Dopo che i ragazzi se ne andarono ne approfittai per peparare con molta calma e cura le mie valigie,
mentre spalancavo per l’ennesima volta le ante dell’armadio sento qualcuno entrare e sbattere la
porta con prepotenza, uscii dalla camera e andai a controllare, mentre camminavo per il
corridoio qualcuno mi fece cadere per terra, probabilmente a causa del violento scontro, mi aiutò
ad alzare e io puntandogli un dito contro gli urlai “se vuoi farmi anche andare all’ospedale!”
maledetto Liam! Mi guardava con una certa aria superiore, tra lo spaventato e il curioso “perché
vuoi andartene?!” questa volta fu lui ad alzare il tono della voce “capisci sempre male..” abbassai
lo sguardo, in modo da non incontrare i suoi occhi, che ora luccicavano, forse perché era angosciato
o triste “e comunque me ne vado solo per tre settimane. Ho bisogno di rimettermi in sesto”
“non andartene” mi supplicava, ora i suoi occhi luccicavano più di un grosso diamante.
“sarà sempre lo stesso, Liam. Anche se ci sono e come se non ci fossi” – “dimmi cosa ho sbagliato?
Dimmelo, ti prego, ho bisogno di sapere..” questa volta strinse tra le dita il maglioncino color kaki
con scollo a “V” che ora indossavo. “ma sei stupido o stai solo recitando?” come poteva non capire
che lui mi stava tradendo con una tizia appena conosciuta e lui non era mai un secondo con me, mai.
Liam abbassò lo sguardo e poi scosse la testa, lasciando le dita che un attimo prima erano incastrate
nel maglioncino e quello dopo, ora erano nascoste nelle tasche dei jeans che indossava, si voltò
verso la porta d’ingresso e fece per camminare verso di essa, ma si bloccò e si girò nuovamente verso
me “bene, goditi la tua ‘vacanza’ ci vediamo..” e se ne andò, sbattendo con violenza la porta.
“non capisco, non ci sto capendo niente!” diedi un pugno al muro e calciai la prima cosa che mi
capitò sotto ai piedi, una lampada da pavimento e una mini libreria esposta proprio nel breve
corridoio. Sembrava fosse venuto a trovarci un terremoto. Al diavolo! Maledetto Liam!
Prima vado in New Jersey, prima ci sarà una possibilità di dimenticarlo, ma cosa stavo pensando?!
Sarebbe statto letteralmente impossibile, come potevo? Scossi la testa e andai a fare una doccia
rilassante, volevo lavare via tutto quello che era appena successo.
mentre spalancavo per l’ennesima volta le ante dell’armadio sento qualcuno entrare e sbattere la
porta con prepotenza, uscii dalla camera e andai a controllare, mentre camminavo per il
corridoio qualcuno mi fece cadere per terra, probabilmente a causa del violento scontro, mi aiutò
ad alzare e io puntandogli un dito contro gli urlai “se vuoi farmi anche andare all’ospedale!”
maledetto Liam! Mi guardava con una certa aria superiore, tra lo spaventato e il curioso “perché
vuoi andartene?!” questa volta fu lui ad alzare il tono della voce “capisci sempre male..” abbassai
lo sguardo, in modo da non incontrare i suoi occhi, che ora luccicavano, forse perché era angosciato
o triste “e comunque me ne vado solo per tre settimane. Ho bisogno di rimettermi in sesto”
“non andartene” mi supplicava, ora i suoi occhi luccicavano più di un grosso diamante.
“sarà sempre lo stesso, Liam. Anche se ci sono e come se non ci fossi” – “dimmi cosa ho sbagliato?
Dimmelo, ti prego, ho bisogno di sapere..” questa volta strinse tra le dita il maglioncino color kaki
con scollo a “V” che ora indossavo. “ma sei stupido o stai solo recitando?” come poteva non capire
che lui mi stava tradendo con una tizia appena conosciuta e lui non era mai un secondo con me, mai.
Liam abbassò lo sguardo e poi scosse la testa, lasciando le dita che un attimo prima erano incastrate
nel maglioncino e quello dopo, ora erano nascoste nelle tasche dei jeans che indossava, si voltò
verso la porta d’ingresso e fece per camminare verso di essa, ma si bloccò e si girò nuovamente verso
me “bene, goditi la tua ‘vacanza’ ci vediamo..” e se ne andò, sbattendo con violenza la porta.
“non capisco, non ci sto capendo niente!” diedi un pugno al muro e calciai la prima cosa che mi
capitò sotto ai piedi, una lampada da pavimento e una mini libreria esposta proprio nel breve
corridoio. Sembrava fosse venuto a trovarci un terremoto. Al diavolo! Maledetto Liam!
Prima vado in New Jersey, prima ci sarà una possibilità di dimenticarlo, ma cosa stavo pensando?!
Sarebbe statto letteralmente impossibile, come potevo? Scossi la testa e andai a fare una doccia
rilassante, volevo lavare via tutto quello che era appena successo.
LOREE'S SPACE **scusate se il capitolo è un pò corto, ma non ho molto tempo, sopratutto quando ho gli esami del recupero del debito e poi e bello lasciarvi un pò col fiato sospeso uù comunque sia, saranno nè troppo corti nè troppo lunghi i capitoli, bene, detto questo, spero vi sia piaciuto e al prossimo chapter! (':