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Autore: _Diane_    31/08/2011    2 recensioni
IMPORTANTE. Riprendo in mano la fiction dopo tanto, taaanto tempo! Spero possa ancora piacere, io vi prometto che ce la metterò tutta affinché questa storia, alla quale sono affezionata, abbia un degno sviluppo e un grande finale ^^ Enjoy!
TRAMA: Shinichi è quasi ventenne ormai. Dopo che l'organizzazione è stata finalmente debellata è potuto tornare alla vita di tutti i giorni, fatta di investigazioni e amore per la sua fidanzata Ran, che lo ha perdonato nonostante tutte le passate bugie. Ma sembra non esserci pace per lo Sherlock Holmes del nuovo millennio. Deve indagare su una persona scomparsa, riconquistare la fiducia del suo vecchio amico Heiji, scoprire perché ci siano due Kaito Kid che scorrazzano per i cieli di Tokio...
Ci riuscirà, anche stavolta?
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Un po' tutti | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Two kid are better than one Ho riflettuto su questa fiction. Nonostante la parte razionale di me volesse ri-postarla tutta, la parte emozionale mi ha sopraffatto costringendomi a continuare a scriverla. Sono davvero felice di riprenderla in mano, sebbene sia passato tantissimo tempo ma l'ispirazione è tornata e, sinceramente, l'occasione di far conoscere meglio Kaito e Shinichi mi ha sempre affascinata e non volevo andasse persa. Ma, bando alle ciance!
Altre questioni varie nell'angolo dell'autrice, come sempre!
Buona lettura!
:)



Riassunto: Shinichi è quasi ventenne ormai. Dopo che l'organizzazione è stata finalmente debellata è potuto tornare alla vita di tutti i giorni, fatta di investigazioni e amore per la sua fidanzata Ran, che lo ha perdonato nonostante tutte le passate bugie. Ma sembra non esserci pace per lo Sherlock Holmes del nuovo millennio. Deve indagare su una persona scomparsa, riconquistare la fiducia del suo vecchio amico Heiji, scoprire perché ci siano due Kaito Kid che scorrazzano per i cieli di Tokio...
Ci riuscirà, anche stavolta?



~ • Two Kids are better than one • ~

Chapter 9: Occasions


La luce filtrava leggera tra le tende candide. Svolazzavano allegre, incuranti del ragazzo che se ne stava ancora a dormire sulla vicina branda.
Si trattava di Shinichi il quale, nonostante i numerosi incubi che aveva vissuto durante la notte, era riuscito comunque un po' a riposarsi.
-Sveglia, bell'addormentato!-
Al contrario di quel ladro, al contrario di Kaito che non aveva dormito per niente. Il quale ora stava scuotendo il detective, ancora dormiente.
Poi Shinichi aprì lentamente gli occhi.
Si trovò a pochi centimetri dagli occhi di Kid, che lo squadravano divertiti. Divertiti per che cosa, Shinichi lo ignorava.
-Ho sempre pensato che vivessi in un castello, circondato da soffici cuscini. Alla Bruce Wayne.- Esordì Shinichi, semi-sveglio, dando voce a pensieri che avrebbero fatto meglio a rimanere solo pensieri.
-Tzè, le tue doti investigative sono rimaste quelle di un bambino, sebbene ora tu abbia la mia età.- Rispose divertito Kaito mentre si alzava, rimetteva le mani in tasca e si dirigeva verso la cucina, poco distante. Shinichi stava dormendo in un letto di fortuna nell'open-space della casa, vicino al divano dove aveva riposato il suo coetaneo. Divano che era già perfettamente ripulito e rifatto benché fossero solo le sette di mattina, come Kudo ebbe modo di constatare guardando l'orologio appeso dinanzi a sé sulla parete. Poi notò un'altra cosa. Di Aoko (quella che presumeva essere la ragazza di Kaito, benché non avesse avuto tempo di confermare tale ipotesi la concitata sera precedente) non c'era alcuna traccia, ma dall'angolo nascosto della cucina proveniva un profumino davvero delizioso. Qualcuno stava preparando la colazione, e Kaito si era diretto proprio lì.
Mentre il suo cervello lavorava su tutte queste cose il detective si districò nella giungla di coperte che lo avvolgeva, si alzò e cercò d'istinto i suoi occhiali.
-Mossa sbagliata, caro detective. Ti ricordo che non sei più un bambino occhialuto, ormai.-
Shinichi, un po' imbarazzato, constatò che il ladro aveva perfettamente ragione. Ma gli capitava tutte le mattine da quando aveva smesso di essere Conan, di effettuare quella ricerca senza esito. In effetti, gli mancava un po' l'allegra spensieratezza con la quale poteva essere un bambino. Nonostante avesse sempre avuto a che fare con gli uomini in nero, i casi ordinari di omicidio e affini, essere piccolo aveva sempre avuto i suoi vantaggi. Ma ora… Ora tutto era tornato alla noiosa, adulta normalità. Forse anche peggio.
Poi Shinichi si avvicinò a Kaito, constatando come fosse lui a cucinare quelle prelibatezze di cui prima poteva solo sentire il piacevole profumo.

-Tu vivi solo, non è vero?-
-…-
-Sveglia prima delle 7.00, letto completamente rifatto, abiti puliti già addosso, colazione quasi pronta e non hai neanche svegliato la ragazza per chiederle di fare qualcosa al posto tuo. Un ragazzo non lo farebbe mai. A meno che non viva da solo.-
-…-
-Mi sbaglio?-
-…-
-…-
-Faresti meglio a cambiarti quella roba che ti trovi ancora addosso, mio caro detective.-
Kaito prese per la cravatta rossa Shinichi, tirandogliela poi addosso.
-Ti ho lasciato sul divano qualche mio vestito.-
Indicò svogliato, prima di riprendere il suo lavoro in cucina.

"Aveva preparato anche i miei abiti di ricambio. Un altro punto per me." Sorrise Kudo, prendendo gli abiti ed andando in bagno. Quel vestito bianco, che lo aveva cacciato in un bel pasticcio, non voleva vederlo per qualche anno. Minimo. Anche se dubitava che tutta quella complicata faccenda potesse concludersi come...
per magia
.

♠ ♠ ♠

-Allora come vanno i rapporti con mio figlio, Ran?-
Ran si trattenne a stento dallo sputare gli spaghetti che stava mangiando in compagnia del signor Kudo, in uno dei più raffinati ristoranti della città. Ricordava fosse un tipo un po' originale come Shinichi, ma non certo così sfrontato nel parlare di "quell'argomento". Un commento come quello si addiceva meglio a sua moglie.
-Ehm… Sì bene, il solito direi.- Buttò lì Ran, mentre acchiappava un altro boccone di cibo con le bacchette, sperando che la discussione cambiasse presto argomento.
-Sono davvero molto felice.-
Sorrise lui, sinceramente. Ran tirò un sospiro di sollievo quando sentì il lungo silenzio seguire quell'affermazione. "Forse stava per cambiare discorso" pensò, ispezionando gli spaghetti che aveva nel piatto.
-A quando matrimonio, con relativi figli a carico?-
Ran stavolta non riuscì a trattenersi e gli andarono di traverso quei cavolo di spaghetti. Tossì un paio di volte, ma il cibo non accennava a spostarsi, e si portò istintivamente le mani alla gola. Le mancava ossigeno.
Yusaku agì d'istinto. Si alzò, afferrò Ran e la spostò di lato facendola scendere dalla sedia. Poi la lasciò appoggiarsi su di lui e le passò le mani da dietro poco sopra il ventre. Fu in quel momento che notò come fosse leggermente teso e gonfio... Ran, sebbene stesse soffocando, riuscì ad assestargli uno spintone che lo allontanò di qualche passo.
Ran si accaciò a terra, i palmi e le ginocchia sul pavimento. Proprio in quel momento la ragazza sentì di nuovo un filo d'ossigeno entrarle nei polmoni e prese a tossire forte. Ran avvertì la cameriera che si era appena precipitata lì, aiutandola ad alzarsi farfugliando agitata qualcosa che però non comprese.
La prima voce che udì fu quella del signor Kudo.
-Tutto bene Ran?-
La cameriera intantò la aiuto a rialzarsi, aiutata dal padre di Shinichi.
-Devo... devo prendere una boccata d'aria fresca.-
Esordì lei, facendosi largo tra il piccolo campanello di gente che si era avvicinata, incuriosita.
Yukiko si rivolse alla cameriera, mentre sfilò il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni e gli lasciò una banconota di grosso taglio.
-Tenga pure il resto...-
Disse, mentre lasciava il locale.

♠ ♠ ♠

Kaito aspettò che Shinichi fosse andato in bagno, poi estrasse da un cassetto quella lettera che aveva trovato poco prima sul letto di Aoko. Al contrario di quello che aveva esposto il detective lui era andato a svegliarla. Ma non l'aveva trovata.
L'unica cosa che aveva trovato, sopra il letto rifatto, erano quelle poche parole, racchiuse in una busta sigillata. Kaito l'aveva già letta ma la riaprì, come per accertarsi che non fosse cambiato nulla. Non era cambiato niente. Anche la sensazione che aveva provato pochi minuti prima in camera sua si riproponeva inalterata, mentre faceva scorrere i pochi caratteri sotto gli occhi.


"Caro Kaito,
so che ti sarai appena allarmato della mia assenza. Ebbene, voglio subito tranquillizzarti.
Non sono stata rapita o chicchessia, ma è passato a prendermi l'elicottero che mi ha portata qui, ieri sera.
Ti scrivo questa lettera dandoti un consiglio: cogli l'occasione.
Coglila, ti prego.
Ora che tutti sono convinti che Shinichi è Kaito Kid, puoi finalmente smettere di indossare quel panni bianchi.
Puoi riprendere la tua vita normale. Puoi essere un liceale comune.

So che non accetterai queste parole. Che sei testardo, presuntuoso, un ragazzino che cerca di divertirsi, di essere speciale, diverso.
Se non vuoi farlo per te almeno... fallo per me.
Fallo per me.

Firmato: Aoko Nakamori

P.S.: Non pensare che abbia scritto "caro" di proposito. Nelle lettere va scritto e io l'ho scritto.
Tu rimani uno zuccone e niente può cambiare questo. Punto."


Kaito era confuso - nonostante sorridesse rileggendo le ultime righe.
Sapeva bene come Aoko volesse che lui cessasse di essere un ladro. Quando l'aveva sospettato, per poco non era scoppiata in lacrime e aveva fatto di tutto per dimostrare il contrario. Ma da quando l'aveva colto in fragrante, lei sapeva che lui era Kaito Kid e che rischiava la pelle tutte le volte che svolazzava per i cieli di Tokio. I loro rapporto era un po' cambiato: litigavano ancora come prima, ma lei non riusciva più a dimostrare quell'affetto, seppur velato, che prima gli riservava. Ma ora, quelle parole... Ora doveva decidere da solo. Aveva la possibilità di togliersi dai guai, di una vita normale. Ma quel ragazzo... avrebbe dovuto lasciare tutto sulle sue spalle?

Ma il rumore metallico della porta del bagno fece tornare Kaito alla realtà. Ficcò in fretta lettera e busta in tasca, voltandosi verso il ragazzo appena uscito dalla porta del bagno.
-E allora, questa colazione è pronta?-
Esordì sorridente il detective.








Commenti dell’autrice:

In primis... Sono felicissima di essere riuscita a trovare l'ispirazione necessaria per continuare questa fiction! E pensare che, quando l'ho cominciata, ho esordito nelle note dell'autrice dicendo che "non sarebbe stato nulla di complicato"... XD Ma come sono una burlona, eh già!
No, il problema è che, per quanto mi sforzi, non riesco a trattenermi.
Quando scrivo una fiction più è incasinata e contorta, più la mia mente incasinata e contorta è felice! Quindi spero possiate comprenderla e comprendermi!

Come seconda cosa, essendo passato taaanto tempo e non avendo mai pianificato una vera struttura che portasse la storia da un punto iniziale ad un finale, ho dovuto rileggermi tutti i vari capitoli per essere sicura di riagganciarmi nel modo più corretto alla trama. Ovviamente il finale è già pensato dall'inizio, ma sono stati inseriti dei "particolari" anche rilevanti direi, che faranno prendere alla storia pieghe che non mi aspettavo inizialmente! Sì, insomma, colpi di scena a palate. Ci sono un saaacco di cose che nei prossimi capitoli, anche nel seguente, verranno riprese e chiarite. Quindi... stay turned! ^^
Mi scuso con chi voleva che continuassi l'altra mia long fiction "Conan-Kudo", seguito di "Shinichi-Edogawa". Vi prometto che, al più presto, la concluderò! è___è


Ringrazio infinitamente chi leggerà, chi recensirà, chi vorrà lasciare un parere a questa fiction!
Ci sono affezionata ormai, e mi farebbe piacere concluderla con il supporto delle vostre recensioni (anche perché tra i vari impegni, c'è sempre meno tempo sigh...!)!
> Inoltre per chi volesse, ho appena pubblicato una piccolissima fiction su Kaito Kid, intitolata "Facce da Poker". La trovate andando alla mia pagina! ^^ <

Se volete pormi domande, avete dubbi o qualsiasi altra cosa, non esitate ad esprimerli! Vi risponderò immantemente!
Un abbraccio!
*inchin*

_Diane_






Precisazioni:
- Per chi volesse sapere cosa sta cercando di fare il "padre di Shinichi" a Ran quando stava soffocando; si tratta di una mossa di primo soccorso realmente esistente, che si chiama "Manovra di Heimlich". Consiste nel passare da dietro alla persona in questione, dandole dei precisi colpetti nella parte centrale bassa del torace (su Wikipedia trovate le informazioni base). L'ho imparata ad un corso di primo soccorso ma personalmente, non l'ho mai provata e spero di non provarla mai! XD Scoprirete poi perché Ran assesta quel colpo a Yusaku, non è casuale (come avrete intuito..)

- Nel finale, quando Kaito riflette su Aoko e sul suo comportamento, fa riferimento ad un file del manga "Kaito Kid" contenuto nel primo volume, dal titolo "Niente giorni liberi per Kaito Kid".


   
 
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