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Autore: Albert Wesker    02/05/2006    1 recensioni
Ecco cosa succede quando si ignora la famiglia. Piton lo scopre a proprie spese insieme al suo avversario di sempre, Harry Potter.
Questo testo è un piccolo omaggio a "Secret Of Manna" di Alessandro Molteni, ai Power Ranger e al Baronetto Jean Claude. Quindi se finite alla neuro date la colpa a loro :D
Genere: Commedia, Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piton era seduto per terra, legato ed imbavagliato. Una figura incappucciata gli si avvicinò.

“Mmh!” mugugnò il mago
“Sì fratellino, sono io. Sono venuto a prendere ciò che mi spetta.”
“Ao! (Pazzo!)”
“Sé sè, lo dici sempre tutte le volte che ti rapisco” rispose l’altro laconico mentre gli strappava un unto, nero capello. Lo mise dentro una pozione del colore della fanghiglia. La pozione venne assorbita dal capello.
“Sei il solito sudicione.” Aggiunse il tetro figuro.
“Ahao! (Bastardo!)” stava dicendo Piton quando venne Schiantato dal fratello con un abile movimento pelvico.

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“Harrrrryyyy!!!”
>>No!<< pensò il giovane mago mentre si lanciava in una fuga disperata. Una folla di ragazze invasate lo inseguiva.
Attraversò di corsa i corridoi, nel tentativo di raggiungere la Sala Comune dei Grifondoro. Svoltò l’angolo e sbatté violentemente contro il più temuto ed affascinante insegnante di Hogwarts: Piton.
Si fissarono, ma il professore non disse nulla. Poi arrivarono le assatanate. La scena si congelò. Indecise tra quale delle due prede scegliere, le ragazze si lanciarono su entrambi, cozzando tra di loro in aria ed esclamando “Nuuuuooooh!” al rallentì.
I due ripreserò la fuga, inseguiti dalle superstiti. Presero a spintonarsi selvaggiamente, cercando di mandare il proprio avversario a sbattere contro le pareti. Le scintille iniziarono a volare quando i gomiti si scontravano e le inseguitrici gridavano osannanti “Forza Sochmacher!”
All’altezza del 15simo corridoio, finalmente, Harry riuscì a spingere Piton contro la parete opposta. Ma sfiga vuole che in quel tratto ci fosse una finestra. La forza della spinta lo spedì nella Serra N° 3 della Professoressa Sprite, dove, proprio in quel momento, si teneva il seminario “Come usare il Tranello del Diavolo quando il Dildo non c’è”.
L’insegnante sostituì la pianta per il resto del convegno.
In tanto Harry era stato costretto ad una deviazione che l’aveva portato alla Sala Grande. Le inseguitrici avevano accorciato le distanze ed il giovane fu obbligato ad uscire nel parco. Aprì il portone. Si trovò davanti l’insegnante di Pozioni inzaccherato dalla testa ai piedi di fango e di una sostanza bianchiccia ignota. La sua espressione era feroce.
Potter scartò sulla destra e l’unto insegnante fu travolto dalla marea di allieve urlanti. La folla venne vista sparire nella Foresta Proibita.
Prontamente partì la squadra degli Elf Ranger: Kreacher ( Elf Ranger rosso), Dobby (Elf Ranger nero) e Bing, Bong e Bang ( rosa, giallo e blu, sono i mitici Elf Ranger). Cantando “Go Go Elf Ranger” a bordo dell’Elfzorg, un gigantesco elfo domestico armato di tazza del cesso e battipanni, giunserò nel bosco.
Trovarono le studentesse svenute e un demente che imitava Elvis.
Lo guardarono,
lo riguardarono,
gli sputarono in un occhio e lo portarono da Silente, abbandonando le ragazze al loro triste destino (“Studentesse per Aragog nel Settore 5” gridò Hagrid il cameriere).
Bussarono alla porta dell’ufficio Silen-zioso e una voce allappata disse “Entrate”. Viderò il Preside che stava nascondendo il nuovo numero di “Playwitch” (con un aitante mago che fletteva i muscoli e un vibratore in omaggio) in un armadio vicino all’esplosione.
“Abbiamo trovato questo pazzo nella Foresta, Silente signore!” gridò Kreacher
“D’accordo – rispose l’attempato e allupato mago, occhieggiando il nuovo venuto – lo interrogherò a dovere.”
Mentre gli Elf Ranger stavano uscendo, aggiunse: “Bei completino. Nuovi?”
“No, lavati con Perlana” rispose l’elfo, ironico. Poi si rese conto di cosa aveva fatto.
Lo videro fuggire nudo, inseguito dai suoi incazzati compagni, gridando qualcosa come “Nuoooh! I vestiti Nuoooohhh!!”
“Torniamo a noi bel figacc…ehm…straniero. Chi sei?”
“Sono il fratello segreto di Piton.”
“Embè?” chiese incuriosito il mago.
“Sono Rocco, Rocco Siffredi.” rispose l’altro abbassandosi i pantaloni.
“Oooh!! – esclamò sbalordito l’anziano stregone – Ora noto la somiglianza.”
“Sono venuto a prendere il posto di Severus come insegnante.” fu la risposta altezzosa del dotato individuo intanto che riallacciava (vanamente) le brache.
“Per te questo e altro, Siffry caro. – fece l’altro accondiscendente – Ora vieni qua bel maschione.”

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In quel mentre il nostro eroe (eh?!?!), Harry (aah!!), era riuscito a raggiungere il dormitorio. Stava entrando nella Sala Comune quando udì dei strani rumori. Che Edvige stesse gufando Leotordo? Entrò con cautela.
Dal soffitto pendevano molte catene, e a una di esse era appesa una poco (mooolto poco) vestita Hermione. Un tipo incappucciato la stava frustando.
“Ron, ma non è al venerdì che frusti Hermione? Oggi è martedì.”
“Aò nun so mica Ron” fece l’altro con marcato accento romanesco mentre si toglieva il cappuccio. Era Ginny.
“Ma non eri etero?” gli chiese l’esterefatto ( e un po’ arrapato) giovincello.
“Ogni tanto me và de cambià” rispose l’altra dando distrattamente una frustata alla strega (“Aaahh!!” mugugnò eccitata).
“Posso provare?”
“Certo!”
Venne preso, incatenato e fustigato insieme ad Hermione. Mugugnarono così fino all’alba, aggiungendosi alle grida che venivano dall’ufficio del Preside.

FINE (Seee!)

P.S.: E Piton? Nella sua cella a sghignazzare.
>>Eh eh !! Non sa cosa cosa lo aspetta quel fesso. Non vedevo l’ora che facesse ‘sta stronzata!<<
Un forte CRAC interrupe i suoi pensieri.
“E adesso Piton signore e l’ora della vendetta per Harry Potter signore!” gridò un Dobby inguainato in un abito nero di pelle e armato di frusta (pure lui).
“Oh oh” furono le ultime parole di un terrorizzato Piton.

FINE (Magari!)

P.P.S.: “Scusa Rocco, ma oltre al posto, perché sei a Hogwarts?” chiese Albus, sudato e preoccupato.
“Perché mi hanno detto che si cucca un casino e a me mancava giusto la patatina magica. Sai, m’intendo di patatine io.” fu la risposta dell’altro, appoggiandosi.
“Ah, capisco. Lavori per l’Amica Chips.” fece Silente in tono convinto mentre muoveva.
“Comunque – aggiunse – è scacco matto.” (a che pensavate ‘a zozzi :-P)

FINE (Per davvero)

  
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