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Autore: My Pride    02/09/2011    13 recensioni
Non beveva mai fino a ridursi ad un povero idiota, Sanji, o almeno era ciò che aveva continuato a ripetersi fino a quel maledetto momento.
«Ohi, marimo-chwan ~♥?»
«Che diavolo vuoi, cuoco da strapazzo?»
«Facciamolo»
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'My Shitty (Pervert) Cook'
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You look better when I'm drunk Titolo: You look better when I'm drunk
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 854 parole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg [ ZoSan ]

Genere: Generale, Commedia, Vagamente Sentimentale, Vagamente Erotico
Rating: Giallo / Arancione
Avvertimenti: Shounen Ai, Slice of Life, What if?

Winter Challenge: 14° Luogo Camera da letto
Vitii et Virtutis: Lussuria Prostituzione
Binks Challenge: 11° Barca › 29° Confusione
Prompt: 15° Argomento: DifettiImpulsività


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

http://pics.livejournal.com/3pride/pic/000d78t8
    Non beveva mai, Sanji. O meglio, non beveva mai fino a ridursi ad un povero idiota che non ricordava neanche il proprio nome, poiché stonava non poco con la solita immagine galante che era abituato a mostrare alla popolazione femminile e non.
    Al calduccio sotto le coperte, con la bufera di neve che sconquassava il rivestimento di legno della Merry creando sibili spaventosi a causa del vento, Sanji non faceva altro che pentirsi della stupida idea che aveva avuto esattamente pochi minuti prima di mettersi a letto e che, a dirla tutta, comprendeva per l'appunto quel suo codice morale riguardo al bere.
    Un po' per il freddo, un po' per la moltitudine di mansioni che in quell'ultima settimana erano stati costretti a svolgere a bordo della Going Merry, aveva deciso di seguire lo stesso brutto esempio di un certo spadaccino idiota di sua conoscenza e si era messo a bere non appena era sopraggiunto il tramonto. Peccato che non avesse saputo con l'esattezza quando frenarsi, e adesso ne pagava le conseguenze. La testa gli girava e sentiva vampate di calore corrergli lungo il corpo come se fossero fuoco vivo nelle sue vene, tant'era che aveva quasi avuto la bella pensata di sgattaiolare sul ponte per distendersi nella neve che lo ricopriva; le guance in fiamme e il vago intorpidimento, però, sembravano pensarla diversamente.
    Con uno sbuffo gettò un'occhiata fuori dall'oblò per osservare quei candidi fiocchi che mulinavano nel vento, issandosi poi a sedere; fece vagare lo sguardo nella cabina con diffidenza, vedendo Rufy praticamente abbracciato al proprio cuscino - o forse sarebbe stato meglio dire che quel povero cuscino si trovava catastroficamente fra le sue fauci - e con un piede sul viso del povero Chopper, mentre Usop se ne stava beatamente sonnecchiante nella sua branda, la bocca schiusa a sussurrare chissà cosa.
    I suoi occhi azzurri intercettarono un'altra figura, e fu specialmente per quel motivo che, a passi insicuri e traballanti, si diresse verso il divanetto posto dall'altro lato della cabina, perdendo giusto una manciata di secondi per osservare il viso addormentato dello spadaccino prima di alzare la coperta con cui si proteggeva dal freddo e prender posto sul divano, schiacciandolo con il proprio peso. Non badò al suono soffocato che si lasciò scappare né tanto meno al fatto che avesse riaperto gli occhi, poggiando  una guancia bollente sul suo petto. 
«Ohi, marimo-chwan ~?» lo chiamò piano, ignorando la sua imprecazione.
    Difatti Zoro sbuffò, sollevandosi solo di poco per guardarlo con la fronte aggrottata. «Che diavolo vuoi, cuoco da strapazzo?»
    «Facciamolo», mugugnò - con una voce che, a suo dire, avrebbe dovuto essere quanto meno sensuale, anche se sembrava più il pigolio di un moccioso che bofonchiava fra i denti qualcosa - impulsivo, ottenendo nonostante tutto l'effetto quasi del tutto sperato: un attimo di sconcerteza si dipinse difatti sul viso dello spadaccino, che aprì la bocca senza però emmettere suono per una buona manciata di minuti. Il suo volto aveva assunto una vaga sfumatura violastra che stonava non poco con il suo solito colorito, ma in fin dei conti cosa si aspettava? Non prendeva mai l'iniziativa, lui, attendeva sempre che fosse quella stupida testa verde a proporsi di farlo.
    Zoro boccheggiò ancora una volta, incredulo e stralunato a dir poco.
«Qui?» soffiò in un sibilo lamentoso, issandosi un po' a mezzo busto per gettare un'occhiata verso le amache poco distanti, sulle quali russavano i restanti membri della ciurma. Sembravano tutti sprofondati in un sonno profondo - cosa che avrebbe fatto anche lui se non si fosse trovato con uno stupido cuoco biondo allupato addosso -, però cosa gli dava la certezza che avrebbero continuato a dormire anche in seguito? Niente, accidenti, ma quando gli sarebbe ricapitata quell'occasione?
    Il sorriso a cui diede vita il cuoco in questione, però, dissipò qualsiasi suo dubbio, specialmente quando gli poggiò una mano sul petto per costringerlo a distendersi nuovamente sul divanetto, fissandolo maliziosamente in viso. E, beh, per quanto avesse tentato di distogliere lo sguardo, era alquanto difficile farlo se contava il fatto che, nonostante il gelo che si insinuava fra le assi di legno della Merry e la neve che si vedeva distintamente turbinare fuori dall'oblò, quel damerino da strapazzo aveva fatto scivolare - in modo tutt'altro che innocente, maledizione a lui - una buona porzione di camicia lungo il braccio, quel tanto che bastava per scoprire un capezzolo già indurito a causa del freddo.
«Esatto, marimo-chwan. Qui. O forse hai paura?»
    Detto, fatto. Giocare sul suo orgoglio era sempre stata la mossa migliore, e se ne accorse non appena quello spadaccino pervertito, sebbene avesse ancora in viso un'aria terribilmente imbarazzata, gli si buttò addosso come un animale in calore, ribaltando le posizioni su quel dannato e stretto divano prima di nascondere entrambi con la coperta, così da celare ad occhi estranei qualsiasi cosa sarebbe successa al di sotto di essa.
    Non beveva mai fino a ridursi ad un povero idiota, Sanji, o almeno era ciò che aveva continuato a ripetersi fino a quel maledetto momento. Di una cosa, però, era sicuramente certo: quello stupido marimo appariva ancor più invitante e adorabile, quando lui era ubriaco.






_Note inconcludenti dell'autrice
Questa flashfiction è nata a causa di una canzone, ecco *Comincia a sghignazzare* ma per la coppia Zoro/Sanji era perfetta
La canzone in questione, dalla quale prende il titolo anche la storia stessa, è You look better when I'm drunk dei The White Tie Affair, sulla quale è stato fatto questo video ZoSan.

Spero conveniate con me che quella strofa accanto all'immagine si adatta perfettamente con quei due idioti ;P
Comunque sia, mi son dovuta di nuovo fermare prima del rosso, ma spero mi perdoniate ancora una volta e che mi perdoniate anche questo vago accenno OOC - almeno a me lo sembra, poi se non lo è tanto meglio - del caro cook-san... è ubriaco, poveretto *Comincia a scappare prima che le vengano lanciati pomodori e altre verdure d diverso genere*
Come sempre, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla prossima. ♥



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