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Autore: Rain e Ren    05/09/2011    3 recensioni
Le generazioni continueranno a passare. Persone moriranno e altre ne nasceranno. Cambieranno i cognomi, i colori dei capelli e degli occhi. Ma le idee mai. Gli ideali che hanno ispirato il mondo rimarranno saldi, indistruttibili, e saranno d’esempio per altri.
E lasciando definitivamente l’isolotto, Lily non può che sussurrare una volta ancora quel Grazie.
Grazie per averci ispirato a cambiare le cose.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dopo quelli che mi sembrano secoli torno a pubblicare qualcosa su Harry Potter. E questa volta sulla New Generation.

Sulle parole di Pensa di Fabrizio Moro, una diciasettenne Lily Luna Potter riflette su coloro che sono venuti prima, e che hanno lasciato un segno.

 

 

 

 

Grazie

 

 

 

La tomba di marmo bianco brilla timidamente al sole infuocato del tramonto. Sotto quella pesante pietra giace il corpo di Albus Silente, il più grande tra i presidi della scuola di Hogwarts e uomo infinitamente saggio. Una saggezza costatagli cara in gioventù.

Poco distante, circondata da rose rampicanti, una lastra del medesimo marmo bianco si innalza imponente verso il cielo. Brilla anch’essa, marchiata con centinai di nomi: gli Eroi della Prima e della Seconda Guerra Magica.

Lily, i capelli vermigli sciolti e un quaderno nero tra le mani, osserva con gli occhi nocciola colmi di sentimenti ciascuno di quei nomi. Lei, quelle persone, non le ha mai conosciute se non attraverso i racconti dei suoi genitori. E questo la fa sentire triste.

 

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine 
Appunti di una vita dal valore inestimabile 
Insostituibili perché hanno denunciato 
il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato 
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra 
di faide e di famiglie sparse come tante biglie 
su un isola di sangue che fra tante meraviglie 
fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie 
di una generazione costretta a non guardare 
a parlare a bassa voce a spegnere la luce 
a commentare in pace ogni pallottola nell'aria 
ogni cadavere in un fosso 
Ci sono stati uomini che passo dopo passo 
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno 
con dedizione contro un'istituzione organizzata 
cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro? 
è nostra... la libertà di dire 
che gli occhi sono fatti per guardare 
La bocca per parlare le orecchie ascoltano... 
Non solo musica non solo musica 
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona 
A volte condanna a volte perdona 

 

La ragazza stringe maggiormente a se il quaderno nero. Lo ha trovato quel Natale quando, all’insaputa di tutti, si è recata a Godric’s Hollow, prima sulla tomba dei suoi nonni e poi in quella che fu la loro casa. È conscia del fatto che forse avrebbe dovuto avvertire i suoi genitori, ma sente dentro di sé di non aver sbagliato, di aver fatto una cosa giusta. Perché è stato da quando, ad ottobre di quello che è il suo ultimo anno, il professor Rüf ha parlato loro della Prima Guerra contro Lord Voldemort che ha sentito un vuoto dento di se. Ha sentito una mancanza. E ha fatto di tutto per farla sparire.

Ha trovato quel quaderno consunto nella vecchia casa dei suoi nonni a Godric’s Hollow. Nessuna scritta sulla copertina, nessun ghirigoro o adesivo che, solitamente, tanto piacciono ai giovani della sua età. E quando lo ha aperto ha compreso il perché. Nessun “caro diario” al suo interno, nessun pensiero sdolcinato da ragazzine o frasi da cioccolatini. C’erano articoli di giornale, foto in movimento e date sotto sui c’erano elenchi di nomi e di numeri. Ci ha messo poco a capire, Lily: erano tutte le vittime di Voldemort e dei suoi Mangiamorte. E dietro a ciascuna foto c’erano una o più frasi, pensieri scarabocchiati rapidamente, nella frenesia della Guerra e nella preoccupazione per le persone care. Ha riconosciuto più calligrafie, e dopo aver scoperto che il quaderno apparteneva a suo nonna ha capito chi vi aveva scritto.

Lily apre la prima pagina e 7 ragazzi la salutano sorridenti da una foto ormai sbiadita: i Malandrini più Lily, Frank e Alice le sorridono dal parco di Hogwarts, spaparanzati sull’erba. Doveva essere il loro settimo anno. Sembrano tutti così fiduciosi del futuro e della vita, inconsapevoli di cosa capiterà loro entro pochi anni.

Sfogliando le pagine del quaderno Lily trova facciate su facciate scritte fitte. E sono parole cariche di stanchezza, di delusione e di sconfitta; ma sono anche parole piene di speranze, di amore e di sogni. È una Lily Evans ormai adulta quella che scrive stracci di discorsi che avrebbe voluto pronunciare ad alta voce. È una Lily Evans disillusa dalla vita e ferita da essa, ma pronta a denunciare ciò che ritiene sbagliato, pronta a porsi a difesa e ad attaccare. È una Lily Evans pronta ad alzare la voce quando tutti – o quasi – l’abbassavano per paura.

 

“ Erano tempi bui, profondamente oscuri. Faceva paura persino uscire di casa, figurarsi fermarsi a chiacchierare o esporre le proprie idee. La gente era terrorizzata persino dalla propria ombra. Eppure c’era chi voleva lottare, chi si schierava sui campi di battaglia pronto a combattere per i propri ideali, chi non voleva arrendersi…”

 

Le parole del Professor Rüf le ritornano improvvisamente in mente. Il suo sguardo si posa nuovamente sulla lastra di marmo bianco; fissa quei nomi con tanta intensità che gli occhi le bruciano dopo una manciata di secondi. Quelle persone – quei nomi incisi a fuoco nel marmo – sono coloro che per prime hanno lottato. Sono quelle persone che non si sono mai considerate Eroi ma che sono state fregiate con questo titolo. Sono coloro che hanno lasciato un segno, che hanno lottato a prezzo della loro vita perché alle generazioni future fosse permesso di vivere in un mondo in pace. È grazie a loro se ora la sua generazione può parlare, se può far valere le proprie idee alla luce del sole. A loro devono tutto questo.

 

Ci sono stati uomini che sono morti giovani 
Ma consapevoli che le loro idee 
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole 
Intatte e reali come piccoli miracoli 
Idee di uguaglianza idee di educazione 
Contro ogni uomo che eserciti oppressione 
Contro ogni suo simile contro chi è più debole 
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento 

 

Lily chiude il quaderno con uno scatto e lo stringe forte al seno. Si sente infinitamente piccola davanti a loro, così come, alle volte, non si sente forte abbastanza da sopportare il peso del nome che porta. Perché di un peso, in verità, si tratta.

Lily Luna Potter. Se lo pronuncia per interno lo sente un po’ più leggero, un po’ meno legato a tante cose e persone. Ma è quando i professori la chiamano Lily Potter che il macigno rischia di diventare troppo grande da sopportare. È un nome impegnativo il suo, molto più di quelli dei fratelli. Lo sa che è così. Lo sa da quando ha voluto sapere per filo e per segno la storia di sua nonna materna. E se il proprio nome già pesava a Harry, per lei è stato ancora peggio.

Classificata in base ad un nome e un cognome. Classificata per ciò che le persone con quello stesso cognome hanno fatto. Classificata per il passato di coloro che ama…

E Lily ha compreso fin troppo bene quanto questo genere di classificazioni siano fasulle. Il padrino di suo padre, Sirius Black, è stato forse l’esempio più lampante. Nato nella nobile famiglia dei Black, Purosangue da sempre e Serpeverde da generazioni, profondamente legati alla Magia Oscura. Eppure Sirius, con il suo carattere irruente e un po’ giocherellone, è andato contro queste regole non scritte ma indelebili negli ideali della sua famiglia; è andato contro corrente, contro vento, riuscendo ad alzarsi in volo e a sfuggire a quelle catene che lo etichettavano per un cognome e non per la persone che era. E come lui sua cugina Andromeda e, molto più tardi e per motivi decisamente diversi, Narcissa Malfoy. Persone con il destino già scritto nel sangue, ma che l’hanno cambiato.

Gli occhi di Lily non possono che cadere sul nome di Lily Evans. Si, anche lei ha voluto cambiare le regole non scritte, e così facendo si è scontrata contro una scuola di pregiudizi e ignoranza.

Lily Evans, Grifondoro, migliore amica di Severus Pinton, Serpeverde. Ma dove si era mai visto?! Eppure a nessuno dei due è importato ciò che i loro compagni di Casa dicevano. I giudizi degli altri non li toccavano. Loro erano amici, stavano bene insieme, e tutto il resto non valeva niente. E anche dopo, quando Severus ha insultato Lily chiamandola Mezzosangue… Anche dopo questo evento Lily non ha mai smesso di frenare gli spiriti bollenti dei suoi compagni di Casa, sempre in competizione con quella di Serpeverde, sempre pronti a duellare nei corridoi vuoti quand’erano sicuri che la McGrannitt non guardasse. Nonostante tutto Lily ha sempre cercato di limitare quella stupida lotta, nata chissà quando e chissà perché, germogliata in un’epoca troppo lontana dal loro 1977.

Lo sguardo della giovane Lily vaga ancora, e finalmente trova il nome che cerca: Ninfadora Tonks, la madre del suo amico Teddy Lupin. Anche lei ha lottato una battaglia contro i pregiudizi, anche lei è andata contro la massa e le sue idee. Remus Lupin era un Lupo Mannaro? Era pericolo? A lei non è mai importato. Lo amava e tanto bastava. Lo amava e lo accettava proprio per ciò che era.

Ognuno di loro, riflette Lily, è morto presto, troppo presto. Giovani, ragazzi poco più grandi di lei, pieni di sogni e speranze, con gli occhi che brillavano di vita e gaiezza nonostante la Guerra e la Morte non dessero tregua.

Sono morti quando la loro vita non era nemmeno iniziata veramente. Sono morti quando il loro percorso non era ancora stato tracciato. Eppure loro sono sopravvissuti. Nelle persone che hanno amato e con i loro ideali. Hanno insegnato a quelli che sono venuti che pregiudizi e stereotipi non sono verità universali, che il destino si può cambiare, che lottare serve. I loro ideali hanno fatto splendere le stelle in cielo e hanno ispirato altri.

Il loro esempio è servito, il loro sacrificio non è stato vano. E lei ne ha avute le prove sotto gli occhi. Prima suo fratello, Albus, finito a Serpeverde scombinando ogni pronostico; Scorpius Malfoy, sempre Serpeverde, ma divenuto il migliore amico di Albus; infine lei, Grifondoro, certo, ma innamorata – ricambiata – da un Serpeverde. Da quel Serpeverde. Si, Lily Potter e Scorpius Malfoy si amano. E contano anche di sposarsi entro pochi anni. E tutto questo lo devono a loro, a quelli che il mondo chiama Eroi, ma che altro non sono stati che persone normali, come tutti gli altri, che hanno preso il destino nelle loro mani e hanno combattuto per il loro futuro.

 

Ci sono stati uomini che hanno continuato 
Nonostante intorno fosse [tutto bruciato 
Perché in fondo questa vita non ha significato 
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato 
Gli uomini passano e passa una canzone 
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione 
Che la giustizia no... non è solo un'illusione 

 

Due forti braccia le cingono la vita e un profumo frizzante le solletica il naso. Sa chi è senza bisogno di voltarsi: riconoscerebbe quel calore ovunque.

“ Che ci fai qui?” Chiede in un sussurro, per non spezzare quel silenzio arcano, stringendo le mani di lui con le sue.

“ Sono venuto ad augurarti buona fortuna per i M.A.G.O di domani, anche se so che non ne avrai bisogno.” Le risponde lui con un bacio sul collo nudo, facendole il solletico con le labbra e facendola ridere.

Rimangono in silenzio, entrambi persi a contemplare le centinaia di nomi. Questa volta è Scorpius ha rompere il silenzio.

“ Perché sei venuta qui?” Le chiede nonostante la risposta si sia già formata da tempo nella sua mente. Se così non fosse non sarebbe andato a colpo sicuro su quell’isolotto, certo di trovarla lì.

“ Volevo solo dire grazie.” Risponde lei mente un sorriso dolce, molto simile a quello della nonna, le dipinge le labbra rendendola ancora più bella.

Si, è per motivo che è lì. Per dire grazie. Per ringraziare quelle persone che hanno combattuto, che si sono alzati quando le speranza sembravano tutte cadute nel vuoto; che hanno camminato su campi di cenere e sangue rialzandosi una volta ancora; che hanno sfondato i muri della non conoscenza; che hanno saputo regalare un sorriso anche quando il dolore spingeva sordo sulle pareti del cuore per farlo cadere.

Ne ha viste di foto, Lily. Foto della Prima Guerra e della Seconda. E sempre, in ognuna di esse, loro sorridevano. Erano in mezzo all’Inferno eppure sorridevano, non perdevano mai quello spirito un po’ giocherellone che li aveva sempre caratterizzati. Forse perché, si dice di tanto in tanto, proprio in quella Guerra avevano trovato la ragione della loro vita. E in fondo cos’è la vita senza qualche rischio?

“ Lily è meglio andare.” La richiama dolcemente Scorpius. “ Nessuno di noi due dovrebbe essere qui in questo momento.”

Già, si dice la ragazza respirando a fondo, lei sta violando il coprifuoco e lui nemmeno dovrebbe trovarsi a Hogwarts.

Sciolgono contemporaneamente la stretta che li univa e mano nella mano s’incamminano verso la barca che li riporterà al castello. Prima di andarsene lo sguardo di Lily si posa una volta ancora su quella lastra di marmo bianco. Sorride finalmente serena.

Loro sono stati il passato. Un passato da non dimenticare mai, da conservare sempre all’interno del proprio cuore, ma da lasciar andare. Non si può vivere nel passato. Non si può vivere nella memoria di chi non c’è più. Bisogna guardare al futuro. Sempre.

Lily abbraccia forte Scorpius e lo bacia teneramente sulle labbra.

Le generazioni continueranno a passare. Persone moriranno e altre ne nasceranno. Cambieranno i cognomi, i colori dei capelli e degli occhi. Ma le idee mai. Gli ideali che hanno ispirato il mondo rimarranno saldi, indistruttibili, e saranno d’esempio per altri.

E lasciando definitivamente l’isolotto, Lily non può che sussurrare una volta ancora quel Grazie.

 

Grazie per averci ispirato a cambiare le cose.



 

   
 
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