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Autore: Mary West    04/09/2011    5 recensioni
Partecipa all'iniziativa "3x100 Auror" indetta dal gruppo FB "Cercando chi dà la roba alla Rowling".
14) Perché non hanno bisogno di confronti ma Lily e James approverebbero;
15) Perché Harry e Hermione agiscono molto come Lily e James;
75) Perché Hermione sarebbe disposta a infrangere le regole per Harry.
“Cerchi Hermione?”
“Hermione? Perché dovrei?!”
“Ah non lo so. Forse perché state sempre appiccicati.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neville Paciock, Ron Weasley, Seamus Finnigan | Coppie: Harry/Hermione, James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Eccomi qui! Allora...il gruppo Auror su FB "Cercando chi dà la roba alla Rowling" ha creato un evento, per così dire, chiamato "3x100 Auror" in cui scrivere qualcosa su Harry ed Hermione scegliendo come fulcro tre ragioni a nostra scelta tra le 100 per cui amare le Harmony *-*
Bene, questa è la mia storia. Siamo in un universo parallelo in cui Lily e James sono vivi, Alice e Frank sani di mente ^^
Si tratta del sesto anno, e non c'è nessuna guerra qui :D
Le mie ragioni, che credo si capiranno alla grande nel prossimo capitolo (sono tre in tutto) sono:
14) Perché non hanno bisogno di confronti ma Lily e James approverebbero;
15) Perché Harry e Hermione agiscono molto come Lily e James;
75) Perché Hermione sarebbe disposta a infrangere le regole per Harry.
Be', qui il confronto ci sarà... ma è evidente che loro approvano, eccome! :)
Buona lettura!



 




I - Ritorno a casa

 

La locomotiva scarlatta frenò stridendo, lungo i binari gremiti di gente.
Harry e Ron avevano appena scaricato il proprio baule, e stavano aiutando Seamus a fare lo stesso, quando Neville piombò a rotta di collo nel loro scompartimento.
“Avete visto Oscar?”
Harry si morse il labbro inferiore, cercando di non scoppiare a ridere, ma Ron non fu altrettanto tollerante.
“Neville, non ci posso credere!” esordì, roteando gli occhi al cielo.
Seamus era esploso in una risata fragorosa, e si era fatto cadere addosso il baule per il troppo ridere. Seduto per terra, si teneva la pancia dalle convulsioni.
Neville aggrottò la fronte, imbronciato e arricciò il naso con aria offesa.
“Dai, Nev, ti do io una mano” si offrì Harry, colpendo Seamus dietro la nuca.
Scoprirono che Oscar si era rintanato sotto un sedile, immerso da scatole vuote di Cioccorane.
“Meno male che mi hai aiutato, Harry. Grazie mille, sul serio” sospirò sollevato, mentre raggiungevano gli altri che li avevano superati verso la barriera.
“Ma ti pare” replicò lui, vagamente distratto.
“Cerchi qualcuno?” gli chiese Neville, notando l’espressione distratta dell’amico.
“Cosa?! Oh, no” si affrettò a rispondere Harry, le guance ardenti.
“Cerchi Hermione?”
“Hermione? Perché dovrei?!”
“Ah non lo so. Forse perché state sempre appiccicati” aggiunse, sorridendo malizioso.
“Nev, levati immediatamente quel ghigno idiota dalla faccia, sennò te lo faccio Evanescere”
“Ti ci vorrei vedere” rise Neville “Ah, eccola”
Harry si girò di botto, tanto che sentì la schiena stirarsi, ma non ci fece caso.
Hermione avanzava verso di loro, trascinando il baule con una mano e reggendo Grattastinchi nell’altra.
“Ehy” la salutò Harry quando fu abbastanza vicina.
Il suo volto era illuminato da un sorriso meraviglioso.
“Ehy a te” replicò lei, sorridendo a sua volta.
Rimasero per un istante a guardarsi, senza dire nulla.
“Scusate, c’è il sonoro in questa scena?”
Harry si morse la lingua per frenare l’impulso di prendere Seamus a parolacce.
“Dacci un taglio, Finnigan” ribattè Hermione con fare altezzoso.
“Harry, Nev dovreste darvi una mossa. Fuori ci sono le vostre madri”
Harry annuì e afferrò la maniglia del baule e quella della gabbia di Edvige, appollaiata sulla sua spalla.
Si diresse verso la barriera e la superò.
Avanzò, cercando con lo sguardo un volto conosciuto: Lily era a pochi passi da lui, intenta a parlare animatamente con Alice e Molly.
Sorridendo, le andò incontro, con Ron e Neville alle calcagna.
“Ciao mamma”
“Ciao amore! Come stai?”
“Tutto bene” rispose, avvolto tra le sue braccia.
“Vi stavamo aspettando, come mai ci avete messo tanto tempo?”
Harry aprì la bocca per rispondere, ma Alice lo anticipò.
“Hai perso di nuovo Oscar, vero?” chiese, ridendo al figlio.
“L’abbiamo ritrovato subito, però” ribattè l’altro.
Entrambi scoppiarono a ridere, e si lanciarono uno sguardo d’intesa. Harry annuì, e riprese:
“Mamma, Alice volevamo chiedervi una cosa” esordì “Sabato è il compleanno di Seamus, e ci hai invitati da lui. Possiamo andare, ovviamente”

Neville sorrise al tono che aveva usato Harry: era gentile, persuasivo, perfetto.
Non c’era niente da fare, Piton aveva completamente ragione: quando faceva così, sarebbe stato capace di convincere un bimbo a vendere sua madre.
Alice sospirò, e si scambiò un’occhiata con Lily.
“Che dice, Lil? Li facciamo andare?”
Lei guardò sorridendo suo figlio, il suo sorriso malandrino.
“Oh, e va bene! Ma niente guai, chiaro?”
“Ovviamente” intervenne Seamus, alle loro spalle .
Lily sospirò, e guardò il suo orologio.
“Sarà meglio che andiamo. Ho lasciato la casa con James e Sirius da soli. Rabbrividisco, se penso a come sarà quando torneremo”
Dopo aver salutato tutti, si incamminarono verso l’auto che li aspettava fuori.
“Ah, mamma volevo chiederti un’altra cosa”
Lily annuì, lo sguardo fisso sulla strada.
“Dimmi”
“Ecco, vedi Hermione abita molto lontano da casa di Seamus… non come noi che, duecento metri, e stiamo lì. Così, ho pensato che poteva venire da noi la mattina e poi andare insieme, se per te non è un problema”
“Certo che no! Anzi, mi fa molto piacere conoscerla. È l’unica dei tuoi amici che non mi hai mai presentato”
Harry si schiarì la voce, osservando fuori dal finestrino.
“Be’, te l’ho detto mamma. Abita lontano”
Lily gettò uno sguardo cheto a suo figlio, e parcheggiò l’auto vicino casa.
“Non bussare, amore. Voglio proprio sapere che stanno combinando”
Harry sorrise, e trascinò il baule lungo il viale verso la soglia. Da dentro, provenivano rumori strani.
Lily tirò fuori le chiavi e le girò nella toppa così silenziosamente che Harry neanche se ne accorse. Harry entrò per primo, e posò il baule accanto alle scale; ci sarebbe stato tempo per sistemare tutte le sue cianfrusaglie. Un’estate intera. Salì le scale, e raggiunse la sua camera gettandosi sul letto.
Si era appena tolto le scarpe che un’esplosione dal piano di sotto lo fece trasalire.
Sorridendo tra sé, ritornò in cucina dove Lily stava sgridando con tutte le sue forze James e Sirius. Intorno a loro, c’era una quantità nettamente eccessiva di farina.
“Che succede?” li interruppe Harry.
“Ehy piccolo, dov’eri?” gli chiese James, lasciando Lily a metà della sua sgridata e abbracciando il figlio affettuosamente.
“In camera” rispose lui, osservando la madre di sottecchi.
“Lascia perdere” ribattè lei, facendo sparire la farina con un tocco di bacchetta.
“Ecco Evans, hai visto? Ci hai messo un secondo a farla Evanescere! Non c’era bisogno di andare in escandescenze in quel modo” ribattè Sirius, sedendosi accanto a Harry e James.
“Taci Black, se non vuoi che faccia Evanescere anche te”
“Com’è andato l’anno?” domandò James versandosi un bicchiere di the freddo.
“Bene, niente di nuovo”
“Mocciosus è sempre vivo e vegeto?”
“Oh, sì”
“Che domande, James! Non lo sai che l’erba cattiva non muore mai?”
“Black, ti ricordo che la minaccia è sempre valida”
“Oh che paura”
Una grossa padella di rame volò dritta sulla testa di Sirius.

*

“Mamma! Ho sonno, dai! Fammi dormire ancora cinque minuti”
Harry sbuffò, affondando la testa nel cuscino nel tentativo di ripararsi dalla luce.
“Amore, sono le undici passate”
Harry aprì un occhio mettendo a fuoco l’orario sulla sveglia posata al comodino.
11:01
“Appena passate” specificò sedendosi sul letto.
“A che ora arriva Hermione?” gli chiese lei, rifacendo il letto con un colpo di bacchetta.
“Verso mezzogiorno”
“Bene! Ti ho già preparato la colazione. Mangia qualcosa, che ogni estate mi torni più magro”
Dopo aver mangiato a sufficienza - perfino per Lily - Harry indossò un paio di jeans al ginocchio e una maglia a mezze maniche bianca.
Aveva appena allacciato le scarpe, che sentì il campanello suonare dalla sua stanza.
Sentì la voce di sua madre e quella della Grifondoro. Sorridendo, scese di fretta le scale.
Lily ed Hermione erano sedute in salotto, a parlare vivacemente e a ridere.
Le raggiunse sul divano, e sorrise all’indirizzo della sua migliore amica.
“Ehy”
“Ehy a te”



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Cercherò di postare il secondo e terzo capitolo il prima possibile. Spero vi sia piaciuto quest'inizio.
A presto, Mary <3

   
 
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