NB: Terza pubblicazione. E ho ancora la tachicardia mentre posto. In "Alcool" troverete un pezzo che, nello stile, è uguale a "Cried" (Chi mi legge regolarmente sa di cosa parlo), ma è sbocciata così. Mi piacerebbe tantissimo che prendeste un attimo del vostro tempo per recensirmi e come sempre le critiche sono ben accette, come sempre sono qui per imparare. Enjoy! 

Il personaggio non è di mia proprietà e la mia storia non è assolutamente a scopo di lucro.

Alcool


Teresa Lisbon aprì il cassetto della sua scrivania dove c'era il wiskey, dove c'era il suo passato. Ogni volta che poggiava le labbra su un qualche alcolico, rivedeva le immagini della sua infanzia come se stesse guardando un film, come se fosse uno spettatore esterno. Ma solo quella sera si accorse che nella sua vita l'unica costante era stato il liquido che tanto odiava:
L'alcool, quello che aveva ingerito colui che uccise la madre.
L'alcool, quello in cui il padre affogava il dolore.
L'alcool, che faceva perdere a suo padre ogni freno.
L'alcool che uccise anche lui.
Fu allora che sentì il suo stomaco pugnalato da centinaia di coltelli e una lacrima solitaria rigarle il volto, come l'aratro fa sulla terra fertile. Come biasimarla? Come vi sentireste voi, se la cosa che più odiate sulla faccia della Terra fosse anche l'unica linea che unisce tutti i puntini della vostra vita?
Rimase ancora qualche istante a guardare il cassetto, indecisa sul da farsi: se buttarsi nell'abbraccio "famigliare" che le dava il wiskey o fronteggiare il suo dolore.
Richiuse il cassetto, aveva deciso di lasciar marcire lì dentro il suo passato.