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Autore: guendy88    02/05/2006    9 recensioni
ecco quello che successe veramente quando harry e ginny uscirono dalla sala comune grifondoro finalmente insieme...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A CAVALLO DI UNA SCOPA Harry aveva appena abbandonato l'ufficio di Piton con un grande senso di ansia.
Corse a perdifiato ma giunto fuori la sala comune esitò .
(inizio citazione da ‘il principe mezzosangue’)
"quo agis?"fece incerto alla signora grassa,chiedendosi che cosa vi avrebbe trovato dentro.
"lo vedrai" rispose lei con espressione indecifrabile. E scatto in avanti.
Un ruggito di gioia si levò dal buco alle sue spalle.Harry rimase a bocca aperta:parecchie mani lo trascinarono dentro la stanza.
"Abbiamo vinto!"gridò Ron balzandogli davanti e brandendo la coppa d'argento.
"Abbiamo vinto!450 a 140!Abbiamo vinto!"
Harry si guardò intorno;c'era Ginny che gli correva incontro:aveva un espressione dura,splendente, e lo abbracciò.
E senza riflettere,senza averlo premeditato,senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando,Harry la baciò.


Dopo parecchi istanti...o forse mezz'ora...o forse parecchi giorni di sole...si separarono.Nella stanza era calato il silenzio.Poi partì una serie di fischi di ammirazione e ci fu un'esplosione di risatine nervose.
Harry guardò sopra la testa di Ginny e vide Dean Thomas che teneva in mano un bicchiere infranto e Romilda Vane che sembrava pronta a scagliare qualcosa.
Hermione era raggiante,ma lo sguardo di Harry cercò Ron. Alla fine lo trovò,ancora appoggiato alla coppa,e con l'espressione di chi ha appena preso una bastonata in testa.
Per una frazione di secondo si guardarono,poi Ron fece un piccolo cenno col capo che Harry interpretò come un "bè...se proprio devi".

Mentre la creatura nel petto di Harry ruggiva trionfante,Harry rivolse un grande sorriso a Ginny e fece cenno senza parlare al buco del ritratto. Una lunga passeggiata nel parco sembrava appropriata,durante la quale -se ne avessero avuto il tempo-avrebbero anche potuto discutere della partita.
(fine citazione)
Ginny a quel punto lo prese per mano intrecciando le dita con le sue impiegando molto più tempo del necessario per fargli capire quanto era importante quel momento e quanto lei era felice.
Harry parve capire immediatamente e la trascinò con energia oltre il ritratto.
Quando il quadro tornò al suo posto Harry ,coraggioso e impulsivo come non lo era mai stato,abbracciò quella meravigliosa creatura tenendola stretta tra le forti braccia.
Le baciava i capelli profumati che ancora sapevano di spogliatoio,perdendosi nelle sensazioni che stava provando Ginny rispose alla stretta di Harry sollevandosi sulle punte,sentendosi finalmente completa.
Sorrise ai baci del suo NUOVO ragazzo ad occhi chiusi,ripensando a quando al primo anno le salvò la vita e a quanto era bello mentre volava accanto a lei durante gli allenamenti di quiddich.
L’abbraccio si stava trasformando in qualcosa di più profondo visto che ormai lui l’aveva spinta con dolcezza contro il muro poggiandovi un palmo,mentre non riusciva a staccare l’altra mano dai suoi fiammeggianti capelli lunghi.
I loro nasi si toccarono con tenerezza nella penombra nel corridoio deserto all’ora del tramonto,in un turbine di felicità e paura di sbagliare “Ehm…avete intenzione di continuare ad amoreggiare davanti al mio ritratto ancora per molto?” chiese ad un tratto la signora grassa tra con irritazione tradita dal suo occhiolino.
Ginny improvvisamente,resasi conto dell’imbarazzante situazione cominciò a ridere,senza smettere di fissare il verde brillante dei suoi occhi a neppure due centimetri di distanza.
Harry felice come mai,non potè fare altro che ridere a sua volta,colpito dai suoi denti così perfetti, così biachi,così dritti,così suoi.
Lui le diede un altro piccolo bacio su quel sorriso,prima che lei si scostasse da lui rossa in volto tirandolo per un braccio:”Non qui…dai!” si ritrovò a dire Ginny innamorata e sorridente.
Era sempre stato molto timido con qualsiasi ragazza che non fosse Hermione,ma questa volta Harry si sentì più spontaneo che mai nel metterle un braccio intorno alle spalle lungo le scale.
Lei colpita da quel gesto confidenziale,rispose circondandolo con il suo braccio intorno alla vita e poggiò il capo sulla sua spalla,così che i suoi capelli rossi facevano a pugni con la felpa bordeaux di Harry. Senza parlare ma con tanto amore nel cuore,raggiunsero il portone nella sala d’ingresso e senza staccarsi si lasciarono investire da quell’ultimo raggio di sole per poi prendersi per mano e correre fino alla grande quercia dove spesso Harry e i suoi amici riposavano nelle torride giornate di riposo.
In quel momento Ginny capì che ogni passo,ogni albero,ed ogni gesto sarebbe stato speciale,adesso Tutto unico e indimenticabile.
Tutto da vivere insieme. Harry e Ginny. Per sempre come per oggi.
Correvano spensierati ed ogni volta che il piede di Harry toccava l’erba umida ,era un battito che gli lacerava il petto e si chiese perché diavolo nessuno gli aveva detto quanto era bello essere veramente innamorati,essere insieme .
Improvvisamente,mentre prendevano fiato sotto la quercia secolare,Harry rivide nella mente la foto di sua madre e suo padre durante il loro matrimonio,quando radiosi si abbracciavano sotto lo sguardo di Sirius,l’amico di sempre. Nello stesso frangente pensò a Ron ,il suo amico di sempre. Pensava a tutto questo accarezzando la guancia rosea di Ginny ,e lei che aveva imparato a conoscerlo benissimo anche a distanza durante tutti quegli anni disse: “A cosa pensi?”
Harry rispose senza smettere di accarezzarla: “Non mi crederesti…” “Io mi fido di te,ti crederei comunque…”ribbattè la rossa sinceramente.
Fu lì che Harry si sentì per la prima volta completamente amato ,come un qualsiasi altro ragazzo di sedici anni.Non se la sentì di mentirle,anche perché era sicuro che lei avrebbe capito.
“Pensavo a mia madre. Le assomigli molto,sai?” Ginny capì che Harry aveva completamente aperto il suo cuore a lei e fragile e indifeso,le stava donando tutto l’amore che aveva e che per anni gli era stato negato. Le tornarono alla mente tutte quelle volte che era arrossita al suo sguardo da bambino,bambina più di lui e si ricordò delle parole di Hermione quando le disse di essere più se stessa per farsi notare da lui. Hermione non sbagliava mai.
Batté le ciglia per non cedere alla commozione e accompagnando la mano di Harry sulla sua guancia,lo baciò. Le sue labbra erano calde e morbide,il contatto con la sua lingua romantico e perfetto. Aveva avuto molti ragazzi ma non era mai stata così emozionata nel baciarne uno. E’ quello che succede quando sei innamorata di una persona per anni e cerchi di fingere che non ha un posto importante nel tuo cuore.
Per parecchi minuti,Harry si perse nella profondità di quel bacio tenendole la vita e un’idea gli venne improvvisa,bellissima e perfetta come quel momento. Si staccò con gentilezza interrompendo il bacio più lungo della sua vita e disse con un luccichio negli occhi: “Ti và di volare via con me?” “Vo…volare via?”chiese ginny confusa dalla richiesta e dalla privazione di quelle labbra bellissime. “Si…vieni con me.Ti porto a fare un giro sulla mia firebolt.Tu ed io.” La convinse con l’entusiasmo di un bambino.
“Tu ed io?Dovunque” fu la semplice risposta. Harry allora estrasse la bacchetta e pronunciò con felicità palpabile “Accio Firebolt!” Per lunghi istanti si fissarono così:mentre Harry con un braccio teso impugnando la bacchetta e l’altro intorno al bacino di Ginny,lei con le mani sul suo petto. Lui dava la spalle al castello,cosicché fu Ginny ad accorgersi della scopa che atterrava fluttuando accanto a loro.
“Non potevi rinunciare all’ultima opportunità dell’anno di volare sul campo!”disse sciogliendo l’abbraccio lei. Harry sorrise pensando al fatto che condividevano anche al passione per il quiddich.
Perfetti per stare insieme.Anche su questo. Montò a cavallo della scopa permettendole di salire davanti all’amazzone e si librò nell’aria insieme a lei. Presero quota così,abbracciati. Superarono le torri di Hogwarts e lasciandosi alle spalle il parco e il campo di Quiddich,volarono senza paura davanti al tramonto ormai compiuto che lasciava nel cielo striature di rosa. Tenendo saldo il manico con una mano,Harry teneva stretta Ginny con l’altra come in un sogno,mentre lei indicava con un dito ogni nuvola dalla forma particolare. Era tutto perfetto e meraviglioso. La persona giusta,il momento giusto,il posto giusto…
E avrebbero potuto essere così felici per sempre,nonostante le difficoltà:era questa la tacita promessa che quel tramonto aveva testimoniato. Tuffandosi nell’incavo tra la spalla e il collo di Ginny con un bacio,Harry non si accorse della lacrima solitaria che scavò un solco sul viso sorridente di Ginny. Continuarono a vibrarsi così ad un passo dal paradiso degli innamorati, finché il cielo palomino non aveva lasciato spazio a luminose stelle solitarie,che brillavano invidiose del loro amore.
Toccarono terra con un delicato movimento e si concessero altri dolci baci mentre finalmente felici,tornavano al castello,con impressi nel cuore quegli attimi di immensa felicità.
  
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