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Autore: LuckyMc    01/09/2011    6 recensioni
Rimasero così per un tempo indefinito, a coccolarsi l’un l’altro, dolcemente, teneramente, come due amanti, e tutte questa parole frullavano nella testa di John, che guardava un punto fisso nel vuoto mentre accarezzava dolcemente la schiena dell’amico.
Rating giallo per qualche parola troppo forte.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The other side of our love
Autore: ;ObladìObladà
Rating: Giallo
Avvisi: Slash, one-shot
Genere: Romantico
Avviso: John Lennon e Paul McCartney non mi appartengono, nè tutti gli altri Beatles (ahimè!). Nulla di tutto ciò scritto è realmente accaduto, ma tutto frutto della mia immaginazione.
Riassunto: Rimasero così per un tempo indefinito, a coccolarsi l’un l’altro, dolcemente, teneramente, come due amanti, e tutte questa parole frullavano nella testa di John, che guardava un punto fisso nel vuoto mentre accarezzava dolcemente la schiena dell’amico. 



The other side of our love.



Paul si stese sul divano e lanciò un grosso sospiro esausto, l’amico si voltò e lo guardò sorridendo «Che c’è Paul? Stanco?» chiese John e si sedette affianco a l’amico che annuì, socchiudendo gli occhi «Esausto!» esclamò Paul e Lennon sorrise, gli accarezzò il fianco e lo sentì mugolare dolcemente per poi strusciare il viso contro il petto di John «Che fai, le fusa?» chiese sorridendo e prese ad accarezzare i morbidi capelli di Paul che mugolò un sì in risposta. «Andiamo a dormire, mh?» il timbro dolce della voce di John fece sorridere Paul che si alzò e, preso John per mano, si diressero nella stanza di quest’ultimo.
«Dormiamo insieme?» fu la dolce richiesta che uscì dalle labbra di Paul e John annuì sorridendo «Va bene, ma domani lo spieghi tu ai ragazzi se ci ritrovo abbracciati la mattina, okay?» Paul rise e tirò John a sé, lo fece stendere e poggiò la testa sul suo petto «Notte Johnny» sussurrò, con voce assonnata e gli occhi già socchiusi «Notte Paulie» fu la risposto di Lennon.

***

«John che fai?» John si voltò verso George e arrossì prima di rispondere «Preparo la colazione a Paul, ieri sera era davvero stanco» sussurrò ricevendo in risposta una fragorosa risata a cui si aggiunse anche Ringo «A volte sembrati fidanzati John, giuro» esclamò Ringo fra le risate e John roteò gli occhi «Vi abbiamo detto mille volte che fra noi c’è solo una forte amicizia e nient’altro!» sbottò John mentre metteva tutto su un vassoio e saliva le scale.
Entrò con cautela facendo attenzione a non svegliare il proprio amico che però era già seduto al centro del letto, gli occhi socchiusi, i capelli arruffati e le labbra leggermente dischiuse; John sorrise e poggiò il vassoio sul letto «Giorno» sussurrò e stampò un bacio sulla guancia dell’amico che si voltò verso John «Giorno John» «Ti ho preparato la colazione, ho visto che ieri sera eri stanco e quindi» spiegò sorridendo e Paul guardò il vassoio «Sei un angelo John» sussurrò Paul e gli baciò la guancia, per poi sedersi in braccio a l’amico e farsi coccolare.
Rimasero così per un tempo indefinito, a coccolarsi l’un l’altro, dolcemente, teneramente, come due amanti, e tutte questa parole frullavano nella testa di John, che guardava un punto fisso nel vuoto mentre accarezzava dolcemente la schiena dell’amico. «Cosa ti turba John?» chiese tutt’ad un tratto Paul e Lennon sussultò appena «Nulla. . . » «Oh andiamo, sai ti conosco troppo bene, che succede?» domandò alzando la testa dal petto di John e guardandolo dal basso «I commenti, i commenti delle persone.
George e Ringo pensano che io e te stiamo insieme e così tante altre persone, e la cosa mi da fastidio» «Ti da fastidio che commentino o che credono che stiamo insieme, mh?» John boccheggiò appena e guardò Paul negli occhi «Ecco in realtà, non lo so» ammise e Paul scosse la testa, alzandosi «Dove vai? Stavo bene così» chiese John e Paul indossò la maglia facendo spallucce «A sentire un po’ i commenti» disse, freddo e John sospirò, buttandosi all’indietro sul letto.
«Hey Paulie, piaciuta la colazione?» chiese George con vocina stridula e Paul strinse i pugni «Piantala Harrison» «Oh, qualcuno si è svegliato con il piedi storto! John sì è dimentico il vostro mesiversario?» chiese ridendo e provocando la risata da parte di Ringo «Ti ho detto di piantarla cazzo» urlò Paul e George sgranò gli occhi «Hey amico, si scherza, che succede?» Paul sospirò e si sedette sul divano facendo spallucce «Niente, non succede niente» sussurrò e guardò la televisione spenta poi si voltò verso le scale dove John stava scendendo, si sedette accanto a Paul e lo guardò «Che ti ho fatto?» chiese sottovoce per non farsi sentire dagli altri due membri del gruppo.
Paul lo guardò e assottigliò gli occhi «Sai che mi da fastidio il fatto che ascolti quello che dicono le persone, io e te passiamo i giorni interi a coccolarci, sono consapevole che visto da fuori può sembrare più di un’amicizia, ma rispondi a me, tra me e te c’è più di un’amicizia?» chiese e John scosse la testa «E allora di che ti preoccupi?» sussurrò e lo guardò negli occhi «Delle fans, mette che esce una foto di noi due in atteggiamenti troppi intimi, sai la pubblicità negativa?» «Stai mettendo il successo davanti la nostra amicizia John» sussurrò Paul con voce flebile e gli occhi improvvisamente lucidi «Oh Paul, nono, non è assolutamente vero, non intendevo questo, cioè da un lato sì, però. Oh cristo, sto zitto che è meglio» sbottò e poggiò la schiena contro la testata del divano. Paul rimase fermo e scosse la testa con un sorriso amaro sulle labbra, poi si fermò a pensare, in fondo non avevano torto, passavano i giorni interi insieme, quando stavano da soli a casa di John o a casa di Paul giravano in mutande, si coccolavano, si abbracciavano, si baciavano le guance e cose così.
Dischiuse le labbra e si voltò verso John che lo stava guardando con gli occhi da cucciolo, per un attimo vide John in modo completamente diverso, si perse a guardare le sue labbra e - cristo Paul che cosa ti salta in mente è un uomo e per di più è il tuo migliore amico cazzo – pensò e scattò in piedi «Paul?» chiese John e Paul sorrise debolmente, andava tutto bene, bastava non pensarci. Fece scorrere lo sguardo lungo il corpo di John e dischiuse nuovamente le labbra. John sentì lo sguardo di Paul bruciargli addosso e rabbrividì, guardò gli occhi sgranati di Paul che lo fissavano dalla testa ai piedi e si rivede in lui, qualche giorno fa.

Paul si rannicchiò contro il petto di John e rise nuovamente «Smettila di farmi il solletico!» urlò e John rise, facendolo stendere e sedendosi a cavalcioni sul bacino dell’amico.
Prese a pizzicargli i fianchi e Paul prese a dimenarsi sotto John, ridendo come un pazzo «Mi sento male John, fermati!» urlò ancora e John si fermò poco dopo.
Gli morse il petto e Paul rise dandogli un pugno sul spalla «Ahi!» urlò, con voce femminile, e John rise «Sei proprio frocio Macca
!» «Sì, però sei tu quello seduto sul mio pene!» si difese Paul e John sgranò gli occhi, guardò il proprio bacino combaciare perfettamente con quello di Paul e perse un battito.
Guardò il petto nudo dell’amico e si morse il labbro inferiore, salì con lo sguardo e trovò le labbra di Paul, perdendo così un altro battito, erano perfette e di un colore scuro.
Scosse la testa e si tolse da dosso l’amico «Dovrei smetterla di giocare in questo modo» disse e Paul rise «Non facciamo nulla di male, in fondo».

***

Da quel giorno non dormirono più insieme, entrambi capirono che il loro rapporto non era amicizia, era amore (?); era quello che si chiedevano entrambi da ben dieci giorni, chiusi nelle loro stanze, con la melodia delle loro chitarre a fargli compagnia, sospirano entrambi nello stesso momento e saltarono giù dal letto, uscendo dalla stanza, si trovarono faccia a faccia e sussultarono, guardandosi negli occhi.
«Ciao» sussurrò John e Paul sorrise «Volevo dirti una cosa» dissero insieme e John abbassò lo sguardo grattandosi la nuca «Vieni dentro» sussurrò e portò Paul dentro la propria stanza. Paul sentì una scarica elettrica lungo la spina dorsale non appena le dita dei due musicisti si sfiorarono, si sedette sul letto vicino a John che guardò Paul «Ehm, io voglio farti sentire una cosa che ho scritto» disse e John annuì, leggermente deluso. Paul iniziò a pizzicare le corde ma la mano di John lo fermò «Non voglio sentire nulla» sussurrò Lennon e Paul posò la chitarra «Cosa vuoi allora?» chiese e John chinò il viso, arrossendo «Provarci» «A fare cosa?» chiese Paul e guardò il viso di John improvvisamente troppo vicino al suo «John  non credo che sia una buona idea» sussurrò McCartney quando si ritrovò sovrastato dal corpo dell’amico «Devi solo stare fermo» rispose John e Paul chiuse gli occhi non appena il respiro caldo di John colpì le sue labbra.
Prese a respirare forte, mentre John rimaneva fermo a un centimetro delle labbra dell’amico, le guardò a lungo e desiderò di baciarle, ma non appena si avvicina la paura l’invadeva  «John. . . » sussurrò Paul e si guardarono negli occhi, John guardò gli occhi dell’amico e sospirò «Forse è amicizia, perché ti ostini tanto John?» John si tolse dall’amico «Non è amicizia cazzo, non lo è Paul e lo sai anche tu, lo sai benissimo» sbottò con voce dura John e Paul chinò il viso «Secondo me invece» «Secondo te che cosa? E come spieghi il fatto che quando i nostri corpi sono troppi vicini abbiamo i cazzi in tiro, dimmelo Paul e come spieghi il fatto che dormiamo insieme? E che ci coccoliamo? George e Ringo dormono insieme per caso? E il fatto che ci siamo fatti più di una volta la doccia insieme e che il tuo culo mi eccita?» urlò John, fuori controllo e Paul per un attimo ebbe paura «John» sussurrò dolcemente e la voce di Paul calmò subito l’animo di Lennon «Vieni qui» sussurrò nuovamente, e John si avvicinò a Paul. Paul sorrise e prese ad accarezzare la guancia di John, dolcemente, «E allora perché hai paura di baciarmi?» chiese, a voce bassa e Lennon sorrise, alzò il viso e prese il mento di Paul fra le dita. Lennon non aspettò più, unì le loro lentamente, Paul fu il primo a dare vita al bacio, chiuse gli occhi e chinò la testa di lato, facendo combaciare le loro labbra perfettamente.
John sorrise nel bacio e andò a leccare le labbra del compagno, fino a farle schiudere, insinuò la lingua nella bocca di Macca e leccò lentamente quella di lui.
Si staccarono poco dopo entrambi per mancanza di ossigeno e si guardarono negli occhi, un calore invase le guance di entrambi, rossi per la vergogna «Dimmi Paul, è amicizia?».
Quando gli esseri umani furono tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra, desiderando solo di formare nuovamente un solo essere.
Ognuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario, per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare.
Ed è per questo che siamo sempre alla ricerca continua della nostra metà della mela, non vogliamo essere una mezza anima, ma desideriamo ritornare alla nostra natura originaria, questa ricerca si chiama amore. E John e Paul l’avevano trovata, l’amore.



  
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