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Autore: Tifawow    03/09/2011    4 recensioni
"Kiku, in vita sua, non si era mai soffermato sulle emozioni che un semplice abbraccio poteva suscitare.
Abituato com'era alla distanza fisica non avrebbe mai pensato che, nel sentirsi stringere da Feliciano, potesse provarne così tante tutte insieme."
[Raccolta sperimentale di drabble e double-drabble sulla coppia N.Italia/Giappone]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Giappone/Kiku Honda, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tre parole'
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Titolo: A metà tra due mondi
Autore: Tifawow
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Arancione
Genere: Generale(c'è un po' di tutto)
Avvertimenti: Shonen-ai, Yaoi, Raccolta, Drabble
Pairing: Nord Italia/Feliciano Vargas; Giappone/Kiku Honda
Note: questa raccolta è un totale esperimento! Ho provato a chiedere ai miei amici più intimi di darmi tre parole a testa, le prime che venivano loro in mente. Le ho poi elaborate in varie drabble a seconda di quello che mi ispiravano, includendo nel testo quelle stesse parole.
Come nella raccolta precedente, ho lasciato ai miei amici anche la scelta della coppia: a questo giro vince Alex con Italia/Giappone! Che la forza sia con me, perché non ho mai shippato questa coppia in tutta la vita! Sono una fan convintissima delle GerIta!!
Chiedo anticipatamente scusa per i titoli in giapponese, ma non la conosco come lingua e mi sono affidata alle parole singole U_U





Entità separate – 150 parole
Acido ~ Creta ~ Croce



Il loro sembrava un rapporto perfetto.
Di fronte al mondo intero lui, Italia e Germania, erano il simbolo dell'amicizia perenne, invidiato dagli Alleati che apertamente li criticavano e, segretamente, bisbigliavano, gelosi della loro ferrea unione che sembrava essere indistruttibile.
Lo era davvero.
Ma ciò che nessuno vedeva era come le cose fossero più complesse, fragili come creta.
C'era Italia da una parte, stretto al braccio di Germania, e poi c'era lui, Giappone, dall'altra.
Vicino, ma separato.
Abbracciato, ma non stretto.
Amico, ma non amante.
Perché la loro amicizia era segnata da un patto scritto, ma l'amore dei due compagni, siglato da una croce di ferro, era segnato dalla Storia.
E, di quell'amore, Giappone era solo uno spettatore.
Lo sapeva da sempre, non gli era mai pesato.
Eppure, da qualche tempo, il sorriso speciale che Italia riservava a Germania era per lui come acido, faceva male.
Non era rivolto a lui.







Issho ni*  – 150 parole
Febbre ~ Tempesta ~ Pensieri



Feliciano aveva sempre avuto un debole per Kiku, fin da quando Ludwig li aveva presentati.
Del giapponese gli piaceva tutto, dalla complessa cultura al suo aspetto sottile e fragile che nascondeva invece una caparbietà e una forza fuori dal comune, paragonabile al giunco in mezzo alla tempesta, piegato ma mai spezzato.
E, sebbene spesso i suoi pensieri gli risultassero incomprensibili, per l'italiano niente era come il sedersi con lui sul far della sera, in veranda, armati di block notes e matita, cercando di immortalare il bellissimo paesaggio che si stagliava all'orizzonte.
Nessuna competizione, nessuna febbre di vittoria: solo due amici che lavoravano insieme.
-Che ne pensi, Feliciano-kun?-.(E' perfetto!)
-Forse qui andrebbe aggiunto del rosso, Feliciano-kun...-. (Hai proprio ragione! Veh!)
-Oh, ma è splendido! Ti sei superato, Feliciano-kun!-. (Mai quanto te, Kiku...)
Era bello poter essere così tanto amato da qualcuno che non lo considerava solo la piccola, debole, inutile Italia.







Emozioni in un abbraccio – 100 parole
Principio  ~ Delusione ~ Rottura



Kiku, in vita sua, non si era mai soffermato sulle emozioni che un semplice abbraccio poteva suscitare. Abituato com'era alla distanza fisica non avrebbe mai pensato che, nel sentirsi stringere da Feliciano, potesse provarne così tante tutte insieme.
In principio era venuto l'imbarazzo.
Poi il calore, la sensazione di dolcezza che quelle due braccia calde sapevano trasmettergli.
La gioia, la consapevolezza di non essere più solo.
La speranza che questa nuova felicità non finisse.
E infine la rottura, quando aveva chiesto a Feliciano di prendersi le sue responsabilità.
L'italiano non poteva immaginare quanta delusione gli avesse portato il suo rifiuto.







Hibakusha** – 200 parole
Epica ~ Macabro ~ Immondizia


Per Evi.
Se ce l'hanno fatta a Hiroshima, possiamo farcela anche noi...



La risata di America aleggiava ancora su tutto.
Epica.
Come l'orrore e il devasto di quella mattina.
Feliciano correva per le strade della caduta Hiroshima, tra corpi morti e immondizia, inseguito dalle grida e dai pianti del popolo giapponese, ringraziando le lacrime che gli appannavano la vista quanto bastava per non vedere quel macabro spettacolo.
Cercando Kiku, l'anima e il cuore spezzato di quella gente.
Era in piedi, ancora con indosso lo yukata che aveva probabilmente indossato per dormire, fermo in quel vento di fuoco e distruzione. Le mani tese verso l'aria elettrica erano macchiate di sangue e polvere, così come il volto sfregiato dalle lacrime e dalle radiazioni.
-Kiku...- sussurrò Feliciano.
Il giapponese si voltò, fissando i grandi occhi spenti in quelli di lui.
Una sola, vuota, distante occhiata di dolore.
-Mi hanno distrutto, Feliciano-kun...- mormorò -Hanno distrutto la mia terra...-.
Due lacrime gemelle scivolarono sui reciproci volti, apparentemente uniche cose vive di quel luogo. Feliciano strinse gli occhi, facendo suo quel terribile dolore, riprendendo a correre come se ne andasse della sua vita.
-Mi dispiace, Kiku! Mi dispiace!- singhiozzò -Mi dispiace!- pianse, implorando perdono per una colpa non sua.
Quella volta Kiku non si scostò dal suo abbraccio.






Vivere grazie a lui – 100 parole
Ritorno ~ Assenza ~ Vuoto




Feliciano era l'ossigeno della sua vita, la luce dei suoi occhi.
Colmava le sue giornate monotone, così come il suo sorriso era in grado di accendergli il cuore di un calore lontano secoli.
Kiku era stregato da quel sorriso.
Era puro, bello, sincero e solare.
Lo faceva sentire vivo.
Ed ogni sera, quando l'italiano tornava a casa, sentiva sempre un po' di vuoto e tristezza farsi strada in lui, accompagnandone l'assenza.
Ma non durava molto.
Bastava un sms che recitava la scritta “Già mi manchi” per ricordargli che il giorno dopo, sicuramente e immancabilmente, avrebbe assistito al suo ritorno.







Madama Butterfly***  –  150 parole
Harakiri ~ Magnolia ~ Androgina



Le note della “Madama Butterfly” si persero nell'aria, scandendo le ultime battute in un vorticare di suoni e voci che scandivano la morte dell'androgina geisha e la disperazione del marito fedifrago, accanto al suo corpo spento.
Una pausa, segnata dal rimorso, dal sentimento, dal dolore.
E poi di nuovo musica, la fine di un tragico amore.
-Veh... è bellissimo...- sussurrò piano Feliciano, commosso.
Kiku lo guardava, estasiato dal suo profumo di magnolia e dalla passione che irradiava: aveva tremato quando Pinkerton se n'era andato e aveva pianto quando Chōchō-san, disperata per amore, aveva fatto harakiri.
Ora sorrideva, felice di fronte a quella meraviglia che apparteneva solamente a loro.
Nel buio del teatro, Kiku si allungò la mano per prendere quella dell'italiano, che ricambiò piano, ancora totalmente coinvolto.
Era straordinario.
Il chiaro esempio che, nonostante le maldicenze delle altre nazioni, Italia e Giappone potevano davvero convivere in qualcosa di meraviglioso.







Innocentemente ammaliatore – 200 parole
Soffio ~ Sorriso ~ Orgoglio


-Dovresti lasciarti un po' andare, Kiku...- miagolava come un gatto, a un soffio dal suo orecchio, strusciandosi lascivamente contro il corpo dell'imbarazzatissimo giapponese.
-Feliciano-kun... io non credo che... che...- non riusciva nemmeno a guardarlo. Con la camicia slacciata, a quattro zampe su di lui, l'italiano era una tentazione così forte da impedire a Kiku di formulare un solo pensiero logico.
Nemmeno sapeva come c'erano finiti in quella situazione!
Un attimo prima erano seduti sul divano intenti a guardare un anime e, un attimo dopo, Feliciano era sopra di lui, guardandolo con quell'espressione innocente tutta occhi che aveva il potere di buttar giù ogni sua difesa.
Piccolo, subdolo, sensuale tentatore.
Ma Kiku era forte.
Era giapponese.
Era stato un samurai.
Non si sarebbe mai lasciato metter sotto da qualcun altro, cedendo alla forza della lussuria che, innocentemente, Feliciano sprigionava da ogni sussurro, da ogni singola occhiata, da ogni sorriso da angelo demoniaco.
-Sei così eccitante quando fai il restio...- e ancora si stringeva al suo corpo, sfiorandolo con il proprio e mordicchiandogli la base del collo.
-Così eccitante...-.
Indubbiamente Feliciano era da ammirare.
Gli erano bastate due parole per far crollare il suo orgoglio samurai e trasformarlo in una remissiva geisha.







Surprises compromising  – 150 parole
Porta ~ Morire ~ Salotto



-Italia... Giappone... che cosa sta succedendo qui?-.
Non l'avevano sentito. Questa volta era stata davvero colpa loro che non si erano accorti della sua presenza. Erano così presi che non lo avevano sentito nemmeno bussare ed ora, ancora con la maniglia della porta in mano, Ludwig li stava fissando come se avesse gli interi eserciti degli Alleati schierati in salotto, sorpresi in posizioni decisamente compromettenti.
-Ludwig-san, le assicuro che c'è una spiegazione...-.
-Germania, veh!- subito Feliciano si mise a sedere, cercando una difesa qualsiasi -Non è come sembra!-.
Ludwig li fissava perplesso.
Kiku avrebbe voluto morire.
-Quindi... tu e Kiku non siete nudi sulla poltrona preferita di tuo fratello. E non stai per ricoprire Kiku di pasta all'amatriciana... giusto?- domandò il primo, speranzoso.
Per un secondo nessuno parlò.
Kiku nascose il volto scarlatto dietro un cuscino e il sorriso innocente di Feliciano irradiò la stanza -Veh. È proprio come sembra!-.







Akumu**** – 100 parole
 Insidie ~ Nessuno ~ Riflesso



Giappone, non essere insicuro.
Molti sono stati i giorni duri e troppe le insidie che avete passato.
Non devi dubitare.
Però lo stai facendo.
Giappone, non essere testardo.
Ciò che è stato per anni è sepolto. Te l'ha giurato, non ci sei che tu e l'altro è solo il riflesso di un passato lontano.
Non devi essere triste.
Però lo sei.
Giappone, non essere geloso.
Questo è un bel sogno, ma è il vostro sogno. Lui ti ama, solo questo conta.
-Germania! Germania! Veh!!-.
Giappone, non svegliarti mai.
-Ti voglio bene, Ludwig!-.
In quel sogno non devi dividerlo con nessuno.




..::.Fine.::..




*Insieme
**Trattasi del nome dato ai sopravvisuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki.
*** Celebre opera di Puccini, autore italiano, ambientata in Giappone.
**** Incubo



Tristemente consapevole di quanto questa roba faccia schifo, ringrazio di cuore tutti coloro che si sono soffermati (leggasi: hanno avuto lo stomaco di continuare) a leggere questa storia♥
Di certo è l'ultima volta che scrivo a richiesta... Italia/Giappone non è una coppia che mi dispiace, ma accidenti, scrivere su di loro è davvero difficile e non solo perchè amo follemente le GerIta! E' molto complicato trovare qualcosa in comune storicamente, a parte la Seconda Guerra Mondiale... ma via! Anche se il risultato non è quello che speravo, è stata comunque una bella sfida!
Ancora grazie a tutti!
Un bacione!♥

   
 
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