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Autore: vodkaec    02/09/2011    0 recensioni
Sono le dieci e mezza di un dodici dicembre. In cucina due brioches, una tazza di caffè e una ragazza. I capelli castani arruffati, la testa sostenuta dalla mano, gli occhi chiusi. Forse è una diciottenne, diciannovenne, ha un bell'aspetto, un bel corpo.Gli occhi più belli che io abbia mai visto. Marroni, profondi, esageratamente profondi. La pelle morbida e bianca, le labbra screpolate, un sorriso delicato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono le dieci e mezza di un dodici dicembre. In cucina due brioches, una tazza di caffè e una ragazza. I capelli castani arruffati, la testa sostenuta dalla mano, gli occhi chiusi. Forse è una diciottenne, diciannovenne, ha un bell'aspetto, un bel corpo.Gli occhi più belli che io abbia mai visto. Marroni, profondi, esageratamente profondi. La pelle morbida e bianca, le labbra screpolate, un sorriso delicato.
E' sola in casa, una bella, grossa casa. All'ingresso, appena dopo le scale per entrare, è appeso un grosso quadro ritraente un grosso orso polare. Tutto ha un aspetto rudimentale -muri in legno, pavimento in legno- ma anche caldo accogliente. Un grande divano bianco, morbido, affincato da una poltrona. Tutto è immobile, tutto in silenzio, solo il rumore di un cucchiaino che sbatte contro una tazza. E' una normale giornata.


«Roki! Vieni qua bello!»
Un rumore di zampe sul parquè si fa spazio sino in cucina. Un cane lupo, grosso e nero, ma con aria simpatica, si avvicina alla ragazza scodinzolante.
«Queste brioches fanno schifo, perciò io vado al bar a fare colazione. Tu fai il bravo, ti chiudo dentro. La veranda è comunque aperta.» gli dice convinta mentre lo accarezza.
Prende un mazzo di chiavi da un cestino posto sulla credenza in cucina, poi una borsa di tela e un giaccone.
La ragazza esce di casa, c'è la neve. Inizia a camminare, continua per una lunga strada affollata da gente e da negozi, svolta a destra in un vicolo formato da ciottoli e ghiaia, e arriva ad un bar.
«Ciao Piff!»
«Ciao Carlie, tesoro. Il solito?»
Annuendo, la ragazza si siede ad un tavolino, apre la borsa e accende il suo Blackberry Bold 9780.
Piff, ragazzo alto, muscoloso, biondo e con un sorriso spiazzante, le porta una tazza di caffè e si siede di fronte a lei.
«Allora, ti piace qui?»
«Piff , ormai vivo in questa città da sei mesi, e me lo chiedi quasi ogni mattina.»
«Scusami..e che non hai fatto molto amicizia da quando sei qui e..»
«Non ti preoccupare, ho te, ho Lucia, ho Marco. Per me bastate e avanzate»
Il cellulare squilla.
«Oh, e poi hai Davide.» aggiunge il ragazzo con aria indispettita. «Oh insomma basta, vi siete lasciati, perchè continua a cercarti?»
La ragazza alza le spalle, sorride e risponde al messaggio.
Il ragazzo-camerire si alza e torna dietro al bancone.
Passano quindici minuti e la ragazza esce dal bar.

«Amore, sono tornata!»
Roki le corre in contro felice e voglioso di coccole. Lei prende dei croccantini e glieli versa nella ciotola.
«Tu sei l'unico che voglio!» gli dice convinta, e aggiunge, «bè, andiamo da Lucia?»
Il cane lupo abbaia, la ragazza prende il guinzaglio ed esce nuovamente di casa.
 

  
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