che fare con questa fic. Vi ringrazio tutti quanti per le recensioni che mi avete lasciato in questi giorni, grazie davvero. Vi risponderò appena posso, così come recensirò le storie che sto seguendo, ma per ora sono senza internet, riesco solo a strappare qualche minuto per pubblicare qualcosa, sfortunatamente, così come con questa fic. Per le note riguardo questa storia, andate al post-it in fondo :)

 

 

 

 

 

 

When you used to call me the Invincible Spanish Armada.

 

 

Chiuse gli occhi per un attimo, per poi riaprirli con fatica.

La vista sembrava appannarsi mentre il cielo grigio si allontanava sempre più. Tossì debolmente, e delle leggere nuvolette si formarono contro il freddo acciaio.

Che terribile giorno era stato quello. Il cielo ora coperto da plumbee nuvole era stato sereno un tempo. Il mare prima tranquillo, adesso si agitava a causa dei cannoni e dei loro sfoghi. La spiaggia che prima risplendeva dorata sotto i raggi del sole, adesso assorbiva il sangue di centinaia- no, migliaia di soldati.

Com’è stato terribile quel giorno in cui navi spagnole vennero divorate da un astioso fuoco nemico, quando cadaveri di onesti e leali soldati iberici cadevano fra le braccia di un mare indegnamente straniero. Quando la Spagna venne sconfitta sotto i suoi occhi, impotente. Quando la Spagna morì.

Respirare era sempre più difficile, ogni singolo sospiro gli costava una fatica immane, ed ogni volta sgorgava un rantolo dalle sue labbra, un rantolo che sembrava un terribile ringhio di un morente. La Spagna stava morendo, lui stava morendo lentamente, circondato da roche risate derisorie.

Ricordava vagamente della sua nave in fiamme. Ricordava dell’ira provata e di essersi presentato a spada sguainata davanti il nemico. Nonostante fosse solamente successo pochi minuti prima, stava velocemente diventando un ricordo nebbioso del passato.

Ricordava come combatté fino all’ultimo respiro, e ricordava come Arthur lo sconfisse.

Poi non c’era nessun ricordo, c’era solamente il cielo grigio e minaccioso, c’era l’espressione sfrontata dell’inglese, e c’era lui.

C’era lui steso a terra, ricoperto di sangue spagnolo, del suo sangue, misto a quello inglese, quello dei nemici caduti sotto la sua spada. La spada era lontana, dovevano averla calciata lontano dalle sue mani, mentre quella dell’inglese la sentiva bene, fredda com’era sul suo petto, puntata sul suo cuore.

In quel momento non c’era nessun ricordo passato e nessuna speranza futura. C’era lui, la Spagna, e la morte sul suo petto, a ghignare come il peggiore dei cani.

E ormai non poteva fare più nulla, era stato sconfitto.

«L’invincibile Armada Spagnola. »

Ripeté quelle parole con un ghigno in volto, e subito dopo cominciò a ridere. I suoi occhi verdi brillarono mentre la sua voce sguaiata riempiva il silenzio di quella terribile giornata.

Antonio respirò ancora qualche secondo cercando l’aria come se fosse il più prezioso dei tesori.

«Sei stato tu a chiamarmi così. »

Altra parole, quasi indistinguibili dagli altri suoi rantoli, ma che dovevano aver colpito le orecchie del pirata. Smise infatti di ridere, e i suoi occhi persero quella lucentezza derivata dalla momentanea ilarità. Fu chiaro e lampante il cambiamento della sua espressione, mentre si delineava perfettamente l’ira a stento repressa nei suoi lineamenti.

L’inglese strinse allora la mano nell’elsa della spada e la spinse verso il petto dello spagnolo, facendo versare qualche goccia del suo sangue.

«Adesso sei sotto la mia spada Antonio, mentre i cadaveri dei tuoi uomini bruciano in terra inglese. Hai perso, e quello che è rimasto è solamente un misero nome. »

Ad ogni sua parola il suo volto s’oscurava e il ghigno sulle sue labbra aumentava, mentre la spada calava pian piano più a fondo.

Ad Antonio non poté non sfuggire un lamento rauco, mentre le sue carni venivano sadicamente lacerate da quella lenta tortura.

Un’altra risata dell’inglese coprì i suoi sensi, mentre la vista s’appannava sempre più. E lui non aveva nemmeno più abbastanza voce per chiedere una morte veloce e non quell’inutile supplizio. Ma a ben pensarci non avrebbe dimostrato quella debolezza nemmeno in punto di morte, la Spagna sarebbe morta con orgoglio.

La risata di Arthur si estinse, e l’inglese volse il suo sguardo, lo sguardo di un pazzo, lo sguardo di qualcuno che ha finalmente ottenuto la vittoria tanto agognata, verso lo spagnolo morente.

«Qui muore la Spagna. Addio. »

Fu l’ultima cosa che le sue orecchie sentirono, le parole che si sarebbe sempre portato con sé, l’ultima cosa di cui si appropriò di quel mondo prima di sentire un colpo e per un istante un intenso dolore.

Poi gli occhi si chiusero, e l’oscurità lo circondò.

 

 

 

Non se la immaginava così la morte. Non che avesse un’idea precisa o ci avesse speso più di tanto a pensarci, solamente… non se l’aspettava così. Così fredda, di un freddo che punge ogni parte del tuo essere. Così violenta nel stringerti le membra fino a farti anche troppo male. Così silenziosa, a parte quel rumore strascicato di piedi che battevano ritmicamente fra loro.

La morte non doveva essere così, era tutto completamente sbagliato.

Mentre capiva che qualcosa era andato storto, i piedi smisero di trascinarsi, e un qualcosa di meccanico che sembrava un eterno lamento invase le sue orecchie.

Per dei brevi istanti le mani che lo tenevano ben stretto lo lasciarono, e Antonio credette di cadere, cosa che effettivamente fece. Toccò allora terra, che non era nient’altro che ruvida e fredda pietra. Anzi, ci cadette con tutto il corpo, con tutta la pesantezza delle sue ossa, della sua carne e della sue ferite ancora sanguinanti.

Allora capì per certo che quello non era l’aldilà o chissà cos’altro.

Ebbe il tempo di schiudere appena gli occhi per non cogliere altro che oscurità, ancora oscurità. Ma fu solo un misero attimo. Tempo di richiuderli che ricadde in quell’illusoria non-morte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Post-it

Oh bien. Ed eccomi qui, con la mia prima long fic su Hetalia!

Cosa devo dire? L’ho dimenticato, bene. Ehm, posso solo dire che mi dispiace di aver scritto un capitolo così corto, ma le cose da dire erano esattamente queste, quindi in un certo senso non è colpa mia. Posso dire che questa storia non prenderà via molto del vostro tempo, sarà composta da pochi capitoli, anche se non so ancora esattamente quanti. Posso dirvi che non so quando potrò pubblicare, causa università e internet avverso. Posso anche dirvi, e questa è l’ultima nota giuro, che per me è…importante, in un certo senso. Precisiamo, sto scrivendo una storia che per me, per cosa tratterà, per i personaggi, per la storia in se, è importante, come se stessi scrivendo la storia che vorrei tanto leggere scritta da mani ben più abili delle mie. Insomma, che sproloquio, bastava dire che mi ci impegnerò, no? xD

Ok, dopo tutto questo cianciare inutile, vi saluto, sperando che questo primo capitolo dal nome improponibile, come quello dell’intera storia d'altronde, vi sia piaciuto abbastanza da regalarmi qualche recensione! Ciao! C:

Stay tuned people! chaska~

   
 
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