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Autore: Mei91    03/09/2011    2 recensioni
Il ritorno a roswell è molto diverso da come Liz se lo era immaginata...ma a volte fanno anche bene le sorprese
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liz Parker, Maria De Luca, Max Evans, Michael Guerin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve è la prima volta che scrivo si questo telefilm, spero che la storia vi possa piacere e ambientata dopo l’ ultimo episodio della serie…

A presto Mei91.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi chiamo Liz Parker Evans e da un anno sono sposata con Max. L’ anno più bello della mia vita non c’è che dire. Io; Max, Isabel, Maria, Michol e Kyle abbiamo deciso di ritornare per un periodo nella nostra città natale: Roswell. Sperando che li e acque si siano calmate e che non continuano a darci la caccia tentando di ucciderci.

Dimenticavo di dire che circa tre mesi fa anche Maria e Michol si sono sposati e adesso il viaggio di ritorno ci rende un po’ tutti nervosi.

Sia io che Maria aspettiamo un bambino dai nostri maritini alieni ma ancora non abbiamo trovato il coraggio di metterli al corrente del misfatto. Maria è la mia migliore amica dai tempi delle elementari e adesso è anche stata la mia testimone di nozze.

Mancano poco meno di cinque chilometri all’arrivo a Roswell e l’ idea di rivedere mio padre e tutti i miei vecchi amici mi manda in fibrillazione.

 

“Liz, che ti succede?”  a parlare è stato Max, mio marito che diventa ogni giorno che passa sempre più bello. Tentando di rilassarmi, gli sorrido mite e lui si siede accanto a me. A guidare il furgone è Kyle e Maria invece è accoccolata su suo marito. Lei, è incinta da due mesi mentre io sono appena entrata nel quarto. Che strano fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato di poter essere così felice.

In Italia, dove ci siamo tutti trasferiti, Max è diventato un medico molto famoso è bravo nel suo mestiere, mentre io sono diventata una Biologa. Lavoriamo insieme nello stesso ospedale e spesso durante le pause ci rinchiudiamo nello stanzino, adibito a dormitorio per i turni di notte, e ci scambiamo le nostre effusioni. Spesso e sempre facendo molta attenzione, Max, usa i suo poteri curativi per curare persone che altrimenti morirebbero di certo. Noi tentiamo di rendere il mondo un posto migliore vivendo un po’ nell’ ombra.

Michol invece è diventato un avvocato di successo molto richiesto, lavora in società con la moglie Maria, anche lei avvocato. Michol è molto maturato. E’ cresciuto e prende sul serio le sue responsabilità: sia nel lavoro che come marito.

Isabel che in questo momento è a tenere compagnia al fidanzato Kyle, è molto cambiata da quando un anno prima siamo dovuti scappare da Roswell e ha dovuto lasciare il marito Jessie. Adesso a un anno di distanza Isabel è riuscita a ottenere il divorzio da Jessie e con i suoi poteri telepatici cancellare il ricordo del loro matrimonio e della loro conoscenza dalla sua mente e con esso gli ha anche fatto dimenticare l’ esistenza degli alieni. I miei poteri, quelli di Max, quelli di Isabel, quelli di Michol, quelli di Kyle e adesso grazie al suo matrimonio con Michol anche Maria ha dei poteri, si sono tutti amplificati e diventati più forti. Se volessimo potremo essere molto pericolosi, ma noi siamo buoni e usiamo i nostri poteri per il bene non per il male. Adesso è una stilista di fama e il suo marchio è conosciuto in tutto il mondo. Qual è il suo marchio? Ma ovvio: Alien.

Mi ricordo che Max si è molto infuriato quando ha scoperto che sua sorella aveva usato la parola Alieno per il marchio dei suoi vestiti e dei suoi profumi, ma per fortuna questo marchio non ha destato sospetti e Max si è calmato. Kyle, il fidanzato di Isabel è un architetto molto apprezzato e le sue costruzioni sono molto richieste.

Che dire in Italia noi sei siamo ricchi sfondati e viviamo in delle ville tutte comunicati tra di loro tramite una porta.  Nel nostro quartiere si può dire che ci sono solo le nostre case più qualche piccola abitazione sparla qua e la. Le nostre abitazioni invece sono enormi con tanto di giardini e piscine in ogni casa. Quando dobbiamo fare qualche festa tiriamo a sorte in quale villa farla.

 

“Sto bene amore, è solo che sono un po’ nervosa.”  Spiegai cauta a Max.

“Si, ti capisco Liz, anche io sono abbastanza nervoso.”

 

“Liz?” mi chiamò Michol e io gli prestai attenzione.

 

“Maria ti ha detto che cosa le succede? Ti prego spiegamelo ora che lei dorme. Ogni mattina quando si sveglia si rinchiude in bagno a vomitare. Non capisco cos’abbia.” Mi chiese Michol che si può definire mio cognato, molto preoccupato per la moglie ma non feci in tempo a inventarmi una scusa che mio marito….

“Succede anche a Maria?” domandò Max al suo fratello acquisito.

“Perché, succede a Liz, Max?” domandò incredulo Michol spostando lo sguardo da me a mio marito. Quest’ ultimo aveva annuito.

Mi trovavo nel panico più totale. Adesso che mi sarei dovuta inventare?

Maria, svegliati!

Come se la mia migliore amica mi avrebbe sentito, si svegliò e annunciò.

“Io e Liz siamo incinte!”

Maria aveva lanciato la bomba ed era tornata a dormire. Ma che razza di migliore amica ho.

Vidi Max e Michol sotto Shock. Non sapevo che dire finche Max non mi prese per un braccio facendomi sedere dritta e mi mise una mano sullo stomaco. Usando i suo poteri scopri che ero veramente incinta, che il bambino era alieno, e che poteva vivere sulla terra. Ah, notiziona scopri anche che era un maschio. Uffa! Volevo una bambina.

Max mi sorrise mi strinse a se e mi baciò con passione. Allora era felice! Poi senza fiatare si alzò di scatto e si diresse verso Maria, la prese per un braccio mettendola dritta e le si sveglio di colpo…

 

“Piano Max…” aveva protestato Michol e Max lentamente annuì .Fece ciò che aveva fatto a me con  Maria scoprendo che, Maria era veramente incinta, il bambino era alieno, che stava bene e non aveva problemi e che il figlio di Maria e Michol era una bambina. Uffa, tutte le fortune a loro capitano.

 

Eravamo finalmente arrivati a Roswell e avevamo posteggiato. Anche Michol era contento di diventare padre e se Max non mi lasciava sola un minuto tenendomi appiccicata al suo fianco, Maria era costantemente tenuta in braccio dal marito, ovviamente imbarazzandola.

 

“Michol, per carità, non sono moribonda! Mettimi giù!”urlò Maria. Michol sospirò e mise giù la moglie e se l’attaccò al fianco. Isabel guarda sia me che Maria con sguardo comprensivo.

Entrammo al Crash Down Cafè e ci sedemmo a un tavolo e  mio padre senza guardaci annunciò.

“Benvenuti al Crash Dawn Cafè…” poi si voltò con un tacquino in mano e lo sguardo fisso su esso annunciò

“Cosa posso servirvi?” finendo la frase alzò lo sguardo e si paralizzò. Io lo guardavo sorridente. Appena si riprese annunciò.

“Andiamo in camera tua Liz, ora!”

Mio padre sapeva che ero sposata e che mio marito era un alieno. Lo aveva letto dal mio diario. Guardai mio marito che annuì e mi alzai per seguire mi padre.

Prima di poter salire di sopra mio padre gridò.

“Max, Michol, Isabel, Kyle, Maria, anche voi!” mio marito e gli altri si guardarono e piano ci seguirono. Giunti nella cucina de Crash Dawn mio padre non restistette e si tuffò su di me e Max abbracciandoci.

 

“Che bello rivedervi ragazzi!” ci disse. Stritolò me, Maria, Michol, Isabel, Kyle e infine Max che non lasciò andare tanto presto.

 

“Signor Parker, la prego non respiro …” tentò di dire Max mentre io tentavo di staccare mio padre da mio marito. Infine mio padre si staccò e parlò a Max.

 

“Hai salvato mia figlia quel famoso giorno della sparatoria, non ti ringrazierò mai abbastanza. A me non importa se sei umano o…be hai capito non nomino quella parola per proteggerti. Ti proteggerò sempre qui a Roswell, Max, perché tu hai salvato la luce dei miei occhi.” Dichiarò mio padre tornado ad abbracciare Max.. Purtroppo sia io che Max ci lasciammo sfuggire un ricordo che aveva ferito profondamente entrambi. Il ricordo di Pice che aveva catturato Max, rinchiudendolo nella stanza bianca e torturandolo. Mio padre si staccò di scattò da Max e lo osservò a lungo poi disse.

 

“Ti hanno fatto questo? Ti hanno fatto ciò che ho appena visto?” chiese mio padre tremante. Max annuì.

 

“Ma io li disintegro!” urlò mio padre tentando di correre fuori e dichiarare guerra a chi aveva fatto questo a suo genero. Max lo afferrò appena in tempo e con un tenue sorriso parlò a mio padre.

 

“Ormai è il passato,signor Parker. Adesso sto bene.”  

 

“io …io…”

 

“lo so, stia tranquillo.”  tranquillizzò  mio padre il mio Max.

 

“Jeff, ma che…Max…” in cucina infatti era entrato qualcuno molto importante per Max e Isabel.

 

“Ciao papà. Ciao Mamma.” Li aveva salutati mio marito. I suoi genitori corsero a stritolare lui e Isabel.

 

“Come state? Tutto bene?”

 

“Si mamma.” Rispose mio marito.

 

“Anne!” gridò il padre di Max, chiamando la moglie.

 

“Che c’è Richard?”

 

“Va a casa e prepara tutto. Le valigie e via dicendo…..noi partiamo con i nostri figli!” esclamò

 

“Cosa, ma papà…” iniziò Max.

 

“Non discutere signorino, sono tuo padre e si fa come dico io!” mio marito scoppiò a ridere e annuì. Michol sorrise e Maria anche.

 

“allora vengo anche io. Cristine…” gridò mio padre chiamando mia madre che si affacciò dal piano di sopra e appena mi vide mi corse incontro ad abbracciarmi, poi si tuffò su Max  abbracciando forte anche lui. Tenendo sempre stretto mio marito disse.

“Che c’è Jeff’”

“Prepara le valigie donna, ci trasferiamo da nostra figlia.!”

“Ma…”tentai.

“Vado…”

La porta delle ristorante si apri e una donna entro.: Amy De Luca la madre di Maria che appena vide la figlia corse ad abbracciarla per poi tuffarsi su Michol e stringere lui in un abbraccio massacrante.

“Veniamo anche noi con voi!” esclamò lei felice.

“Noi?” chiese Maria alla madre.

“Si, piccola mia. Ho sposato Jim Valenti.”

Come se lo avesse chiamato lo sceriffo Valenti  entrò anche lui nella cucina del Crash Dawn e corse ad abbracciare il figlio e a concordare con la moglie.

Qualche ora più tardi eravamo già tutti sopra il pulmino per andare all’ aeroporto e poi in Italia.

In poche parole cosa era successo?

Siamo tornati a Roswell soltanto per prendere i nostri genitori e portarli con noi.

A volte la vita è proprio strana.

 

Be, questo è tutto un saluto affettuoso,cara Roswell, città dove ho trovato la vera me stessa anche grazie al mio maritino alieno.

 

Mi chiamo Liz Parker Evans e sta volta sono completa e davvero felice.

Addio mia amata Roswell.

 

 

The end

 

   
 
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