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Autore: Merlina97    04/09/2011    8 recensioni
Un Edmond Dantes che è appena stato imprigionato, che non è ancora abituato all'oscurità della sua cella e che non ha ancora incontrato l'abate Faria. I suoi pensieri nei primi momenti della sua prigionia.E' al prima volta che pubblico su efp, recensite!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’oscurità mi avvolge, preme sul mio corpo da tutte le parti,è come se mi volesse schiaccìare. Non riesco a vedere niente, non riesco a capire nulla. Che ho fatto di male per finire qui, al buio, il buio che opprime anche gli animi più coraggiosi. Ancora mi sembra impossibile poichè fino a ieri io stesso non pensavo minimamente ad una simile eventualità. Conseguenza poi di cosa? Non riesco a capirlo.Ho tenuto gli occhi chiusi fino ad adesso, che siano aperti o chiusi che differenza fa? Li spalanco e allora che mi rendo veramente conto dell’oscurità, avevo avvertito la sua presenza, ma non pensavo fosse veramente così buio. Improvvisamente mi prende il panico: io sono solo, dimenticato da Dio in mezzo a questo buio che mi fa paura, sembra quasi che si restringa intorno a me, che mi schiacci, che mi soffochi. Faccio fatica a respirare, sto ansimando.
Se devo passare qui il resto della mia vita devo farmi coraggio, trovare un pensiero che mi consoli, che mi distragga da questa situazione, una delle peggiori sorti che mi potesse toccare , prigioniero al Castello D’If , quanti malviventi rabrividiscono al solo sentir pronunciare il nome di questa orrenda prigione da cui non c’è via d’uscita, da cui si esce solo da morti! Ma devo pensare a qualcosa... Mercedes! Lei non immagina neanche lontanamente dove mi trovo in questo momento, penserà che io sia morto, lei e mio padre si staranno consolando a vicenda e poi, si ,poi ci sarà anche Fernando, lui le ha sempre voluto bene, la consolerà e... Le farà dimenticare di me. Un pensiero consolante da un certo punto di vista, Mercedes vivrà la sua vita senza esser costretta alla tristezza della mia perdita, ma allo stesso tempo è un pensiero triste, morirò qui come un povero malvivente di cui nessuno si cura.
Un attimo... Mi ricordo di mio padre, di Fernando e di Mercedes, ricordo che lei ha i capelli neri, ricordo come sono fatti, eppure non riesco a visualizzarli nella mia mente, che il buio stia oscurando anch’essa? Meglio chiuderli gli occhi, preservare i ricordi, i colori impressi nella mia mente dall’ oscurita. Prima o poi il tempo passerà: in questo silenzio, in questo buio, in questa immobilità il tempo è ancora l’unica cosa viva.
 
 
Spazio autrice:
Devo dire che non mi convince molto.Premetto che la punteggiatura fà veramente pietà e forse neanche la storia in sè è poi così originale, ma perlomeno si può dire che ci ho provato. E’ la prima volta che pubblico su efp e mi farebbe molto piacere se lasciaste un commentino (anche negativo). Detto questo , grazie pe l’attenzione.Baci
Ila
 
 
 
 
 
  
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