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Autore: dramy96123    01/09/2011    20 recensioni
- Mamma? – sussurrò una vocina da bambino.
“ No. Questa sera no.” pensò affranta Molly, mugolando piano.
- Ronnie? Che è successo stavolta? Ricordati che la scusa della marmellata sulla testa dell’amichetto immaginario non funziona più. – borbottò, la testa affondata nel cuscino.
Ronnie la guardò inclinando piano la testa.
- Io paula…c’è buio – disse, indicando fuori dalla finestra.
- MAMMAAA! PAPA’ NON SI SVEGLIA! –
- Mas che vi urlate ?? – sussurrò frenetica Mamma Molly, alzandosi in fretta dal letto. Anche Ronnie si svegliò, e guardò i fratelloni stropicciandosi gli occhi.
Fred e George guardarono la mamma con il labbruccio tremante.
- Abbiamo fatto un incubo – disse Fred con aria convinta.
- Tutti e due? – chiese la donna scettica.
- Certo, siamo gemelli! – rispose George indignato.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Molly, Weasley, Ron, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Durante l'infanzia di Harry
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Seconda puntata con la Famiglia Weasley al completo!

Allora…è estate. Una calda e afosa estate.

E sono le tre di mattina.

 

E nell’ordine :
Ginny ha due anni.

Ron ne ha tre.

Fred e George ne hanno cinque.

Percy ne ha sette.

Charlie ne ha undici.

Bill ne ha tredici,

Tutto chiaro? Bene :D

Vi lascio a questa afosa nottata (mattinata)  in camera da letto dei Signori Weasley! Baci!

 

 

Famiglia Weasley : Ma come, i gemelli hanno anche gli incubi sincronizzati? E perché invece di due figli nel letto ne trovo sette? E soprattutto, perché il mio letto sta affondando??

 

 

Molly Weasley scalciò le lenzuola, con un sospiro esasperato. Non ce la faceva più. Faceva caldo, era pieno luglio e non era servito a nulla il “ventilacoso” che aveva montato suo marito.

Certo, Arthur si era messo a fissare con aria estatica le prese, era ovvio che non fosse riuscito a infilare la spina per farlo accendere.

E così il caldo aveva preso possesso della loro camera da letto.

Arthur però non sembrava molto preoccupato da questo cambio nella gerarchia sociale degli elementi. Lui russava.

Molly lo invidiava tantissimo.

Si girò per l’ennesima volta nel letto, e voltò il cuscino per cercare un po’ di refrigerio. In quel momento sentì la porta aprirsi con un leggero cigolio

- Mamma? – sussurrò una vocina da bambino.

“ No. Questa sera no.”  pensò affranta Molly, mugolando piano.

- Ronnie? Che è successo stavolta? Ricordati che la scusa della marmellata sulla testa dell’amichetto immaginario non funziona più. – borbottò, la testa affondata nel cuscino.

Ronnie la guardò inclinando piano la testa.

- Io paula…c’è buio – disse, indicando fuori dalla finestra.

Molly sospirò, alzandosi. Prese in braccio Ron, che si allacciò al suo collo, e lo portò nel lettone. Lì Ron saltellò un po’ ridendo, e si accoccolò vicino al papà, che borbottò qualcosa.

- E vediamo di dormire, questa volta – rimproverò al buio Molly, sdraiandosi.

 

 

Circa mezz’ora dopo Molly udì dei passetti che si avvicinavano al letto.

Fortunatamente dall’altra parte del letto. Magari non l’avrebbero disturbata.

Vane speranze di una madre ingenua.

- Papà? – sussurrarono due vocine sottili.

Il papà, da bravo genitore, li ignorò completamente, continuando a russare con aria pacifica.

- Papà?? – ripeterono le vocine, scrollando l’uomo leggermente.

Lui mugugnò qualcosa e si girò dall’altra parte.

- MAMMAAA! PAPA’ NON SI SVEGLIA! –

- Mas che vi urlate ?? – sussurrò frenetica Mamma Molly, alzandosi in fretta dal letto. Anche Ronnie si svegliò, e guardò i fratelloni stropicciandosi gli occhi.

Fred e George guardarono la mamma con il labbruccio tremante.

- Abbiamo fatto un incubo –  disse Fred con aria convinta.

- Tutti e due? – chiese la donna scettica.

- Certo, siamo gemelli! – rispose George indignato.

- Quindi ora ci infiliamo nel lettone e troviamo il modo di dormire, perché domani ci dobbiamo svegliare freschi come rose e dobbiamo fare una sana dormita –

- Non ci negherai questo? –

- N-No…ma…sta già Ronnie qui –

George guardò il gemello, con aria sarcastica

- Ecco, ci mancava il fratellino piccolo che si ruba le attenzioni di mamma –

- Che disgrazia…mamma, perché non lo hai ridato alla cicogna? –

I due fratellini guardarono la madre con aria davvero curiosa e interessata. Molly sospirò, per poi guardarli severa.

- Fred! George! Ok, filate nel letto, ma non voglio sentire una parola! –

- GRAZIE MAMMINA! –  urlarono i due, scavalcando il corpo inerte e russante del papà, per poi lanciarsi nel lettone sopra Ronnie, giusto per dargli fastidio.

- NON URLATE! –

- Hai appena urlato, mamy – sorrise Fred.

Oh, si, sarebbe stata una lunga notte.

 

 

- Mamma? –

- Si Fred? –

- Io sono Fred, mamma. – disse la voce pacata dell’altro ragazzino,con aria  leggermente offeso. Molly sprofondò nel cuscino.

- Oh, Scusami George –

- Ci sei cascata di nuovo, io sono Fred –  ridacchiò il bambino.

- Oh Merlino! Cosa volevi dirmi, Fred? –

- Mm…Mi sono dimenticato –

- Dormi Fred! E anche tu George! –

- Io dommo, mamy – disse una vocina soffocata, proveniente dall’altra parte del lettone.

- Ecco il lecchino che ricomincia – borbottò un gemello a bassa voce.

 

- Mamma? E’ vero che vuoi più bene a me? –  chiese George. Molly poté immaginare il suo visetto sorridente, pieno di compiacimento.

- Ovvio che no, vuole più bene a me! –

- Sicuramente più che a Ronnie –

- Questo è certo –

- Ragazzi! Dormite! –

 - Tanto lo so che vuoi più bene a me  - borbottò Fred.

- Voglio bene a tutti in maniera uguale. – disse Molly perentoria.

Passò qualche secondo di silenzio

- Si, però di più a me – disse George ghignando.

- Merlino…-

 

Molly si alzò, alle quattro del mattino, per controllare i primogeniti, più Charlie e la bambina. Ah, che soddisfazione…loro sì che davano conforto alla loro madre…pazienti, calmi, tranquilli, coi capelli corti, e nei loro letti.

Solo che quando aprì la porta di Charlie lui non c’era.

E se non c’era voleva dire che:

 

1 Fred e George avevano avuto ragione e quel buffo signore con la barba, un sacco e tutto vestito di rosso che veniva d’inverno aveva rapito il suo Charlie.

(Improbabile. Era luglio.)

 

2 Era andato fuori, aveva preso il Nottetempo ed era arrivato sino a Nocturn Alley, fino a che non era stato preso disgraziatamente da una strega dai fini ambigui che lo aveva cucinato flambé.

(Decisamente  improbabile. E poi perché proprio flambé? Magari era buono anche allo spiedo….che fantasia macabra che hanno le madri dopo il settimo figlio.)

 

3 Sonnambulo, aveva cavalcato una papera di gomma fino ad arrivare sulla luna, dove un esercito di alieni aveva fatto di lui il proprio re.

( Meglio non commentare ).

 

Oppure…

Molly andò verso la propria stanza, le orecchie ben aperte.

Aprì piano la porta, che fece quel benedetto cigolio.

Ora Fred e George si sarebbero svegliati e lei non avrebbe più potuto dormire.

Lo sapeva. Ne era certa.

 

E invece la sua famiglia quasi al completo dormiva beata...

Ecco Fred e George, con un piccolo sorrisetto stampato in faccia persino nel sonno, ed ecco Ronnie, tutto rannicchiato, e Charlie aperto a stella marina nella sua parte di let

Charlie.

Nella SUA  parte di letto.

Vabbè, non era quello l’importante, ma era Charlie! Ed era lì, vivo vegeto e distesa a mo’ di crocefisso nella sua parte di letto!

Come avesse fatto ad arrivare fino a lì era ancora un mistero, che non avrebbe tardato a risolversi.

Con un cipiglio divertito diede una spintarella a Charlie, che si girò di fianco e lasciò il posto alla Mamma – Sfrattata – Dal – Proprio - Letto - Weasley.

 

 

 

- MAMMA! MAMMA! – urlò qualcuno da fuori la stanza.

- Ok, questa notte non si dorme. – sospirò Molly, alzandosi dal letto e cercando di non svegliare Fred.

Che ovviamente si svegliò, in contemporanea a George.

- Ma chi è che urla? Noi cercavamo di dormire qui! – borbottò un gemello.

- Senti chi parla,  voi urlate da quando siete nati, sembrate sotto l’effetto di un Sonorus perpetuo! – lo riprese Molly

- Mm..Peccy – borbottò Ron

- Hey, Ronnie qui ha ragione, questa è la voce di Percy! – esclamò George.

Charlie , fedele ai geni del padre, continuò a russare beatamente.

Molly uscì dalla camera, tornando dopo qualche minuto con Percy in braccio, a cui scendevano diversi lacrimoni sulle guance.

Di fronte alle occhiate curiose che le rivolsero i bambini lei sospirò, esasperata.

- Ha sognato che non lo ammettevano ad Hogwarts, così non sarebbe potuto diventare Ministro della Magia e diventare potente e…cos’altro Percy? –

Il bimbo tirò su col naso

- …e poter esiliare per sempre Fred e George –

- …e poter esiliare per sempppPERCY!! -  Molly guardò il suo diligente figlioletto con aria oltraggiata.

- Ah, mamma, stai urlando un’altra volta – la prese in giro George.

Percy si asciugò gli occhi e guardò la mamma, con fare sarcastico.

- Non dirmi che anche tu non vorresti bandirli, spero. –

- Certo che…-

Si.

- …no, Percy!! –

 

 

“Riuscirò mai a dormire?”  sospirò Molly, e suo malgrado sorrise intenerita, guardando i propri figlioletti tutti…(beh, quasi. ) nel lettone.

Era ormai l’alba, e lei aveva passato la notte in bianco, e nonostante tutto era felice di sentire quei corpicini vicino a sé.

Ad un certo punto sentì un peso in fondo al letto, e prima di ricominaire a fare congetture aprì gli occhi e si alzò a sedere.

Bill,  il suo primogenito, teneva la piccola Ginny in braccio, e sorrideva con aria furbetta.

- Bill, ma che ci fai alzato?? –

Lui scrollò le spalle – Non ho dormito tutta la notte, con le vostre urla e le porte che sbattono – disse, sempre con quel sorrisino.

- Scusami tesoro, è stata una nottata difficile, nessuno è riuscito a dormire –

A sottolineare la sua frase,  il russare di Arthur aumentò di diverse ottave.

- Beh…nessuno è esagerato – sorrise la donna.

- Mamma, ti va se ci rinfreschiamo un po’? Fa tanto caldo qui…- disse Bill, passandosi Ginny, profondamente addormentata, sull’altro braccio.

- Sarebbe l’ideale – rispose lei senza pensarci.

- Perfetto. –

Il tempo che Molly vedesse il secchio ricolmo d’acqua sulle loro teste.

Poi ci fu l’annegamento collettivo

- BILL!! TU E LE TUE MAGIE “INVOLONTARIE”!!! –

 

 

Ok, è finita…

E non avevo idea di come finirla, quindi scusatemi per questa pazzia :D

Grazie a tutti per aver letto, fatemi sapere che ne pensate!
Baci!

 

Dram

 

 

   
 
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