La musica house a palla.
Corpi che si muovevano a ritmo di musica in uno spazio ridottissimo.
Il sudore dei corpi in movimento creava eccitazione e disgusto al tempo stesso.
La musica alta la sentivo nella tesa, nel petto, nelle vene, nello stomaco. E mi muovevo, seguendone il ritmo, non pensando a niente se non alla musica.
Neanche quando dei ragazzi si avvicinarono a me ballandomi in torno, neanche quando consapevolmente mi toccavano con i loro corpi.
Non li vedevo in realtà, la mente appannata dall’alcol appena ingerito. Vedevo solo colori indistinti, le loro chiome probabilmente. Nero, giallo e rosso.
Rosso? Si erano proprio rossi.
Rosso come il mio vestito, rosso come la suola delle mie scarpe, rosso come le luci stroboscopiche che giravano per la sala. Rosso, come la passione.