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Autore: SuperEllen    05/05/2006    9 recensioni
«Quando mi dava ancora retta, la cara vecchia Hermione ha dignosticato qual'è il mio problema principale: la gelosia. La verità è che sono geloso marcio! Il fatto è che ho sempre visto Harry al mio fianco, nel bene e nel male, e a parte qualche sporadica litigata è sempre andato tutto bene...» Salve lettori! Cos'è successo a Ron? Perché è geloso? Lo scoprirete solo leggendo. Questa fic è lo sfogo di un Ron frustrato, triste e furioso, stati d'animo che combinati non portano mai niente di buono (specialmente da parte di uno suscettibile come Ron...) -lasciate un commentino, please- (PS: il rating è PG13 per via dell'uso ricorrente di parolacce)
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I

I “5 MINUTI” DI RONALD WEASLEY

 

Non ne posso più. Ogni maledetto giorno è sempre la stessa storia. Lui è il ragazzo più famoso della scuola. È bello, popolare e socievole. E io? Io sono solo il suo migliore amico. O meglio, quello con i capelli rossi che sta sempre con lui.

Ma da un po’ di tempo tutto è cambiato. Quest’anno ci sono i M.A.G.O. e perfino io mi sono messo a studiare. Non sembra neanche lontanamente possibile, ma invece è così. E lui? Lui è stato bocciato, cosa gli importa di studiare? Accidenti, ancora non ci credo: io, Ron Weasley, frequento il settimo ed ultimo anno ad Hogwarts; lui, Harry Potter, sta frequentando per la seconda volta il sesto anno. Non frequentiamo più le stesse lezioni, non dividiamo più il dormitorio. Inizialmente questa divisione ci aveva uniti ancora di più, portandoci a marginalizzare Hermione. Ci cercavamo dopo ogni ora di lezione solo per salutarci, mangiavamo vicini, passavamo ore a parlare da soli in Sala Comune. Per un periodo usavamo perfino il suo Mantello dell’Invisibilità per marinare le lezioni della mattina e andare a Hogsmade.

Poi, in primavera, le cose sono cambiate di nuovo. Tutto sta andando a rotoli. Niente è più com’era. Niente! Durante questo anno scolastico, a lezione, sono sempre stato con Hermione, anche se lei per me non ha avuto mai la stessa importanza di Harry. Lui, invece, ha trovato nuovi amici; succede quasi sempre così in una classe nuova. Ha cominciato ad uscire insieme a Colin Canon e al suo gruppo di amici di Corvonero e Tassorosso. Il nostro allontanamento è stato graduale ma doloroso. Inizialmente Harry usciva con loro soltanto quando mia madre diceva a Hermione di costringermi a studiare. Poi, man mano che il tempo passava, lui ha cominciato ad uscire sempre di più con questa gente, spesso lasciandomi tutto solo in Sala Comune. L’apice della separazione è stato toccato un paio di mesi fa, quando Harry si è messo con una ragazza di Corvonero che frequenta quel gruppo. Da allora, lui è diventato ufficialmente uno di loro. In un primo momento faceva almeno il buon gesto di chiedermi se volevo andare con loro quando uscivano, e quando potevo io accettavo, mentre ora non fa quasi neanche più quello. Da per scontato che io sia “troppo impegnato con lo studio” per fare cose stupide e futili come stare un po’ con il mio migliore amico.

Mi sento la ruota di scorta. Prima ero l’unico a stargli vicino in ogni momento, a capire come si sentiva, mentre ora devo quasi prendere il numeretto per parlare con lui. Ho passato l’ultimo mese ad assillare Hermione con tutta la storia dei nuovi amici, di Manuela (la ragazza di Harry) e di Colin. All’inizio lei mi stava anche a sentire, ma ora… ogni volta che tocco l’argomento “Harry Potter” scappa, e io le do ragione: nemmeno io sopporterei 24 ore su 24 le lamentele di uno sfigato! Anzi, dell’amico sfigato di Potter. Quando mi dava ancora retta, la cara vecchia Hermione ha diagnosticato qual è il mio problema principale: la gelosia. La verità è che sono geloso marcio. Il fatto è che ho sempre visto Harry al mio fianco, nel bene e nel male, e a parte qualche sporadica litigata è sempre andato tutto bene. E ora, vedermelo portare via così, senza nemmeno avere la possibilità di ribellarmi, mi ha fatto uscire fuori di testa. È vero, è maledettamente vero, lo confesso: SONO GELOSO DA FARE SCHIFO!!! Quando mi sono confidato con Ginny, lei ha detto che era normale che io mi sentissi geloso per via del tempo che Harry dedicava a Manuela. Così ho continuato la mia vita da eremita, dando tutta la colpa a Manuela (visto che fino a quel momento l’avevo vista non più di un paio di volte e non mi aveva fatto né caldo né freddo). Da un mesetto ho cominciato ad uscire con gli amici di Harry ogni sabato sera. La prima volta Manuela non c’era, e io provavo a convincermi che quindi non c’erano problemi e che potevo divertirmi alla grande. Eppure non era così. Sentivo ancora la rabbia invadermi sotto forma di scosse elettriche. La volta dopo, invece, Manuela c’era ed era Colin a mancare. Tutto è stato diverso. Io e Manuela abbiamo legato parecchio, abbiamo anche scoperto di avere qualcosa in comune. A quel punto mi sono reso conto che è la presenza di Colin che mi da sui nervi: se lui non c’è, io sono felice. Tutto sommato non è così spiacevole conversare con lui, se tirato fuori dal suo gruppo di amici è a posto, ma se c’è anche uno solo dei sui “amichetti” cambia del tutto, come se cercasse di essere al centro dell’attenzione di tutti a tutti i costi. Certe volte mi guarda con aria di sfida, come a dire “So che cosa pensi, che io sono il tuo ostacolo per far tornare le cose come prima, ma sai che ti dico? Tu sei il mio ostacolo per capovolgere del tutto la situazione”. A pensarci bene, ha cominciato a comportarsi così con me da quando Edvige si è ammalata ed è morta. Io ero in un periodo nero con lo studio, e non ho saputo stare vicino ad Harry come conveniva. Così è stato Colin a stargli vicino giorno e notte, a consolarlo e confortarlo quando ce n’era bisogno. Loro due sono stati molto uniti da questo avvenimento, per circa una settimana hanno vissuto in completa simbiosi. Prima io e Harry vivevamo in simbiosi.

Un paio di sere fa, visto che Hermione era andata a dormire presto, io me ne stavo tutto solo in Sala Comune. Harry non l’avevo né visto né sentito per tutto il giorno, quindi suppongo che fosse con Colin. Io non avevo sonno, né tanto meno voglia di studiare ancora. Così ho deciso che per Leo fosse il momento di fare un po’ di ginnastica, e l’ho mandato alla Sala Comune dei Corvonero con un messaggio per Manuela. Poco dopo lei mi ha risposto, così abbiamo intrapreso una discussione all’insegna delle cazzate (cosa che riesce sempre molto bene a entrambi, ma soprattutto a lei). Poi, tra una risata e l’altra, siamo finiti a parlare di Colin, e ho scoperto che anche lei pensa di lui più o meno le stesse cose che penso io. Nel giro di qualche minuto era nato il Partito F.C. (Fanculizza Colin) con l’intento di abbattere il nostro “avversario politico”, come lo definisce Manuela. Ieri sera, Harry sapeva già dell’esistenza del Partito, e quel genio di Manuela gli aveva pure detto cosa significava! Io non volevo che Harry lo venisse a sapere. Stavolta però non c’entra la codardia o qualche strana paura. È solo che io so che quando Harry tiene veramente a qualcuno si incazza se quella persona gli viene toccata. E, per quanto strano possa sembrarmi, Harry tiene molto a Colin, e io rispetto questo affetto. Non volevo che Harry si offendesse, ed ero sicuro che se avesse scoperto che il suo amico di sempre e la sua ragazza sparlavano del suo “nuovo amichetto”, lui non l’avrebbe di certo presa bene… adesso però sono indeciso se sentirmi fiero di me stesso per il mio operato o se considerarmi solamente una merda di dimensioni spropositate. Insomma, io non sono un santo, e lo ammetto, ma di certo nemmeno Colin lo è!

Questi sono i momenti in cui non so veramente più cosa pensare… non so cosa pensare di me… del mio migliore amico… di come potrebbe cambiare in futuro la mia vita…

 

Sento dei passi avvicinarsi. Faccio finta di niente: sicuramente è Hermione, e io non ho voglia di farle il resoconto di quanto ho studiato oggi!

«Ehi, Ron!» mi sento chiamare. Riconosco quella voce! Faccio finta di niente, continuo a fissare con sguardo vacuo il grosso volume si Storia della Magia che ho davanti a me.

«Ehi, Ron! Non mi hai sentito che ti chiamavo? A momenti Madama Pince mi sbatte fuori!» è lì davanti a me, sorridente, e io non ci capisco più niente.

«Scusa, Harry…» riesco appena a borbottare.

«Scusa? E perché? Tutto quel tempo sui libri ti farà male, Ron! Hermione e tua madre non se la prenderanno se ti prendi un’oretta di pausa. Che ne dici di andare a Hogsmade per una Burrobirra?» nel dire questo mi mostra il Mantello dell’Invisibilità.

D’un tratto tutto sembra tornato ai vecchi tempi. Lo guardo per un momento, lui mi sorride. Sbatto con decisione la copertina del libro che stavo studiando e mi alzo strisciando la sedia per terra. FANCULO TUTTO! Harry adesso è qui, ed è questo ciò che conta. Così mi avvio sorridente verso l’uscita della biblioteca, trotterellando al fianco del mio migliore amico.

 

 

 

 

Questa è una storia vera. Cioè, è il riadattamento in chiave "Harry Potter" di qualcosa che è successo a me. Ron rappresenta me, Harry, la mia migliore amica, Colin la sua nuova compagna di classe e via dicendo. Il finale l'ho inventato perché la situazione non si è ancora risolta, ma io spero vivamente in un lieto fine.

Leggete e, mi raccomando, recensite!

A presto!

La vostra

SuperEllen

  
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