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Autore: Moonlight rage    02/05/2006    11 recensioni
È finita. Voldemort è stato sconfitto e la pace è tornata a regnare. Ovunque nel mondo magico ci sono enormi festeggiamenti. Famiglie ancora intatte si godono i fantastici spettacoli pirotecnici mentre quelle sfaldate piangono lacrime di gioia nell’apprendere che la morte dei loro cari è stata, in qualche modo, vendicata. Ma io mi sento estranea a tutta questa euforia. Anche dai miei occhi escono lacrime, ma non di gioia…bensì del dolore più cupo che una persona possa provare *** storia molto triste. Vi prego di recensirla perchè sono in piena fase depressiva e un commentino mi gioverebbe assai. se non vi piace ditemelo. Ma vi prego non linciatemi. Vi adoro tutti
Genere: Romantico, Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È finita

Remember me

È finita.

Voldemort è stato sconfitto e la pace è tornata a regnare.

Ovunque nel mondo magico ci sono enormi festeggiamenti. Famiglie ancora intatte si godono i fantastici spettacoli pirotecnici mentre quelle sfaldate piangono lacrime di gioia nell’apprendere che la morte dei loro cari è stata, in qualche modo, vendicata.

Ma io mi sento estranea a tutta questa euforia. Anche dai miei occhi escono lacrime, ma non di gioia…bensì del dolore più cupo che una persona possa provare.

E me ne sto qui. Sola. Seduta sulla sabbia fredda a guardare questo mare scuro illuminato a tratti dagli sgargianti colori dei fuochi artificiali.

E piango. Mi dispero. Artiglio la sabbia nera e la getto lontano da me. Salvo poi che il vento me la schiaffa di nuovo in faccia. Ma non sento male quando i fini granelli mi graffiano la pelle delicata del viso, anzi, questo lieve dolore fisico e quasi un sollievo per la mia anima.

Non c’è nessuno a consolarmi questa notte. Nessuno. Il mio migliore amico è troppo occupato a ricevere affettuose pacche sulle spalle o a rispondere a domande di fans ammiratissimi.

Dopotutto…è lui il salvatore…il prescelto. Dopo aver faticato così tanti anni, ed aver perso così tanti amici, avrà pur diritto ad un po’ di gloria. Non voglio sentire rancore verso di lui. Ma non ce la faccio. Lui è ancora vivo.

Tiro un violento calcio alla sabbia. Chi mi vedesse in questo istante potrebbe tranquillamente pensare che io sia pazza. E forse è la verità, sono impazzita.

Non riesco a non pensare a chi non ce l’ha fatta. Ginny è ricoverata al San Mungo nello stesso reparto di Frank ed Alice Paciok…nelle loro stesse condizioni. Luna Lovegood ha perso l’uso di entrambe le gambe e Neville è stato barbaramente ucciso dopo ore d’atroci torture.

Sto tremando. Non mi fa bene pensare a queste cose. Il medimago dice che dovrei allontanarle dalla mia mente. Proprio come ha fatto Harry.

No. Non posso. Non mi dimenticherò mai di loro. Non mi dimenticherò mai di lui.

Come potrei dimenticarmi di chi si è sacrificato per me.

Come potrei dimenticarmi dell’unico uomo che io abbia mai amato.

Come potrei dimenticarmi dell’uomo che stava per darmi un figlio.

Le mie spalle sono violentemente percosse da singhiozzi.

Mio figlio…non ce l’ha fatta…

Io non ce l’ho fatta, e mi odio.

Mi sento sporca. Indegna.

Il medimago dice che non è stata colpa mia.

È stata una reazione naturale. Involontaria.

Quando ho visto lui cadere a terra con gli occhi sbarrati. Io non ho retto a quella visione.

Ho urlato. Sono corsa verso di lui. Non poteva essere vero.

Non poteva essere morto.

Ma non ce l’ho fatta a correre abbastanza veloce. Mi hanno colpita con una cruciatus.

Sono crollata a terra. Era come se fossi stata trafitta da un milione di spade arrugginite. Sono svenuta.

Quando ho riaperto gli occhi ero in ospedale.

Ho chiesto di lui. Morto.

Ho chiesto del mio bambino. L’hai perso. Non ce l’ha fatta. Mi sono sentita rispondere.

Io non ce l’ho fatta a salvarlo.

Ma sono qui. Viva.

Mentre chi ha lottato per la mia vita indegna e morto.

Mi alzo in piedi. Le mie gambe tremano. Lotto per non cadere in terra e finalmente riesco a trovare una sorta d’equilibrio.

Guardatemi. Chi sono? Non sono più io. Non sono più la spensierata ragazza che ha dedicato un’intera vita allo studio ed agli amici.

Sono solo una sua ombra. Quella ragazza non esiste più. Si è sbiadita, consumata. Come un vestito troppo usato.

Vale la pena di continuare questa vita?

Cammino verso il mare irato.

In un certo modo mi assomiglia. Assomiglia al mio umore: cupo ed agitato.

Ora sento l’acqua gelida lambirmi i polpacci scoperti. Qualche schizzo arriva a bagnare il mio vestito stracciato.

Sento il vento asciugare le lacrime che scendono copiose dai miei occhi.

Non ho la forza per continuare.

E chiedo perdono per quello che sto per fare.

Nessuno capirà il mio gesto.

Sto per buttare all’aria i sacrifici di tante persone.

E mi sento così sporca…sicuramente lo avrei deluso agendo così.

Ma ora lui non c’è più.

E tra poco non ci sarò più nemmeno io.

Il mio ricordò svanirà velocemente.

Come una scritta sulla sabbia in riva al mare non resiste a lungo alle onde, così io non resisterò a lungo a questa misera vita.

Ma ti prego, Harry, non scordarti della tua vecchia amica.

Dimenticati solo di questa misera ombra che sono diventata.

Lentamente estraggo la mia bacchetta dalla tasca e me la punto contro.

Addio.

Le mie parole suonano chiare nella notte. Ed ormai è troppo tardi per i ripensamenti.

C’è un lampo di luce verde. E poi buio.

È finita.

 

 

Commenti dell’autrice

Scusate. Un piccolo delirio da depressione acuta mentre ascolto Special Needs dei Placebo.

Forse è un po’ triste. Molto triste. Ma spero di aver reso l’idea di come si possa sentire, di quello che possa provare..

Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. E non esitate con le critiche perché so di dover molto migliorare.

Un bacione

Moonlight rage

  
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