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Autore: GiulsGryffindor    02/09/2011    5 recensioni
Terza classificata a parimerito e vincitrice del Premio Giuria nel contest "A week, a quote, a list, a character" indetto da Rainbow_Lily sul Forum di EFP.
Non sembravano nemmeno più loro, Lily non guardava James con astio, nel suo sguardo non c'era disprezzo. James non aveva il solito sorriso stampato in faccia, non faceva battutine idiote e soprattutto non aveva ancora chiesto a Lily di uscire con lui.
[James/Lily] ♥
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A bassa voce

 

  Era una giornata tranquilla nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per Lily Evans.
La ragazza in questione se ne stava seduta sotto un albero vicino al Lago Nero, fissava con un sorriso le ragazzine che si rincorrevano nel Parco. Era particolarmente felice quel pomeriggio, sia perché aveva preso un'altra E in Pozioni, sia perché non aveva ancora avuto il piacere di sentire la voce di…
«Evans!» ecco, appunto.
La giovane vita di Lily era stata rovinata da un ragazzo dall’aria esuberante e piuttosto affascinante: James Potter.
Era da quando aveva messo piede sulla soglia di Hogwarts che quell’arrogante la perseguitava: la seguiva da ogni parte e le chiedeva puntualmente se voleva venire con lui a Hogsmeade.
Lily, ormai, era abituata alle sue richieste insistenti e particolarmente irritanti.
«Potter. Possibile che tu non possa lasciarmi un attimo in santa pace?» rispose Lily, sbuffando leggermente e girandosi a guardarlo.
James si sedette accanto a lei col solito sorriso a novecentocinquantasei denti e la fissò, quasi ammaliato da cotanta bellezza.
Lily era molto bella, peccato che lei non lo notasse: i capelli rossi legati in una coda alta le ricadevano leggeri sulla schiena, le lentiggini spruzzate attorno al nasino all’insù le davano un’aria particolarmente elegante e gli occhi verdi col taglio a mandorla fissavano irritati James.
James sospirò triste e il suo sorriso divenne malinconico, spostò lo sguardo sull’imponente castello che si stagliava davanti a loro.
Pensava che alla fine gli sarebbe passato, che un giorno il suo cuore avrebbe smesso di fare capriole anche solo vedendo Lily, ma ormai tutti lo avevano capito: si era innamorato. Solo Lily sembrava non aver afferrato il concetto.
«Gentile come sempre, Evans.» borbottò James, mentre fissava fintamente incuriosito il ciuffo d’erba vicino alla sua gamba.
«Se magari ti decidessi a lasciarmi un po’ in pace sarei più gentile, Potter.» si giustificò la ragazza, bisbigliando.
James rischiò per qualche secondo di sbottare e rivelarle tutto, ma restò in silenzio, girando la testa verso Lily. 
«Sei bella, Evans.» gli era scappato prima che lui potesse rendersi conto del significato della frase. Le guance di Lily si colorarono leggermente di un adorabile rosso alle parole del ragazzo e bofonchiò qualcosa ritornando a guardare le ragazzine che giocavano.
James sospirò di nuovo e il sorriso svanì dalle sue labbra, non ce l’avrebbe mai fatta: il loro rapporto – se così poteva essere chiamato – era fatto di litigi e insulti, di rifiuti e richieste, eppure a James bastava poco, bastavano le occhiatacce che lei gli mandava, bastavano tutti gli insulti, perché da lei riusciva a ricevere solo quello.
«Perché sospiri, Potter?» chiese Lily, quando fu riuscita a recuperare il suo “colore naturale”.
«Perché mi rimane solo che sperare e sospirare, Lily. Sperare che tu…» ma non finì la frase perché si rese conto di star facendo una gran cavolata. Scosse la testa e sospirò ancora una volta.
«Sperare che tu…?» disse la ragazza, incitandolo a continuare.
Non sembravano nemmeno più loro, Lily non guardava James con astio, nel suo sguardo non c’era disprezzo. James non aveva il solito sorriso stampato in faccia, non faceva battutine idiote e soprattutto non aveva ancora chiesto a Lily di uscire con lui.
«Lascia stare…» mormorò James, maledicendosi mentalmente per aver perso le staffe.
«Continua, James. Voglio sapere perché sospiri e per cosa speri.» lo disse piano, così piano che James dovette avvicinarsi ancor di più a Lily per capire la frase. Pensò che il suo nome fosse più bello pronunciato da lei, fece un gran respiro per darsi forza e ricominciò a parlare, piano, come Lily.
«Sperare che tu un giorno possa darmi una possibilità, sperare di vedere altro nel tuo sguardo oltre a disprezzo e disgusto. Sperare di vedere il tuo sorriso, per una volta, rivolto solo a me.» non aveva mai abbassato lo sguardo mentre parlava, voleva far vedere a Lily che era sincero, che quelle parole venivano dritte dal suo cuore.
Lily, nel frattempo, era restata ad ascoltare James attentamente. Non si aspettava che avrebbe detto quelle parole, non si aspettava che fosse stato così sincero.
All’inizio rimase interdetta, cercando di scavare a fondo nel significato vero e proprio della frase, cercando di capire se c’erano doppi sensi o se, addirittura, avesse sentito male.
«Be’, allora chiedimelo.» disse poi, quando si fu ripresa del tutto. Lo disse ancora a bassa voce, quasi avesse paura a pronunciare quelle parole.
James ebbe un paio di reazioni: sgranò gli occhi, pensò, accennò un sorrisetto, poi suppose che fosse tutto uno scherzo architettato da Sirius e il sorriso svanì ancora una volta dalle sue labbra.
«Sicura?» chiese alla fine, dopo aver pensato a cosa dire per qualche secondo. Lily lo guardò intensamente e annuì impercettibilmente, quel poco che bastava a far capire a James che sì, era sicura.
«Be’, Evans, v-vuoi venire a Hogsmeade con me, il prossimo sabato?» era una frase detta tante e tante volte da James e ascoltata altrettante volte da Lily, eppure entrambi notarono che la sua voce era nervosa, ansiosa, speranzosa e titubante allo stesso tempo.
«Sì, Potter.» disse Lily, con naturalezza. James ebbe ancora una volta tante reazioni: sgranò gli occhi, quasi si strozzò con la sua stessa saliva e il sorriso a trentadue denti comparve nuovamente.
Lily si trattenne dal sospirare per vedere di nuovo il vero James Potter.
«Wow...» mormorò James, con lo sguardo sognante. Sicuramente, pensò Lily, starà già architettando il matrimonio.
«La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.» disse saggiamente la ragazza, tornando a guardare le ragazzine che adesso si erano sedute a chiacchierare.
James alzò un sopracciglio, incuriosito. Di certo, Lily Evans continuava a stupirlo ogni giorno di più. 

  



 

  
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