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Autore: Martina1705    01/09/2011    6 recensioni
"Sono furioso per colpa tua, e ti ho ordinato di uscire, ma tu non devi uscire. Cioè, io ti ho detto di uscire perchè non voglio veramente che tu esca. Io voglio che tu faccia... Qualcosa."
"Qualcosa."
Jonghyun si portò una mano sulla fronte, cercando di capire cosa avesse fatto di male lui per meritarsi questo.
"Qualcosa... Non so cosa. Credo che dovresti capirlo da solo."
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The other side of the door

The other side of the door

I said "Leave", but all I really want is you

To stand Outside my window, throwing pebbles,

Screaming "I'm in love with you."


"Benissimo! E allora esci!"

Gli occhi di Kibum bruciavano di rabbia mentre con la mano distesa e un sonorissimo sbuffo di esasperazione indicava la porta d'ingresso a Jonghyun. Erano ore che tenevano sveglio l'intero dormitorio e quella discussione, Key che ringhiava e minacciava istericamente Jonghyun con un coltello da burro, sembrava infinita. Kibum fissava nervoso il suo ragazzo, ancora indicandogli l'uscita. Il primo passo che Jonghyun mosse, però, fu verso di lui.

"Avanti, baby. Sappiamo tutti e due come andrà a finire, quindi lasciami soltanto..."

"Fuo-ri!"

Jonghyun sospirò, e roteando gli occhi si arrese; lo guardò contraddetto per l'ultima volta e andò verso la porta.

"E ora? Cosa stai facendo adesso?"

Jonghyun, con la mano ancora sulla maniglia e la porta aperta per metà, si voltò. Avrebbe dovuto essere sconvolto, ma, hey, quello era Kim Kibum. Avrebbe potuto negare di avergli ordinato di uscire, e non lo avrebbe trovato nemmeno tanto strano.

"Tesoro, mi hai appena detto di andarmene. Suppongo... Si, penso proprio che me ne stessi andando."

Jonghyun parlò tranquillamente, aspettandosi la più folle delle risposte, e in effetti non rimase deluso. Key si premette le mani sugli occhi, e lamentandosi con versi felini iniziò a pestare i piedi per terra, come un bambino in preda al più tremendo attacco di capricciosità.

"Stupido! Torna qui."

"Mi hai perdonato?"

"Sei impazzito? Certo che no, sottospecie di... dinosauro ritardato." 

"Kibum, tu sei nero di rabbia, e ce l'hai con me."

"Check."

"E mi hai urlato di andarmene."

"Esattamente."

"E io... Me ne stavo andando."

"DENG. Sbagliato."

Jonghyun, stanco e confuso, senza la minima idea di quale sarebbe stato il prossimo atto, fece impazientemente segno a Key di continuare nelle sue assurde spiegazioni.

"Sono furioso per colpa tua, e ti ho ordinato di uscire, ma tu non devi uscire. Cioè, io ti ho detto di uscire perchè non voglio veramente che tu esca. Io voglio che tu faccia... Qualcosa."

"Qualcosa."

Jonghyun si portò una mano sulla fronte, cercando di capire cosa avesse fatto di male lui per meritarsi questo.

"Qualcosa... Non so cosa. Credo che dovresti capirlo da solo."

"Kibum, ti prego, ti scongiuro."

"Chiudi la porta, tanto per cominciare."

Jonghyun obbedì, soprattutto perché non aveva nessuna voglia di ricominciare a discutere ora che Key sembrava essersi calmato; aveva addirittura messo da parte anche il coltellino da burro che gli aveva puntato addosso tutta la sera. Ma ciò che davvero lo convinse a non uscire, era la curiosità. Moriva dalla voglia di sapere cosa stesse succedendo in quella testolina.

Chiuse la porta con delicatezza e fece un passo avanti, allargando le braccia.

"Continua."

Kibum allungò il dito nella sua direzione, e lo piegò all'indietro per suggerirgli di avvicinarsi. Jonghyun lo fece, molto cautamente.

"Avvicinati, e dimmi che mi ami. Dimmi che ti dispiace e che mi ami."

"Kibum, te l'ho già detto che mi dispiace!"

Ma le braccia incrociate di Key, e le sue labbra contratte non ammettevano proteste.

"Mi dispiace. Non avrei dovuto dirti che la cena era orribile. So che hai provato a cucinare quella... Cosa..."

Kibum alzò un sopracciglio e Jonghyun si corresse appena se ne accorse.

"Quel... Mh, sushi, per me. Avrei dovuto apprezzare lo sforzo."

"E mangiarlo comunque."

"...e mangiarlo comunque. E tu non ti stanchi mai di sentirtelo ripetere a quanto pare, e io non mi stanco mai di dirtelo, quindi ti amo. Ti amo da morire, e mi dispiace."

Jonghyun fece un tenero sorriso allargando gli occhi di tutto proposito, sapendo che quello avrebbe di sicuro ammorbidito il cuore di Key. Funzionava sempre.

"Bene."

"Sono perdonato?"

"Ah! Questa poi!"

"Oh, avanti! Ho fatto tutto quello che mi hai detto!"

"Vieni."

Kibum porse la mano aperta a Jonghyun, a un paio di passi da lui.

"Prendimi la mano, stringimela."

Jonghyun prese la mano, iniziando a sentirsi ridicolo.

"Abbracciami... Non so. Fammi sentire bene."

"Ma io ti faccio sentire bene solo respirando."

Jonghyun azzardò un sorriso e Key gli schiaffeggiò la mano. Jonghyun rise, apertamente stavolta, stringendo Kibum tra le sue braccia.

"Mi concede questo ballo?"

Senza aspettare una risposta, gli strinse un braccio intorno alla vita e gli prese una mano, iniziando a canticchiare trascinando il ragazzo in giro per la stanza. Le urla di poco prima sembravano non essere mai esistite mentre i due ragazzi si spostavano girando su se stessi per tutta la stanza, cercando inutilmente di non pestarsi i piedi a vicenda.

"Jonghyun?"

Ma Jonghyun non rispose, lo spinse leggermente, reggendolo con un braccio, e quando vide quel viso rosso e contento che lo fissava da pochi centimetri più in basso, si spinse appena in avanti per baciarlo. Mentre ancora con un braccio gli reggeva la schiena, con l'altra mano gli carezzò una guancia, ma a quel debole tentativo, Kibum si ritirò, rimettendosi velocemente in piedi e sfuggendo dalle sue braccia. Cercava ancora di sembrare arrabbiato, ma in lui della lite di poco prima era rimasto poco e niente.

"E allora? Non è ancora tutto apposto, non è vero?"

Kibum incrociò di nuovo le braccia.

"Già, hai ancora molto da farti perdonare."

"Oh, si?"

Stavolta fu il turno di Jonghyun di alzare un sopracciglio e mettere le mani sui fianchi.

"Io ho fatto tutto quello che volevi, mi sono scusato e ti ho preso la mano e ti ho fatto sentire speciale e tutto il pacchetto. E ancora ho molto da farmi perdonare. Eh, no, ora facciamo a modo mio."

Kibum tutto si aspettava, tranne che Jonghyun si abbassasse e se lo caricasse tutto d'un tratto su una spalla, con un ruggito pietosamente falso.

"RRAAAWWWRRRR! Il dinosauro HA FAAAAAME!"

Tenendo fermo un Key urlante e scalciante sulla spalla, iniziò a girare su se stesso, mentre i suoi ruggiti si confondevano con le urla isteriche del più piccolo, impotente contro le braccia troppo forti del suo ragazzo.

"Lasciami! Lasciami!"

"Non ci penso nemmeno! Mi hai perdonato?"

"Nei tuoi sogni!"

"Hai firmato la tua fine."

E con un urlo di battaglia si lanciò, con Key ancora sulle spalle, sulle scale che portavano alla loro stanza.

Avevano intenzione di tenere ancora sveglio tutto il dormitorio per il resto della notte.

Eehhhhh... io... mmhh... ecco... *scappa prima di vedersi arrivare addosso oggettistica varia* Il fatto è che stavo ascoltando questa canzone è mi è venuta questa fic in un flash, e dato che ero annoiata in un modo disgustoso, eccola u_u Spero vi sia piaciuta comunque xD 

  
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