Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: ShinyShilla    05/09/2011    2 recensioni
Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri. Quando ebbi il mio primo pokémon... i miei dicevano che non ero pronta per l'avventura e non potevo recarmi dal prof. Elm a prendere il mio primo pokémon...piů o meno era quello che mi avevano detto, credo. Ora vi spiego...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Memorie di Gasz - I bei vecchi tempi!

Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri. Quando ebbi il mio primo pokémon... Solo ora mi accorgo degli Iv's perfetti che ha (e che fortuna sfacciata che ho avuto), ma a quei tempi ero troppo ingenua per capire queste cose. Certo, avrei tanto voluto un Totodile come starter, in fondo adoro quei piccoli pokémon che mordicchiano tutto e si evolvono in coccodrilli meravigliosi, ma purtroppo i miei dicevano che non ero pronta per l'avventura e non potevo recarmi dal prof. Elm a prendere il mio primo pokémon...piů o meno era quello che mi avevano detto, credo. Ora vi spiego...

Sono nata nella regione di Johto, ad Amarantopoli. Fin da piccola i miei mi portavano a vedere le Kimono Girl al teatro di danza. Anche mia madre era stata una di loro, e a dire il vero, tutte le ragazze della nostra famiglia lo erano state. Ognuna aveva una evoluzione di Eevee, e di generazione in generazione cambiavano le evoluzioni. A me toccava avere un Umbreon. Quindi, ogni giorno, mi portavano al teatro, per farmici abituare, e ogni sera mi affidavano l'Eevee di famiglia per portarlo a fare una passeggiata. Probabilmente era per far accrescere l'amicizia tra me e il pokémon. Forse il pokémon si affezionava a me, ma io non sentivo nessun tipo di attrazione per lui. La mia passeggiata era sempre la stessa... andare davanti all'edificio dei saggi ad ascoltarli da fuori nelle loro preghiere liriche e nell'ascoltare il suono della campana chiara, un suono che mi piaceva tantissimo... andare nella torre bruciata (disubbidendo ai miei) per respirare l'aria (adoravo l'odore che si sentiva, un misto tra antichitŕ e cenere), poi mi dirigevo verso la palestra, ad ammirare il figlio del capopalestra, Angelo, allenarsi con i suoi pokémon di tipo spettro... Lo invidiavo molto... lui era destinato ad essere una figura di grande importanza, e soprattutto poteva usare i pokémon che piů gli piacevano (lo so perché me lo aveva detto). Anche a me piacevano i pokémo di tipo spettro, e avrei di granlunga preferito portare a spasso un Gastly, che una palla di pelo come Eevee. Quel pokémon mi seguiva sempre, dicendomi *vee* ogni volta che mi fermavo in posti che adoravo. L'ultima tappa era sempre davanti al laghetto, che rispecchiava la luna... l'acqua era fredda, rinfrescante e potabile, ed Eevee andava sempre a bere lŕ. Odiavo quel pokémon. Non č colpa sua, certo, questo lo so... diciamo che č colpa dei miei genitori!

Quando dissi ai miei che non volevo diventare una Kimono Girl, mia madre svenne, e mio padre mi portň, tirandomi il braccio, dai saggi, per chiedere a loro di farmi cambiare idea. E cosě, dagli 8 anni fino a QUEL giorno, mi portavano non solo al teatro, ma anche dai saggi. Quando ebbi compiuto 10 anni, chiesi, no, che dico, PREGAI di poter andare dal Prof. Elm per avere uno starter, ma loro mi dissero che non ero pronta e anzi, che non ne avevo bisogno, che con me avevo Eevee... ebbene, quel giorno scappai di casa, arrabbiata e frustata: mi portai delle pokéball rubate da mio fratello (sě, avevo un fratello allenatore), presi uno zaino con dei ricambi, e partii all'avventura, senza Eevee, di notte. Ero decisa a catturare da me il mio primo pokémon.

Stupidamente, andai verso il monte scodella. Avevo intenzione di andare fino ad Ebanopoli per poi fare la scorciatoia per andare verso Borgo Foglianova, dal laboratorio del professor Elm, perň mi mancava una cosa, infatti, dopo tanta fatica, e uscendo dall'altra parte, dovevo comunque usare un pokémon con surf.... e io non ne avevo nemmeno uno. Allora fui costretta a fare l'altra strada, che passava per Violapoli. Rientrai nella grotta, e sperai vivamente di non incontrare qualche kimono girl, amica di miei parenti, nella strada. Ero arrivata quasi alla fine quand'ecco che un gruppo di Zubat e Golbat mi assale. "Assale" per modo di dire, sembravano spaventati, o disturbati da qualcosa. Non capivo cosa poteva essere successo, poi mi ricordai che quei pokémon potevano sentire cose che noi umani non possaimo udire (suona tanto da film...) e senza darmi tanti problemi, ricontinuai a camminare quando vidi qualcosa di ovale. Era un uovo pokémon! Ero felice, direi, dato che mai in vita mia avevo visto un uovo diverso da quello di un Eevee. Ero Curiosa di sapere che pokémon c'era, ma di certo non potevo romperlo, ne sarebbe uscita una frittata. Allora decisi di tenerlo in mano per tutto il viaggio. Andai verso il percorso 37, poi nel percorso 36, e mi ritrovai a Violapoli. Era ancora notte, e le uniche luci della cittadina erano quelle di una torre... andando a vedere, lessi che era la torre sprout. Era una strana torre, oscillava a destra e a sinistra, e naturalmente catturň il nostro interesse (si, anche quello dell'uovo, dato che quando ero arrivata lě sentii un rumore provenire da esso). Arrivata in cima, vidi due allenatori discutere: Un ragazzo coi capelli rossi e uno con un ciuffo che usciva dal cappello. Mi nascosi dietro una colonna, e da lontano vidi che l'ultimo aveva con se un Cyndaquil. Intuii che venivano da Borgofoglianova, e che probabilmente i due ragazzi non andavano d'accordo. Quando entrambi se ne andarono, uscii dal mio "nascondiglio" e andai avanti. Un vecchietto mi fermň: "Come mai sei qui? Anche tu vuoi dimostrare il tuo legame con i tuoi pokémon?" mi chiese. Mi rattristai, ripensando al fatto di non aver avuto la possibilitŕ di avere un pokémon tutto mio. Il vecchietto improvvisamente mi lasciň andare e mi fece il cennň di lasciare il posto. Ancora oggi non so se aveva intuito la mia situazione... Alla fine me ne andai da Violapoli. Fortunatamente per tutta la nottata non incontrai nessuna kimono girl.

Andando verso la mia destinazione, ripensavo spesso ai due ragazzi visti nella torre, soprattutto sul suo pokémon. Fantasticavo su quello che avrei ottenuto, avrei tanto desiderato un Totodile, o un Cyndaquil... no, un Chikorita no, ma solo perché mi ricordano gli Eevee. Non lo so come, ma č cosě. Speravo quindi di trovare un bel Totodile vivace o deciso, li ad aspettare proprio me, o al massimo un altro esemplare di Cyndaquil. Ero arrivata ormai a Fiorpescopoli quando il sole stava albeggiando. Entrai nel centro pokémon e feci una sosta. Mi guardai in torno e quel giorno capii quanto poteva essere dura fare l'allenatore. Molti ragazzi erano li per la prima volta, mentre altri sembravano dei veri e propri esperti di pokémon. Spazzolavano i loro amici, li curavano, gli davano da mangiare, e tutto di prima mattina. Guardai il mio uovo, e incominciai ad accarezzarlo. Ogni tanto si muoveva, e dall'interno si sentivano dei rumori, ma soprattutto emaneva calore. Un primo momento avevo pensato che si trattasse di un pokémon di tipo fuoco, come un Houndour, un Larvesta o un Charmender, ma poi pensai che anche un pokémon ghiaccio poteva avere un suo calore. Decisi di riprendere il viaggio. Attraversai tutto il percorso 29, e finalmente, da lontano, vidi le prime case del piccolo paese. Corsi a perdifiato, sempre stando attenta a non far cadere l'ovetto, e quando arrivai una ventata mi venne incontro il viso. Si respirava bene, li...non come la torre bruciata, ma anche quell'odore mi piaceva: fresco, profumato, e con uno "spruzzo" di odore di mare. Respirai a pieni polmoni, e credo che anche l'uovo lo abbia fatto. Mi guardai intorno, e notai subito il laboratorio. Corsi verso la porta, la sfondai con una spallata e andi verso un uomo che stava facendo una telefonata. Stava parlando di un uovo misterioso, e guardai il mio.Mi ero affezionata a quell'ovetto, se si trattasse dello stesso? Avrei dovuto restituirlo? Ma poi sospirai di sollievo, dato che l'uovo in questione si sarebbe schiuso. So che č maleducato origliare, ma ero giovane e ingenua (anche adesso a dire il vero)...
Quando l'uomo chiuse il pokégear e si voltň verso di me, gli venne un colpo. Speravo (e spero tutt'ora) fosse per la visitŕ improvvisa e non per il mio aspetto.Quando si riprese, mi chiese il nome e se ero una femmina o un maschio... no aspettate, questo non credo me lo abbia chiesto...Insomma, dopo avergli detto il mio bellissimo soprannome (e non nome, mi scocciava dirglielo), gli chiesi io un cosa: uno starter. Mi portň verso un banco e mi disse che purtroppo era rimasto un solo chikorita. Mi morsi le labbra e imprecai dentro di me: Destino, mi odi cosě tanto? Poi perň, per mia Fortuna, il professore aggiunse che quel pokémon era per un'altra ragazza. Chiesi quando sarebbero arrivati i prossimi pokémon, e lui mi rispose non meno di una settimana...
Ero fuori, sulle rive del mare/lago/fiume (ancora adesso non so se č un mare, un lago o un fiume) di Borgo Foglianova. Avevo passato tutta la giornata lě, a vedere come lavorava il professore. Una sua assistente, dai capelli azzurri quasi cristallini, mi aveva dato delle dritte su come avrei potuto allenare i miei futuri pokémon. Era molto simpatica, aveva un Meganium e altri pokémon molto robusti. Bhe, la giornata era passata cosě, con uno schiocco di dita, e adesso mi ritrovavo in questa riva a veder il tramonto. Quando il sole sparě del tutto, sentii un rumore. Un crick crock, un rompersi di qualcosa. L'uovo si stava rompendo. Mi emozionai di colpo, ero curiosa di vedere cosa ne sarebbe uscito fuori. Poco per volta, uscě una piccola testolina , poi due alucce e, infine, cadde con tutto il corpo sulle mie gambe. Lo presi delicatamente tra le mie mani, lo guardai, e mi venne tanta tenerezza. Non lo so perché, ma c'čra qualcosa in lui... qualcosa di speciale... sorrisi dolcemente, mentre il piccolo pokémon stridě delicatamente. Annusň prima l'aria, poi la mia mano. La mordicchiň, e infine si appallottolň su di essa. Era veramente piccolo, riusciva a stare in una mano. Ormai era notte fonda, e il piccolo pokémon era sveglio piů che mai, dopo aver riposato. Andai verso la foresta con lui aggrappato sul mio braccio. Lo stringeva fortemente, come se non volesse perderemi. Poi, quando lo alzai, piano piano si staccň, e, come se non avesse fatto altro, svolazzň qua e la. Mi divertiva molto quel piccolo musetto, che andava a destra e a manca, cercando di catturare qualche insettino. Poi, quando probabilmente si riempě lo stomaco, sfrecciň verso di me, e si schiantň sulla mia faccia, facendo uscire un versetto dalla sua bocca dentata. Si arrampicň fin sopra la mia testa, e si appallottolň li. Sembrava piů un comportamente da Meowth che da Zubat, ma questo poco importava. Da quel giorno, anzi, da quella notte, io e il mio piccolo pokémon siamo sempre stati assieme. Perň vi dico, per me č piů di un pokémon o di un amico, e lo stesso vale per lui.




...Forse... siamo come madre e figlio... chi lo sa....

------
Ok, che dire. Primo, grazie per essere riusciti a leggere tutto. Siete vivi? Sani e interi? BENE!
Secondo... devo ammettere che volevo classificare questa storia come sentimentale e togliere avventura... ma alla fine ho fatto il contrario!
Avevo proposto un Contest sui nostri starter in un gdr, il vincitore era chi avrebbe scritto la storia migliore.
A parte questo, č stato il primo racconto che ho mai fatto in prima persona, e con tanti verbi...
Infatti scommetto che, oltre ad errori di grammatica, ne ho fatti tanti con i tempi verbali... Sigh sigh!
EH vi aspettavate chissŕ chi/che vero? EH NO! Io mi tengo alla larga dalle Mary Sue! Infatti Gasz, semmai continuerň la sua storia, rimarrŕ single a vita! *risata malvagia*
Ma non la continuerň. Non sono brava a raccontare in prima persona... e si vede!
Infine, dedico questa storiella al mio "starter" fisso, starter che non cambierei per nulla al mondo... Il mio caro figliolo Zubah (o Zubat, come preferite), adesso un bellissimo Crobah (o Crobat, come dite voialtri)... Grazie mille, per tutte le storie che abbiamo vissuto assieme!
Grazie anche a tutti voi! =)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: ShinyShilla