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Autore: RobertaEsse    31/08/2011    3 recensioni
La mia prima storia. Quante volte la gente ha sognato di lasciare la vita , anche forse per la sua troppa perfezione. Le "riflessioni" di una ragazza in un momento del genere.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Distesa in una vasca piena di acqua calda. Rilassata, lasciò cadere i lunghi capelli neri in quell'acqua cristallina, rendendoli fradici. Portò con sé, poi, l’intero viso, andando in apnea. Gli occhi spalancati e la bocca serrata sotto l’acqua . Risalì in superficie. No! Non poteva finire così, non avrebbe mai avuto il coraggio di rimanere cosciente per il tempo in cui la morte si avvicinava, ogni secondo di più . Sentì un brivido percorrerle la schiena. Notò un piccolo pezzo di specchio rotto sul bordo della vasca. Qualche taglio deciso e sarebbe morta senza scampo. Lo prese in mano e vi notò il proprio riflesso all’interno. I suoi grandi occhi azzurri da cui scendevano lacrime nere di mascara bagnato. Non avrebbe avuto il coraggio di fare nemmeno quello, non poteva procurare quell’intenso dolore ai suoi familiari che non c’entravano niente. Sua madre ne sarebbe morta . “E’ così debole , non posso fargli questo!” pensò con triste sicurezza la ragazza. Fece scivolare le lunghe unghie dietro la schiena percorrendo il tatuaggio che s’era fatta l’anno precedente : un ancora. Era la sua salvezza, lo sarebbe sempre stata. Lanciò un ultimo sguardo fuori dalla finestra dove il sole era alto in cielo, buttando via il pezzo di specchio rotto. Si alzò dalla vasca, rimase qualche secondo lì, in piedi, per poi prendere l’asciugamano più vicino ed avvolgerselo intorno al corpo. Si avvicinò allo specchio e ne vide il riflesso offuscato dal vapore. Vi passò una leggera mano per vedersi. I capelli mossi gocciolavano giù per il corpo, fermati dall’impatto con l’asciugamano. Si toccò le rosse gote per pulirsi dai residui di mascara e poi si lavò le mani con acqua gelida. Dopo passò alla faccia. Sentì il freddo percorrerla per tutto il corpo, benché quella stanza fosse di per sé “calda”. –Tesoro ? Hai finito? – udì una voce familiare provenire da fuori la porta. Fissandosi per un secondo le mani, tornò in sé stessa, quella che gli altri vedevano, la felice ragazza di provincia .

  
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