Crossover
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Autore: Darik    05/05/2006    2 recensioni
Dopo aver sfiorato l'apocalisse, l'umanità sperava che il tempo delle guerre fosse finito... Un cross over tra FMP, due famose serie gonagaiane e un'altra serie, diciamo nascosta. Nota: questo racconto è il seguito di NGE Vs Mazinga.
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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9° CAPITOLO

“I MIEI FIGLI! QUALCUNO HA UCCISO I MIEI FIGLI!” gridò furente l’Imperatore.

“Gog! MaGog! Giuro che vi vendicherò!”

Il gigante fissò Sousuke e Kaname: “Prima ucciderò voi due, poi troverò il responsabile della morte dei miei figli!”

“Non serve che mi vieni a cercare! Sono qui!”

Tessa si materializzò davanti ai due ragazzi, e asciugandosi un po’ di sangue che le colava dal naso, fissò duramente l’Imperatore.

Quest’ultimo torreggiava sul MazinKaiser abbattuto e sui tre ragazzi.

“Per aver ucciso i miei figli, ti spazzerò via dal creato!” esclamò l’Imperatore.

“Non farai niente del genere” rispose Tessa, che alzò la mano contro l’Imperatore, e in quello stesso istante il corpo del nemico fu avvolto da un aura di energia color oro.

“Arghh! Mi hai bloccato! Ma pensi di potermi bloccare a lungo?”

L’Imperatore cominciò a utilizzare la sua energia contro chi lo bloccava: il suo corpo emanava raffiche di energia rossa che elettrizzarono l’atmosfera diventando quasi accecanti e facendo tremare tutta la torre da cima a fondo.

Il corpo di Tessa divenne incredibilmente teso, e una terribile espressione di sofferenza e di fatica apparve sul suo viso.

“Non…. Non lo tratterrò… a lungo. Lei…. me… l’aveva detto che questa sarebbe stata la parte più difficile… ascoltami… principe di Fleed…”

“Come sai chi sono? Chi sei?” domandò Sousuke reggendo ancora Chidori.

“Non c’è tempo per le spiegazioni. Ascoltami: mentre tengo bloccato l’Imperatore, devi raggiungere Goldrake sul suo petto e staccarlo da lui. Solo cosi tu e il MazinKaiser… potrete abbatterlo…”

“E come posso raggiungerlo?”

“Sveglia Chidori, sarà il MazinKaiser ha portarti lassù. Presto! La potenza di… Ryger è incredibile…. Potrebbe distruggere l’intero pianeta, e non lo tratterrò a lungo…”.

Il sangue cominciò ad uscire copioso dal naso di Tessa.

Sousuke allora cercò di far riprendere Kaname.

“Chidori,,, svegliati, ti prego!”

Lentamente, con un mugugno, la ragazza aprì gli occhi.

“Cosa… dove…”

“Chidori, sono io”.

“Tu… SAGARA!”

E la ragazza lo abbracciò.

“Temevo che fossi morto” disse felice.

“Anche io temevo per te. Ma non c’è tempo adesso, devi darmi una mano” rispose Sousuke.

Chidori allora si accorse di Tessa che sempre più sofferente, teneva bloccato il gigantesco Imperatore.

“Ma che succede qui?!”

“Chidori, devi aiutarmi. Sali sul tuo robot e aiutami a raggiungere Grendizer. E’ il mio robot, bloccato sul petto del nemico!”

“Grendizer? Il tuo robot? Ma cosa…”

Kaname guardò il robot inserito nel petto dell’Imperatore.

E Sousuke diceva che era il suo robot.

E allora finalmente capì tutto, collegando tra loro quel Grendizer, le stranezze di Sousuke e il suo rapimento ad opera dell’Impero di Micene.

“Tu…. Tu sei un…”

“Si. E mi scuso se te l’ho nascosto. Ma risponderò ad ogni tua domanda dopo che avremo sconfitto l’Imperatore. Ti prego”.

Passato l’iniziale momento di smarrimento, Kaname riacquistò la sicurezza di sempre: “Certo! Andiamo!”

Risalì sul Pilder, il MazinKaiser si riattivò, afferrò la sua spada e con Sousuke in una mano si alzò in volo verso Goldrake.

Le raffiche energetiche colpivano il Mazinga scuotendolo duramente, e per proteggere Sousuke la ragazza chiuse la mano a pugno con la maggiore attenzione possibile, tentando anche di parare con la spada tutte quelle scariche.

Finalmente giunsero sopra Goldrake.

“CHIDORI!” gridò Sousuke “Poggiami sopra la sua testa”.

Kaname obbedì, e l’Imperatore non sembrava gradire quegli intrusi.

“Non lo toccherai!”

Le raffiche energetiche aumentarono al punto da sbilanciare il MazinKaiser che iniziò a precipitare.

Ma Sousuke riuscì a saltare dalla mano del Mazinga nel momento in cui era più vicina a Goldrake, e mentre cadeva in mezzo alle scariche energetiche che avrebbero potuto polverizzarlo all’istante, urlò un comando in una lingua aliena, sulla fronte di Goldrake si aprì un pannello e lui vi si infilò dentro.

“Bene!” esclamò Kaname mettendosi a distanza di sicurezza.

“Adesso… tutto dipende da lui…” pensò Tessa, il cui sforzo era sempre più evidente.

Il sangue iniziò a colarle anche dalle orecchie.

Sousuke si sedette al posto di comando dopo essersi arrampicato, perché Goldrake era bloccato in verticale.

Ma tutti i comandi erano bloccati, e li premeva invano.

“Devo liberare Grendizer! Ma come?”

“Raggiungi il suo reattore principale”

“Eh? Chi sei?” domandò confuso Sousuke sentendo quella voce nella sua testa.

Non si trattava di Tessa.

“Devi raggiungere il reattore principale di Goldrake. E staccare il contatto con Ryger”.

Pur non sapendo chi fosse, Sousuke si rese conto di non avere altra scelta.

Quindi si recò dietro l’abitacolo, ed aprì un piccolo condotto orizzontale.

Ci entrò e lo percorse per raggiungere il cuore di Grendizer, il suo reattore principale.

Arrivò finalmente a destinazione: davanti a lui il reattore, sottile e di forma cilindrica.

Saltò dal tunnel sopra il suo obbiettivo.

E capì subito che c’era qualcosa di troppo: un cavo verde che spuntava dal pavimento finendo nel reattore.

“Quel cavo convoglia l’energia di Grendizer in Ryger, per questo non funziona nulla. Devo strapparlo”.

Provò a toccarlo, ma una forte scossa lo respinse.

E in quel momento tutto si rimise in orizzontale.

L’Imperatore si era piegato in avanti, la sua capacità di muoversi aumentava sempre di più

“Ah, donna, la tua energia diventa sempre più debole! Tempo un minuto è la tua vita finirà!”

Tessa continuava a resistere, il sangue continuava ad uscire abbondante da orecchie e naso.

Kaname osservava dall’alto, del tutto impotente.

Purtroppo le sue armi non funzionavano contro l’Imperatore, e l’energia che lo circondava le rendeva impossibile avvicinarsi adesso.

Sousuke cercava un modo per staccare quel cavo.

Sapeva che Tessa non poteva resistere ancora a lungo.

Allora scardinò un pannello dalle pareti, piegandolo lo avvolse intorno al suo braccio, si fece coraggio e afferrò il cavo.

Il dolore era lancinante, la mano sembrava sul punto di bruciare, ma Sousuke non si arrese, ignorando il dolore e pensando a Chidori.

E tanto tirò che anche se il suo braccio sembrò sul punto di prendere fuoco, riuscì a strappare quel cavo maledetto.

“Aaaahhh! Si! Libero finalmente!” esclamò esultante l’Imperatore, distruggendo il campo telecinetico con cui Tessa l’aveva tenuto bloccato.

La ragazza stramazzò al suolo, priva di sensi, più morta che viva, e la luce che circondava il suo corpo era scomparsa, rivelando una tuta attillata bianca come la neve

“Tessa!” gridò Kaname mettendosi tra lei e Ryger per proteggerla.

“I vostri sforzi sono stati inutili. Ora morite!” disse l’Imperatore, quando si accorse che qualcosa non andava.

“No! Il contatto con la fonte energetica di Grendizer è stato interrotto! Ma finché resterà nel mio corpo attivando i miei sistemi nascosti, non verrò mai sconfitto!”

E come se lo avesse ascoltato, Grendizer iniziò a muoversi per staccarsi dal corpo dell’Imperatore.

Sousuke aveva messo i motori del disco al massimo.

Il metallo alieno gemeva nel tentativo di liberarsi.

“Non lo permetterò!” gridò l’Imperatore poggiando la mano su Goldrake per tenerlo fermo.

“Ci penso io!” esclamò Kaname decollando verso il nemico.

Il MazinKaiser afferrò da sotto la mano dell’Imperatore, e usando tutta la sua forza unita alla potenza del Kaiser Scrander tentò di spostarla.

“Togliti di mezzo, insetto!” sbraitò Ryger, che con la mano libera colpì il Mazinga allontanandolo.

Ma nel frattempo Kaname era riuscita in quei pochi secondi a sollevare la mano quanto bastava perché Sousuke potesse fare il resto: Goldrake si liberò e volò via.

“NOOOOOOOO!” urlò l’Imperatore.

Le misteriose luci sul suo corpo si spensero, e l’aura di potenza che lo circondava diminuì.

Goldrake si lanciò verso l’alto, uscendo dallo squarcio nel soffitto, e subito dopo venne affiancato dal MazinKaiser.

“Maledetti! Ridatemi ciò che è mio!Ho ancora potere sufficiente per distruggervi” gridò l’Imperatore inseguendoli.

“Solo se ci affronta singolarmente. Ma ora combatteremo insieme. Sei pronta Chidori?”

“Come non mai!” rispose risoluta la ragazza.

I due robot allora fecero un inversione e si lanciarono contro l’enorme nemico.

****

Ryger puntò le braccia in avanti, gridò furioso: “SCREW CRASHER PUNCH!” e dagli avambracci delle lame si posizionarono intorno ai pugni che partirono come dei missili contro i due robot.

Sousuke e Kaname li schivarono agilmente e puntarono il primo alla testa dell’Imperatore, la seconda al suo ventre.

Dalle corna di Goldrake partì lo Space Thunder, mentre il MazinKaiser usò il Fire Blaster unito al Giant Missile.

Ma i colpi non sortirono effetto, e per poco i due non vennero travolti dai pugni di Ryger che tornavano al mittente.

Sousuke si sintonizzò con la radio del Pilder: “Chidori, le nostre armi non funzionano. Dobbiamo studiare un piano d’attacco!”

“Sono d’accordo. Potremmo passare l’eternità a girargli intorno senza ottenere risultati. E mi è venuta un’idea. In successione, colpiamolo in due punti diversi. Dove era inserito Goldrake e alla testa!” propose la ragazza.

“Va bene, andiamo!”

Il disco volante girò intorno alla testa di Ryger, Goldrake ne uscì e atterrò sulla testa del suo gemello, brandendo la sua alabarda spaziale.

Cominciò a colpirlo agli occhi.

“Non posso distruggerti ma posso comunque afferrarti!” tuonò l’Imperatore.

Ma alzando le mani per afferrare Goldrake, lasciò scoperto il petto, e Kaname gli si avvicinò.

“FIRE BLASTER!” e lanciò una raffica alla massima potenza in quel punto dove erano ancora visibili delicati congegni interni.

“Vattene da lì moscerino!” esclamò l’Imperatore cercando di colpire il Mazinga con una mano.

Sousuke fece intervenire il disco di Grendizer, ordinandogli di usare i Melt Shower, dei raggi che scaturivano dalla parte superiore del mezzo, contro gli occhi di Ryger.

Lo stesso Sousuke un secondo dopo usò lo Space Thunder contro l’alabarda, caricandola d’energia e colpì uno degli occhi dell’Imperatore, distruggendolo.

Ryger urlò per il dolore, mancò il MazinKaiser, che estrasse la Kaiser Blade e prendendo la massima accelerazione la conficcò nell’occhio rimasto.

L’Imperatore ruggì, mettendosi le mani sul viso, mentre Goldrake ritornò sul suo disco e si diresse verso il punto da colpire.

“Ora è cieco! Avanti Chidori!”

Goldrake arrivò davanti all’apertura dove era stato inserito, e usò il suo tuono spaziale.

Chidori invece usò i Koushiryoku Beam per recidere le punte delle corna di Ryger.

L’Imperatore invano tentava di allontanare i due robot, ogni volta che cercava di colpire uno dei due, veniva attaccato dall’altro.

“Ah ah ah, come vedi essere molto grandi non è sempre un vantaggio!Ed essendo cieco non puoi usare le armi di cui ti vantavi tanto!” esclamò Kaname.

“In questo modo ci metteremo troppo per sconfiggerlo. Proviamo a distruggerlo dall’interno!” propose Sousuke.

MazinKaiser e Goldrake allora puntarono contro l’apertura nel petto, indebolita dagli attacchi precedenti.

Kaname lanciò un missile e una raffica di raggi ottici sulla fronte di Ryger, per costringerlo a spostare le mani sulla testa.

Un secondo dopo usò il Fire Blaster contro l’apertura, e venne coadiuvata dagli Spin Drill, missili muniti di perforatrici lanciati dalle ali del disco di Goldrake, per aprire un vero e proprio squarcio.

E uno dopo l’altro vi si infilarono.

Usando tutte le loro armi, cominciarono a distruggere tutto ciò che incontravano dentro il corpo dell’Imperatore, che si contorceva come in preda a fortissimi dolori, e iniziò a precipitare verso la sua torre, schiantandosi sulla sua sommità.

Il rombo attutito di piccole esplosioni proveniva da dentro il suo corpo.

“Dannati! Dannati! Io, l’Imperatore delle Tenebre non sarò sconfitto cosi facilmente!”

Il mostro conficcò in profondità una mano nel suo ventre, poi con un grido misto di rabbia e dolore, si strappò quella parte del suo corpo lanciandola per aria.

Dietro il grosso pezzo che una volta era stato il ventre di Ryger, c’erano Goldrake e il MazinKaiser.

“Caspita! Si è squartato da solo pur di cacciarci!” esclamò Kaname.

“Oh no!” gridò Sousuke “Siccome è lui che ci ha lanciato in questa direzione, sa dove siamo!”

“Vi ho preso!” gridò l’Imperatore “e ora… HANJUURYOKU STORM!”.

Dal petto del nemico partì un intenso raggio multicolore.

La portata del raggio era tale che investì i due robot, bloccandoli a mezz’aria.

I loro corpi iniziarono a vibrare violentemente.

“Arghh, il raggio antigravità, ma è molto più potente del mio!” gridò Sousuke, che si sentiva schiacciato contro il sedile da una forza invisibile.

“Che facciamo?” domandò Kaname bloccata dalla stessa forza.

“Ho… ho un’idea. Cerca… di… afferrare… il mio disco…”

Crepe cominciarono a formarsi su entrambi i robot.

Lentamente e faticosamente, Chidori riuscì a muovere un braccio del Mazinga quanto bastava per aggrapparsi ad un ala di Goldrake.

“Bene… e ora… VELOCITA’ SUBFOTONICA!”

I motori del disco ricevettero un notevole supplemento di energia da Goldrake, si illuminarono intensamente e improvvisamente i due robot sembrarono scomparire.

“Cosa?! Dove sono?!” si chiese Ryger quando si accorse che erano fuori dalla portata del suo raggio.

Goldrake e il MazinKaiser riapparvero ad una certa distanza dal raggio antigravità di Ryger.

“Uff, c’è mancato poco” disse Chidori tirando un sospiro di sollievo “Ma come hai fatto?”

“La velocità subfotonica, molto prossima alla velocità della luce. L’hanno installata sul disco per rendere più veloci i viaggi nello spazio “spiegò Sousuke.

Che poi guardò Ryger: stava ritornando dentro la sua torre, che lentamente riscendeva nel mare.

“Ryger ha optato per una ritirata strategia. Ma certo! Ha intenzione di fare come ha già fatto in passato: nascondersi per rigenerarsi, in attesa di tempi più propizi!”

“Dobbiamo fermarlo adesso allora. E inoltre in quella torre c’è ancora Tessa! Non possiamo abbandonarla!”

“Ma temo che non abbiamo a disposizione un’arma che ci assicuri la totale distruzione di quel mostro”.

Kaname iniziò a rimuginare.

“Forse una soluzione c’è”.

“E sarebbe?”

“Il Dynamite Tackle, l’arma più potente del MazinKaiser. Non ho avuto modo di usarla, finora, ma so come si attiva”.

“Può funzionare?”

“Da sola, no. Ma se magari unissimo alla sua potenza la velocità subfotonica e l’energia del tuo disco…”

“Va bene. Muoviamoci”.

Kaname spiegò velocemente come funzionava il Dynamite Tackle.

Il MazinKaiser si agganciò saldamente con le braccia sotto il disco.

Chidori aprì lo scomparto sotto la cloche che conteneva il pulsante di attivazione di quell’arma.

“Chidori” le disse un attimo prima di partire Sousuke “Se non dovessimo farcela, sappi che ti…”

“No!” obbiettò decisa lei “Niente discorsi d’addio. Ce la faremo! Punto e basta!”

Sousuke sorrise: “Hai ragione. Andiamo!”

La torre stava sempre più scendendo nel vortice, che aveva lentamente cominciato a richiudersi.

Ryger era furente: prima era un dio, ora invece era costretto a battere nuovamente in ritirata.

Ma i millenni gli avevano insegnato che la pazienza era una virtù.

Avrebbe elaborato un altro piano, avrebbe conquistato la Terra e poi avrebbe trovato un modo per conquistare anche le stelle.

Poteva farcela anche senza Grendizer.

Perché le sue ferite si stavano già rigenerando, i suoi occhi avevano ripreso a funzionare, e aveva visto, svenuta nella sua sala del trono, la ragazza che poco prima era riuscita a trattenere tutta la sua furia.

“Possiedi un talento notevole, mia cara. E io lo piegherò ai miei scopi”.

Poi avvertì qualcosa, in alto nel cielo: un puntino rosso che si stava avvicinando sempre di più.

Sembrava una cometa.

“No! Ancora loro!”

Il MazinKaiser, aggrappato a Goldrake e con una gamba tesa in avanti, puntava dritto verso la torre dell’Imperatore.

Che rabbioso uscì dalla costruzione e lanciò il suo tuono contro la cometa.

“Ci siamo! Vai!” urlò Kaname.

“VELOCITA’ SUBFOTONICA!” gridò Sousuke, che nello stesso istante convogliò l’energia di Goldrake nelle corna, in modo da indirizzarla verso la gamba del Mazinga, potenziandola.

La cometa aumentò bruscamente velocità, e divenne cosi incandescente da diventare bianca.

Ryger usò lo stesso colpo di prima, che stavolta non sortì alcun effetto.

“Rarhhhh! Va bene allora, giochiamoci il tutto per tutto! DOUBLE HARKEN!” ringhiò l’Imperatore estraendo la sua alabarda e caricandola con la sua energia.

Saltò fuori dalla torre andando incontro alla cometa, sferrando un colpo dall’alto con l’alabarda.

E non appena entrò in contatto con la cometa, l’arma si fuse.

Neanche un secondo dopo, la cometa fendette come niente le braccia di Ryger, entrò nel petto e uscendo polverizzò l’intera schiena del nemico, finendo poi nel mare, dove sollevò un altissima colonna di acqua e vapore.

L’Imperatore rimase fermo a mezz’aria.

Poi si creò una crepa luminosa sul suo corpo.

E un’altra.

E un'altra ancora.

“Come.. come è possibile… io… io sono RYGEEEEEEEEEERRRRRRRRR!!!!!!”

Il corpo dell’Imperatore esplose, un esplosione immensa, che scosse la torre danneggiandola e facendola sbandare, e travolse i pochi Eva Series e mostri meccanici che ancora combattevano.

Le fiamme dell’esplosione sembrarono anche animarsi, urlando tutta la loro rabbia.

Poi si esaurirono.

E dell’Imperatore delle Tenebre non rimase più nulla.

Il vortice si stava chiudendo sempre più rapidamente sulla torre, che affondava leggermente inclinata.

Tessa era ancora nella sala, per fortuna risparmiata da fiamme e detriti, e si stava lentamente riprendendo, sebbene la sua testa fosse un blocco unico di dolore.

“Ahh, cosa è successo… ah si, r.. ricordo… la battaglia…”

“Guarda guarda che dolce pulzella abbiamo qui!”

Quella voce dietro di lei la fece sobbalzare, si voltò e strabuzzando gli occhi, vide un uomo che non aveva mai incontrato ma conosceva comunque.

“G… Gauron!”

“Esattamente. Quello stupido principino alieno pensava che farmi precipitare da quella finestra mi avrebbe ucciso, anche se ammetto che è stato molto difficile riuscire ad arrampicarsi fin qui. Comunque sono stato allietato da un bello spettacolo là fuori. Ora tutto è distrutto, questa torre sta affondando, forse neppure io me la caverò. Ma se devo morire, voglio provare per l’ultima volta la gioia del sangue! E tu sembri messa qui apposta per accontentarmi!”

Gauron si avvicinò minacciosamente e sogghignando a Tessa, che tentò di alzarsi, ma le gambe non la reggevano e la testa le girava troppo.

“Non puoi scappare. Bye bye!”

Le mani dell’uomo si allungarono fino a diventare delle spade.

Fece per calarle sulla testa di Tessa, quando qualcosa eruppe da una parete: il MazinKaiser!

“Non ti azzardare a toccarla!” esclamò Kaname, che prese Tessa e volò via da quel posto.

Qualche secondo dopo, l’acqua penetrò massiccia nella sala, riempiendola rapidamente.

Gauron si tenne aggrappato ad una parete finché la corrente non cessò.

Tutto era immerso nell’acqua e nell’oscurità, ma Gauron volendo poteva anche fare a meno di respirare.

“Mmm, forse la fortuna mi arride ancora”.

Poi attraverso una vetrata notò qualcosa nel buio che si avvicinava.

A causa della profondità, nessuna persona sarebbe riuscita a vedere qualcosa, ma i sensi potenziati di Gauron si erano adattati rapidamente al buio.

Gli oggetti in avvicinamento sembravano, anzi, erano due grossi missili, o meglio siluri che si dirigevano verso la torre.

Essendo un esperto di armi, Gauron li riconobbe dalle dimensioni e dalla forma.

Siluri N2.

“Uh oh” pensò alquanto seccato l'uomo.

Poi i siluri colpirono la torre polverizzandola.

  
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