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Autore: saramichy    31/08/2011    1 recensioni
Luna Lovegood viene invitata ad una cena ad Hogwarts in onore dei vecchi studenti del suo settimo anno e decide di partecipare. Non sa però che quella serata sarà quella della sua rivincita morale.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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UNA CENA PER DIMOSTRARE DI ESSERE CAMBIATA:

Erano passati cinque anni da quando aveva finito la scuola e Luna Lovegood era diventata una donna. Lavorava al Cavillo, il giornale che era stato di suo padre e si era sposata con Rolf Scamandro. Rolf era un ragazzo che aveva conosciuto al giornale e guarda caso, loro due andavano d’accordo praticamente su tutto, così avevano cominciato a frequentarsi e dopo due anni la fatidica domanda di matrimonio era stata fatta ed accettata con grande ardore dalla giovane Luna. Luna era diventata così una redattrice in carriera nel giornale del padre ed una moglie davvero modello per suo marito, nessuno di loro due poteva sapere quello che sarebbe successo una volta ricevuto l’invito per una cena di rimpatriata con i suoi ex compagni.



Quel giorno Luna stava lavorando alla redazione del Cavillo, dovevano far uscire un numero su come imprigionare i Gorgosprizzi e lei era nel più completo caos. Mancavano solo due giorni all’uscita di quell’articolo e il giornalista che se ne doveva occupare si era ammalato, accidenti a lui, ed aveva lasciato Luna ad occuparsi da sola di tutto il contenuto. La ragazza doveva ammettere che quelli erano i suoi argomenti preferiti, anche se c’era sempre una parte di lei che si chiedeva come mai gli altri giornali non ne parlassero mai. Era anche per questo che aveva deciso di sposare Rolf, lui credeva ciecamente nell’esistenza di quegli adorabili animaletti che lei nominava ogni tanto. Proprio mentre stava per ridefinire l’impaginazione dell’articolo, piombò il postino nel suo ufficio e le lasciò un biglietto con sopra la H di Hogwarts e lei, nonostante fosse superefficiente, lasciò stare il suo lavoro per leggerne il contenuto.



Quando aprì il biglietto ci fu un momento di gioia pura sul suo volto. Il biglietto recitava così:



Saremo lieti di avere la signora Luna Lovegood in Scamandro con noi alla cena di classe del suo settimo anno. Naturalmente potrà essere accompagnata dal marito. Siamo certi che l’invito sarà di suo gradimento e le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

La preside Minerva McGranitt



Hogwarts era stata la sua casa per otto anni, visto che avevano tutti dovuto ripetere l’anno in cui c’era stata la guerra contro Voldemort. Quando pensava a quel periodo si sentiva felice, forse molto più di adesso. Aveva trovato dei veri amici ad Hogwarts, una su tutti era Ginny Weasley. Ginny l’aveva aiutata svariate volte a cercare la sua roba, che i suoi compagni di Corvonero le nascondevano nei più disparati angoli del castello. Quando poi era stata Ginny ad aver bisogno di una spalla su cui piangere, lei si era offerta volontaria, perché non poteva sopportare il dolore di quella che lei considerava la sua migliore amica. Si sentivano ancora adesso molto spesso, Ginny era sposata con Harry Potter, il salvatore del Mondo Magico e l’avevano invitata al loro matrimonio, facendole fare da testimone: era stato un grande onore per lei. I quattro si incontravano spesso, facevano delle cene tra di loro, in cui spesso invitavano anche Ron ed Hermione, ma questo biglietto le dava la possibilità di riscattarsi agli occhi di tutti quei ragazzi e ragazze che l’avevano sempre presa in giro e che le avevano sempre fatto degli scherzi. Così si decise a mandare un biglietto alla preside in cui le confermava che l’invito era molto gradito.



Qualche giorno dopo, Luna ne parlò con Rolf che si dimostrò entusiasta all’idea di conoscere gli ex compagni di scuola della moglie. Il ragazzo non poteva sapere che per lei la vita a scuola era stata un incubo finché non aveva conosciuto Harry e Ginny, ma Luna decise di non dirglielo per non farlo stare male.



La sera della cena, Luna si vestì elegante, con un abito bianco che faceva risaltare la sua pelle e il suo corpo. Guardandosi allo specchio la ragazza doveva ammettere che era diventata una bella donna, nonostante tutte le cattiverie che aveva dovuto subire. Ad attenderli all’arrivo dal treno c’erano come sempre le carrozze tirate dai Thestral e Luna si avvicinò ad uno di loro per accarezzarlo, mentre Rolf la guardava stralunato perché lui non riusciva a vedere niente. «Amore, mi diresti che cosa hai fatto prima davanti alla carrozza? Non ho visto niente, ma sembrava che tu stessi accarezzando un cavallo o una cosa del genere.» Luna sorrise, anche Harry la prima volta che li aveva visti era rimasto perplesso ed Hermione e Ron gli avevano detto che non c’era niente a tirare la carrozza. Quando poi lei gli aveva detto che li vedeva, lui era rimasto colpito e scioccato allo stesso tempo, pensava di essere diventato matto, fino a quando Hagrid non glieli aveva mostrati a lezione. «Tesoro la carrozza è trascinata da cavalli alati che si chiamano Thestral, ma non tutti hanno il dono di vederli. Devi vedere in faccia la morte per riuscirci. Sai una volta ho persino cavalcato sopra di loro fino a Londra.» Rolf era sorpreso, sua moglie era una continua novità. Sapeva dell’esistenza dei Thestral, ma visto che non tutti li potevano vedere, aveva finito per non crederci più di tanto, ora invece sua moglie gli aveva appena dimostrato che si sbagliava.



La carrozza si fermò davanti all’imponente castello e i suoi occupanti uscirono diretti all’interno di esso. C’erano enormi stendardi con i colori delle quattro Case di Hogwarts: Grifondoro, Corvonero, Tasso Rosso e Serpeverde. Inoltre erano presenti tanti invitati, non si ricordava nemmeno uno dei nomi dei ragazzi e delle ragazze che le stavano davanti. Per Luna le uniche persone importati ad Hogwarts erano state Harry, Ginny, Hermione, Ron e Neville. Neville, al suo unico pensiero, il cuore di Luna faceva ancora maledettamente male, pensava di essersi innamorata di lui e che lui lo fosse di lei ed invece si era scoperto essere solo un fuoco di paglia. La ferita inferta da quell’amore andato male aveva bruciato per tanto tempo ed ancora adesso non era completamente assorbita. I due andarono dritti versa la Sala Grande e là, con grande stupore di Luna, c’era un unico tavolo imbandito per tutte le Case, era una cosa magnifica. La McGranitt aveva colto subito l’occasione per ribadire che l’unione tra le Case era il fondamento di Hogwarts, ed aveva pienamente ragione.



Luna si guardò attorno, il castello non era cambiato per niente e continuava ad essere una casa per gli studenti che frequentavano la scuola. Ad un certo punto si sentì chiamare da una voce familiare, si voltò e vide Ginny che correva nella sua direzione. «Luna, che piacere vederti. Non sai quanto ci sei mancata, sei stata terribilmente occupata con il giornale, non abbiamo nemmeno avuto tempo di vederci questo mese.» «Hai ragione, devo farmi assolutamente perdonare. Sono stati i Nargilli a confondermi le idee, sai nuotano spesso nello stagno vicino casa nostra e si divertono a confondere le persone.» «Non importa. Che bello vederti e hai visto che organizzazione la McGranitt? Non riuscivo a crederci, comunque è molto bella la Sala Grande così addobbata, non trovi?» Luna sorrise, era per questo che amava Ginny Weasley, non faceva mai commenti se lei parlava di Nargilli o di Gorgosprizzi. «Hai completamente ragione Ginny, la Sala è addobbata splendidamente anche se io non avrei messo il vischio, è infestato dai Nargilli.» Questa volta la sua battuta fece sorridere Harry, che era apparso dietro Ginny. «Non cambierai mai Luna, sei sempre presa dai tuoi studi su queste creature fantastiche. Allora come va il lavoro al Cavillo?» Luna lo abbracciò di slancio, era bello essere tra amici. «Il lavoro va splendidamente bene, stiamo per pubblicare un articolo su come si catturano i Gorgosprizzi. Voi naturalmente leggete il giornale, vero?» Harry annuì, dopo che la Gazzetta del Profeta aveva cominciato a dargli contro, lui aveva optato per la lettura del Cavillo. «Ma certo che sì, sai il tuo ultimo articolo su come liberarsi dei Folletti era praticamente un manuale d’uso.» Luna sorrise, era felice che i suoi amici considerassero importante il suo lavoro. «Mi ci è voluta un’eternità di tempo per scriverlo e credetemi non ero del tutto convinta nemmeno io dei metodi descritti.»



Ad un certo punto prese la parola la preside Minerva Mcgranitt. «Benvenuti e benvenute. Questa sera siete qui perché io ed i miei colleghi abbiamo ritenuto opportuno festeggiare la vittoria contro Voldemort a cinque anni dalla sua scomparsa. Siamo qui per onorare le persone che non ci sono più e il tavolo unico serve a farvi capire che bisogna essere un’unica grande famiglia. Serve per capire che nessuna Casa è meglio dell’altra, serve per i vostri figli, perché voi possiate dirgli che non importa in quale Casa verranno smistati, importa solo che facciano buone azioni. Ora iniziamo la cena.»



La cena cominciò e Luna si sentì di nuovo a casa, qualcuno dei suoi compagni di Corvonero si ricordava di lei e gli aveva chiesto scusa per gli stupidi scherzi che le avevano fatto. Però alcune sue compagne erano ancora convinte di essere ai tempi della scuola ed avevano deciso di farle uno scherzo di cattivo gusto. Le avevano rubato dalla borsa l’articolo sui Gorgosprizzi e lo stavano stracciando davanti ai suoi occhi, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso. «Sapete ragazze, non credevo che l’avrei mai detto, ma siete delle stupide oche che non sanno quello che fanno. Comunque continuate pure a stracciarlo, quello era solo una brutta copia, le persone mature con il tempo crescono, quelle che invece continuano ad essere ancorate al passato non progrediranno mai.» Con questo suo discorso, Luna si era meritata gli applausi del resto della tavolata. Aveva avuto per un momento la sensazione che tutto fosse meraviglioso e di aver avuto finalmente la sua rivincita per tutti gli anni passati a farsi prendere in giro. Si sarebbe ricordata in eterno di quella cena, come del momento in cui si era liberata della sua maschera di ragazzina lunatica, ed aveva fatto vedere al mondo intero che era una donna affermata e coraggiosa.



VOTI DELLA GIUDICE:

ORIGINALITA: 5/10

GRAMMATICA: 8.4/10

RISPETTO DELLA TRAMA: 5/5

GIUDIZIO PERSONALE: 6/10

TOTALE: 24.4/35
  
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