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Autore: Mushroom    02/09/2011    5 recensioni
"«Sì, quella» fece una pausa, lasciandosi cadere sulla sedia «Emette rumori inquietanti. E mi fissa» ammette con disperazione.
Lily ride, poggiando una busta sul tavolo «Davvero» continua il coniuge «Progetta la mia morte!»"
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aggeggi Babbani e Rumori Inquietanti

James Potter aveva sempre saputo mantenere un certo profilo. Vanesio, sicuramente dotato di un grande spirito e di una perseveranza degna solo del migliore dei Grifondoro, spiccava sempre per le sue imprese, eroiche o meno, che sapevano condurlo più e più volte a cospetto di professori esausti e rassegnati.
James Potter non aveva mai vacillato. Mai.
Quelle poche volte che la sua coscienza – o il suo amor proprio – avevano sussultato, lasciandolo indifeso contro il mondo, si potevano contare sulle dita di una mano. Ora, però, ex-studente scapestrato, sa di trovarsi di fronte a una di “quelle volte”.
È un brivido, veloce, troppo freddo, che lo rende consapevole di un odio nero e del tutto incondizionato.
Un odio puro. Un odio immotivato.
Non può che mantenere le distanze e fissarla.
Dall’altro lato del tavolo, il suo sguardo continua a saettare tra lei e il lavoro; lavoro e lei. Non riesce a smettere di farlo, come stregato. Intimidito.
James Potter si rende conto di essere intimidito.
L’oggetto delle sue attenzioni sembra ricambiare lo sguardo, più intenso, carico di malvage intenzioni; sogghigna, emettendo un boato. Questo costringe il mago a tornare sulle carte – lo intima a ritornare in sé, a prendere in mano il proprio coraggio.
La finestra filtra un placido sole primaverile, che scalda l’ambiente; i colori caldi della cucina avvolgono il suo lavoro, mentre l’orologio scandisce secondo per secondo, in un ticchettio rassicurante ma anche snervante.
Lei ruggisce. James si sforza di non alzare lo sguardo.
Lei parla, o così sembra. James deve fare appello a tutta la sua buona volontà per non scappare.
Lei strepita, come se stesse per attaccarlo. James si sente improvvisamente perso.
Deglutisce, e per riflesso porta una mano alla bacchetta.
Avrebbe dovuto farlo molto, molto tempo prima.
Quando sua moglie aveva permesso all’abominio di entrare in casa; quando si era reso conto della sua malvagità; quando, ancora, aveva capito di non poterci convivere.
Si alza, sempre con l’arma magica puntata sulla malvagia figlia dell’Ade.
Sta per schiantarla. Sta per pronunciare l’incantesimo. Sta per ricordarsi la promessa fatta a Lily.
L’oggetto lo guarda con superiorità, e lui è ancora indeciso se lanciare quello Stupeficium o meno.
Gloria. Onore. Vittoria.
James sorride.
Punta la bacchetta.
Si apre la porta alle sue spalle.
«James» la voce stanca di Lily Potter sembra fermare il mago, che si volta colpevole verso la moglie «Stai ancora pensando alla lavastoviglie?».
L’uomo sbuffa, colto in flagrante. «La lava…coso…»
«Lavastoviglie» lo corresse.
James scrolla le spalle «Sì, quella» fece una pausa, lasciandosi cadere sulla sedia «Emette rumori inquietanti. E mi fissa» ammette con disperazione.
Lily ride, poggiando una busta sul tavolo «Davvero» continua il coniuge «Progetta la mia morte! Non possiamo utilizzare la magia per fare i piatti?».
«James» ripete ancora il suo nome, paziente «Queste cose mi piace farle…»
«Nel vecchio modo» James sorride, avvicinandosi alla moglie. Le da un bacio a fior di labbra «Ma se mi assassina, sarai complice in omicidio» Lily ridacchia, scuotendo la testa. Rimane sempre basita di fronte all’esitazione dei maghi verso la tecnologia. Guarda a sua volta la lavastoviglie, quel piccolo pezzo appartenente alla vecchia se stessa, al mondo dei suoi genitori e di sua sorella.
James ripone la bacchetta e lancia un’ultima occhiata alla nuova, piccola nemica, che ricambia con un raccapricciante rumore metallico.
Stupidi aggeggi babbani.

   
 
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