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Autore: _Ultraviolet    31/08/2011    5 recensioni
Georgia Hale ha 15 anni, è una squinternata e, cosa più importante, è italiana al 102%. Un giorno però suo padre, di origini inglesi, annuncia alla famiglia un imminente trasferimento a Londra.
Georgia frequenterà una scuola dal nome inpronunciabile: Hogwarts.
non ci saranno magie o pelatoni eccentrici, solo una scombinatissima ragazzina, un po' imbranata, in una scuola enorme e sconosciuta.
"-ciao! io sono George, hai problemi con l’armadietto?-
Oh che carino, si chiama come me.
Ho chiamato a raccolta tutta la grammatica inglese che ho imparato negli ultimi anni (molto poca, a quanto ho scoperto) e gli ho risposto:- ciao, io sono Georgia e odio gli armadietti. Hai un piccone da qualche parte?-
-perché dovresti prendere a picconate il mio armadietto?-
Ding ding ding, ed ecco a voi l’idiota dell’anno!
-il…il tuo armadietto?-
Ha ridacchiato:-già, proprio così-
-ho appena fatto la mega figuraccia dell’anno, vero?-
-direi di si-"
*contaminatio*
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Chi l’avrebbe mai detto che una persona come me, italiana al 102%, sarebbe stata costretta a trasferirsi lontano dai suoi amici e dal suo Paese? Io no di certo, questo è sicuro.
Era un normalissimo (più o meno) giorno come tanti quando papà ci ha comunicato che di lì a poco ci saremmo trasferiti niente popò di meno che a Londra, nella metropoli vibrante, yu-huuu!
In realtà, dire che papà ce lo ha comunicato è piuttosto inappropriato, la verità è che è entrato in casa ballando il charleston cantando “sarò un impiegato londinese, sììì!” in perfetta modalità-padresca.
Sprizzava gioiosità da tutte le mutande, cavolacci! Uno spettacolo orripilante.
E così, eccomi qui. Nella nostra bella casetta in London, per dirla come i nostri amichetti Shakespeariani. Ed è proprio ora, mentre sono seduta sul muretto davanti casa, che rifletto sul fatto che FORSE, e dico forse, non avrei dovuto dormire durante le ore d’inglese, quando mi trovavo nella ridente e soleggiata Italia. Ma così va la vita, giusto?
Forse è una specie di legge di contrappasso, del tipo: colei che ha ronfato invece di acculturarsi, è destinata a ballare in calzamaglie shakespeariane.
Mi chiedo se ci siano discoteche da queste parti. Forse no. Forse girano ancora in carrozza, o gettano i rifiuti dalle finestre! Che diavolo posso saperne io delle loro strane abitudini elisabettiane?
Nemmeno i gatti sembrano troppo contenti del cambiamento, il loro unico passatempo ora è quello di infastidire gli stupidi barboncini dei vicini. È piuttosto divertente stare a guardarli mentre gli saltano in groppa, haha!
Il fatto che io trovo divertenti degli stupidi barboncini la dice lunga… ma comunque, come ho già detto prima, così va la vita no? O almeno la mia…
 
 

*
 

 

Oh, gioia e tripudio, eccoci finalmente a scuola! Quale luogo è migliore di questo? Nessuno, risponderei. Sono pronta ad apprendere tutto ciò che questi nuovi e adorabili insegnanti hanno da, hem, insegnare..appunto.
N.B. per il quartier generale del cervello: l’autoconvinzione non serve a un piffero. Per tutti i pifferi!
Comunque, la scuola è enorme e sono arcistrasicura che per qualche mese o anche di più, sarò destinata ad andare a zonzo come un idiota, aprendo porte a casaccio cercando la mia classe. E probabilmente, conoscendomi, arriverò sana e salva a due lezioni su dieci. Che è una buona cosa, se controlliamo i miei standard di imbranataggine.
Hanno anche gli armadietti, che lusso! Ma comunque, questa è e sarà sempre una scuola, il che la rende noiooosa a prescindere.
Stavo giusto litigando con il mio armadietto (che già odio a morte),  quando, nell’intento di aprirlo a forza di calci e spallate, sono andata a sbattere contro qualcuno.
Fantastico, quante altre persone spintonerò durante la mia permanenza qui? Per ora siamo a quota uno, sono fortunata  a non aver ucciso nessuno mentre aprivo la porta dell’entrata! Ma tornando a noi, ero sicurissimamente sicura di ricevere ogni sorta di maledizione dal malcapitato, e detto tra noi, non sono sicura che sarei riuscita a capire quello che mi avrebbe detto. Dicevo,  quando mi sono voltata, credevo che mi avrebbero accerchiata dicendo cose come: ”molla i soldi per il pranzo, novellina” o che si sarebbero messi a cantare come in High School Musical, ma così non è stato. Il ragazzo che ho inavvertitamente urtato stava..sorridendo? forse in Inghilterra è un segnale di avvertimento o che so io… ah, non lo so! l’unica cosa che so è che quel ragazzo era piuttosto carino, credo. Molto inglese, ecco. Alto, spalle larghe, capelli rossi e occhi castani. E  sembrava simpatico. Insomma, non mi aveva bestemmiato dietro o cose così, e diciamo che avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per farlo, ma non l’ha fatto! Voi non lo trovereste simpatico uno così?
-ciao! io sono George, hai problemi con l’armadietto?-
Oh che carino, si chiama come me.
Ho chiamato a raccolta tutta la grammatica inglese che ho imparato negli ultimi anni (molto poca, a quanto ho scoperto) e gli ho risposto:- ciao, io sono Georgia e odio gli armadietti. Hai un piccone da qualche parte?-
-perché dovresti prendere a picconate il mio armadietto?-
Ding ding ding, ed ecco a voi l’idiota dell’anno!
-il…il tuo armadietto?-
Ha ridacchiato:-già, proprio così-
-ho appena fatto la mega figuraccia dell’anno, vero?-
-direi di si-
Magnifico al quadrato, ora mi toccherà anche andare a cercare il mio vero armadietto. Il che significa che dovrò trascinarmi fino in segreteria, dirgli dell’errore e poi di nuovo deambulare alla ricerca del dannato coso.
Ho sbuffato:-allora è meglio che vada a cercare il mio, ci si vede in giro!-
-ciao novellina!-
Aaaaaargh!!
 
 

 

*
 

 

Una cosa è certa e ve la dico gratis, non metterò mai più piede in quella cavolo di segreteria! C’era un pazzo, a quanto ho capito era il bidello, che rincorreva ragazzini a destra e a manca con uno spazzolone sulle spalle. A che pro? Sono sicura che stava anche dicendo parecchie volgarità, a giudicare dal ballonzolamento del mento e dalle occhiate furiose. Ha abbaiato:- e tu che vuoi, ragazzina?-
-c’è stato un errore con gli armadietti, me ne hanno dato uno già occupato-
-di che diamine stai blaterando?-
-le spiacerebbe essere un po’ più educato?-
- ma va’ al diavolo!-
Mi sono sentita oltremodo oltraggiata.
Il vecchio pazzo, anche detto bidello, ha imboccato l’uscita con fare minaccioso e borbottando a più non posso, dopo due minuti e mezzo l’ho sentito sbraitare:-ancora voi due! Maledetti figli di Satana! Meritereste di essere appesi al soffitto per i pollici!-
Visto? Visto? L’avevo detto che era matto!
Mentre uscivo dalla ‘segreteria’ sono andata a sbattere contro qualcun altro, ho pensato “e siamo a quota due!”
E per una strana serie di coincidenze, era lo stesso di prima:- ops, scusami, oggi ti sto dando proprio addosso-
-cosa?-
-hem, ti sono venuta addosso anche prima, perciò…-
-hem.. no, non credo. Comunque, scusa, ma adesso devo proprio filare, il vecchio Gazza vuole appendermi al soffitto!-
-lo sapevo che era matto..-
Ha strizzato l’occhio e se l’è filata, dopo nemmeno cinque secondi e mezzo ho visto il ‘vecchio Gazza’ correre come un matto con il suo fidato spazzolone in spalla.
Cominciamo bene…

 
























La scema di turno dice:
ciaaao! come al solito, quando non riesco a dormire, mi vengono in mente strane storie, e così rieccomi quì.
non so cosa pensare di questa storia: se continuarla, se no, se devo cambiare qualcosa, se piacerà, se... oh basta!
fatemi sapere ok? altrimenti starò quì a farmi paranoie per l'eternità! T____T
bacibaci <3

  
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