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Autore: Subutai Khan    04/05/2006    11 recensioni
Un giovane ragazzo. Totalmente stritolato dal male oscuro. E da quintalate di rabbia.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Excuse Me while I Kill Myself, dei Sentenced.

"How do you do?
Have yourself a pleasant afternoon"
Well, fuck you, too
"Good night" is the one I choose for you


Fottetevi tutti.
Così plastici, così artificiosi, così ipocriti. Mi fate venire la nausea ogni volta di più. E non so quale santo ringraziare per non aver mai sboccato su una delle vostre teste di letame.
Voi e i vostri modi da gentleman. Quando dietro quella maschera di cristallo di Boemia non nascondete altro che vomitevoli modi di fare. Modi di fare come sparlare alle spalle degli assenti, gloriarvi nelle vostre ridicole conquiste lavorative, cercare di scoparvi più ragazze possibili. Meschini.
Voi e i vostri saluti da vipere. “Come va, carissimo? Quanto tempo che non ci vediamo! Prego, prego, accomodati!”. Quando vi si legge in faccia, a chiarissime lettere, che vorreste dire “Toh, guarda un po' chi c'è. È passato a trovarmi lo stronzo. Che onore”. Falsi.
Voi e i vostri sorrisi del cazzo, tanto finti che con trentamila lire il mio falegname li fa meglio. Cristo, si legge lontano un chilometro che non volete la mia compagnia. Allora ditelo! Ditelo, sacchi di merda! Ditemele in faccia, le cose! Se fosse legale andrei in giro con un fucile da caccia sotto all'impermeabile, così da potervi impallinare ogni volta che mi fate girare i coglioni. Anzi, credo che me ne fregherò della legge e prenderò questa buona abitudine. Dipende da quando ho intenzione di fare quello.
Sì, mi sono decisamente rotto le palle.
Non ne posso più di questo rivoltante buonismo, di questo sorridersi beati nascondendo i pugnali dietro la schiena, di tutto questo schifo strisciante.
Ne ho le tasche piene. Di tutto e tutti.
Non c'è una sola persona, una sola, per cui valga la pena aggrapparsi e resistere.
Non quella zoccola di mia madre, pronta ad aprire le gambe di fronte al primo maschio che la faccia sentire ancora sessualmente capace.
Non quella caccola malfatta di mio padre, un uomo il cui più grande piacere nella vita è coprire di insulti gli altri fino a farli sentire degli escrementi con le gambe.
Non quella ridicola finto-punk di mia sorella, buona solo a fare l'altezzosa andando in giro a bullarsi di ascoltare i Sex Pistols nonostante abbia solo tredici anni e che dei Pistols non abbia mai capito un benemerito cazzo fritto.
Non quel nerd incallito di mio fratello, un tale sapientone che è in grado di snocciolarti l'intera Divina Commedia sul muso per il solo piacere di farti vedere che lui sa e tu no.
Non quei coglioni dei miei amici. Che parolona, poi, che è “amici”. Quei quattro gatti sfigati, tanto presi da modelle e Grande Fratello da non vedere quanto superficiali e inutili siano.
Devo ancora compiere vent'anni. Seppur sia deciso sulle mie scelte, a volte fatico ancora a credere come a una così giovane età il limite di sopportazione possa traboccare con tanta facilità.
Ma dio, sono davvero l'unico su questa palla di fango del cazzo a cercare qualcosa di più profondo della vita patetica del cittadino medio? Sono l'unico che se ne strasbatte dei soldi, del sesso facile, dell'avere quel briciolo di notorietà nel circondario sotto casa? Che vorrebbe accanto una persona un minimo seria, con un minimo di apertura mentale e un minimo di senno?
Chiedo davvero così tanto, cristo?
Quello che voglio fare è definitivo. Da quello non si torna indietro. Ne sono consapevole.
Sono altrettanto consapevole, però, che non ho alternative. O meglio, alternative migliori.
Potrei provare a dare un'altra possibilità alla marmaglia che mi ronza attorno, è vero.
Ma a che pro? A parte che di possibilità gliene ho già date una carrettata e sono stati dei veri campioni nel pisciarci sopra, non ne ho neanche la voglia.
Sono tanto stanco. Spossato. Distrutto. A pezzi.
Mi si potrebbe raccogliere con la paletta.
Non ho più voglia di lottare. Forse non ne ho mai realmente avuta. Il peso di questo marciume è soffocante, toglie ben più del respiro.
Scommetto che dopo piangeranno, gli stronzi. Faranno la loro bella filetta, da buoni soldatini, e terranno in mano un fiore.
Pulitevici il culo con quel fottuto fiore.
Tutti uguali. Tutti vestiti di nero. Tutti falsi come Giuda. A nessuno importerà un cazzo del perché e del percome l'abbia fatto. Ma guai a sfigurare e a non presenziare a un evento di società, per quanto funereo esso possa essere. Si passa per maleducati.
Sì, credo che mi divertirò a contare sulle dita della mia mano destra quelli a cui dispiacerà davvero. E so già che rimarrò col pugno chiuso.
Che bella lametta. Fa una luce così sinistra che devo sbandare a destra per stare in piedi.
...
Che battuta del cazzo.
Vabbè, almeno avrò il sorriso. Pensa te se devo arrivare a quello per poter sorridere genuinamente.

I´ll kill myself
I´ll blow my brains onto the wall
see you in hell
I will not take this anymore
now this is where it ends, this is where I will draw the line
so excuse me while I end my life


Ci vediamo all'Inferno, manica di invertebrati.
   
 
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