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Autore: Red Fox    05/09/2011    7 recensioni
Naruto ha battuto Nagato e ora sta tornando a casa. Cosa succederà quando tra la folla che lo ha accolto al suo arrivo, comparirà anche Hinata, la ragazza che ha cercato di difenderlo con la forza delle sue braccia e del suo amore?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sto lavorando su questa shot da almeno tre mesi x° Ogni volta che provavo a scriverla mi bloccavo, quindi poi la lasciavo da parte. Finalmente l'ho finita! x°
Allora, i personaggi non mi appartengono e ho scritto questa storia senza alcuno scopo di lucro.
Sono una fan accanita del SasuNaru, ma adoro anche il NaruHina. Perciò smettetela di fare "buu" :D
Con affetto,
Red Fox

 


Hinata e la battaglia vinta contro Pain

 

 

Sono stanco...

Il ragazzino biondo trascinò a piedi stancamente, troppo distrutto per fare alcunché. Era stravolto,la lotta contro Pain non solo gli aveva tolto ogni forza, gli aveva installato nel cuore un fastidioso senso di impotenza. Aveva ormai capito di non essere mai stato capace di comprendere pienamente i sentimenti di Sasuke, e ora che li provava, riusciva a capire il desiderio di vendetta del migliore amico. La capiva, ma non lo approvava. D'altronde, lui era riuscito a non uccidere Pain, giusto? E il risultato è stato che Nagato ha deciso di fidarsi di lui e ha riportato in vita i ninja morti in battaglia. Cosa aveva guadagnato invece Sasuke? Dopo essersi vendicato uccidendo Itachi, dopo aver scoperto la verità sul fratello, qual è stato il suo premio? Sasuke, attraverso l'odio e la vendetta, ha vinto solo altro rancore. Che poi si è esteso all'infinito, coinvolgendo tutte le cariche di Konoha che sapevano la verità su Itachi, fino ad arrivare al villaggio stesso. Villaggio che Itachi amava e aveva protetto, villaggio pieno di innocenti. Il biondo era contento della scelta che aveva fatto, rinunciando alla vendetta aveva salvato innumerevoli vite. Naruto annuì tra sé e sé, soddisfatto. Portare tutto l'odio del mondo su di sé, gli sembrava l'unica possibilità, ma c'era qualche altra opzione? Sapeva che un altro modo c'era, doveva esserci. Però non riusciva ancora a capire quale fosse. Ci sarebbe stato molto a cui pensare, ma per ora il giovane voleva solo accasciarsi contro un albero e dormire. Dormire. Che bella parola..Naruto sentiva le gambe molli, le braccia pesanti e il suo respiro era così lento che sembrava trattenesse il fiato. Era così stanco..

Completamente privo di forze, si lasciò cadere in avanti. Sapeva che probabilmente la botta contro il terreno gli avrebbe procurato un po' di dolore, ma al momento non gli importava granché. Anzi, non ci pensava affatto.

Quando si accorse che il suo corpo non cadeva, aprì gli occhi, un po' sorpreso. E si trovò davanti le forti spalle di Kakashi-sensei che, stanco e provato anche lui, era andato a soccorrere il ragazzo.

-Kakashi..- mormorò il biondo, sorridendo stancamente al suo Maestro.

-Tieni duro!- replicò il copia-ninja, guardandolo da oltre la spalla. -Ben fatto.- aggiunse poi, guardandolo fiero. Quel giovane eroe era lo stesso ragazzino che qualche anno prima lo rincorreva per le strade di Konoha riempendolo di insulti, tendendogli agguati per costringerlo a pagare le porzioni di ramen che lui aveva mangiato e facendogli scherzi stupidi e infantili in ogni momento. Ed ora era il ninja più forte del Villaggio, l'unico che era riuscito a battere il nemico. Da solo. E questo cambiamento era avvenuto proprio lì, sotto i suoi occhi! Ogni difficoltà, ogni ostacolo, ogni dolore che aveva provato lo aveva reso più forte.

Sorrise, da sotto la sua maschera. Sì, era davvero fiero di Naruto.

Camminarono così per un po', in silenzio, mentre il biondo si lasciava andare all'andatura calzante e decisa ma estremamente rilassante dell'uomo.

All'improvviso, il bosco finì e davanti a Naruto comparirono tutti gli abitanti della Foglia. E questi sorridevano, esultavano dell'arrivo del ragazzo, lo acclamavano! Naruto sgranò gli occhi, sconvolto. L'intero villaggio era lì per lui, tutti lo rispettavano e lo consideravano un eroe. Finalmente non era solo più il Jinchuuriki della Foglia, il “contenitore” del Kyuubi. Era diventato, finalmente, solo Naruto Uzumaki. Il ninja di Konoha.

Gli occhi gli si inumidirono, sorrise.

Scese dalla spalle di Kakashi e un'ondata di ragazzini lo travolse.

-Naruto, Naruto!- gridavano, -Com'era il nemico? E' morto? Sei il migliore!-

Il biondo era intontito. Troppe urla, troppo entusiasmo, troppe persone.

Era presente l'intero villaggio, tranne le persone più importanti, le uniche che volesse vedere.

Abbassò la testa e iniziò a piangere, sfinito. Kakashi si accorse del suo stato d'animo e scacciò i ragazzini, permettendo al giovane di scorgere tra la folla la sua compagna Sakura. Questa gli andò subito incontro, sorridendo, ma Naruto non provò felicità. Riuscì appena a sentire sollievo nel fatto che stesse bene, ma nulla di più. Non era lei che voleva vedere. Un singhiozzo gli aprì il petto, facendolo cadere sulle ginocchia. Molta gente si fece avanti per aiutarlo, ma la ragazza dai capelli rosa fu la più veloce. -Sei un incosciente!- gli urlò dietro. -Perché fai sempre tutto di testa tua?!- Lo abbracciò stretto, piangendo e sorridendo di gioia. -Sei troppo avventato...- singhiozzò.

Naruto si aggrappò alle sue spalle, come quelle fossero la sua unica àncora di salvezza.

-Sakura-chan!- singhiozzò, disperato. A cosa erano serviti tutti i suoi sforzi?

Sasuke non era lì. Non gli sarebbe corso incontro, né gli avrebbe dato dell'idiota. Non avrebbe neppure potuto vedere come tutti lo consideravano importante, adesso.

Jiraiya era morto. Non avrebbe potuto tirargli una pacca sulla testa, dicendogli che aveva fatto un buon lavoro, né avrebbe potuto offrirgli il ramen per congratularsi.

Ma sopratutto, tra tutte quelle persone che gli offrivano la loro stima e il loro affetto, mancava l'unica giovane donna di cui Naruto voleva sentire la presenza. L'unica da cui gli importava ricevere affetto.

Hinata.

Un singhiozzo più potente gli fece affondare il volto nella spalla della compagna.

-Non è servito a nulla.. A nulla!- esclamò tra le lacrime. -Ogni cosa che ho sopportato e subito, serviva a questo?! A prepararmi? A fare in modo che riuscissi a sopportare tutto questo dolore che mi brucia e mi distrugge il cuore?!- urlò.

La ragazza rimase perplessa, di cosa stava parlando? Tutti gli abitanti del villaggio, Kakashi e gli amici di Naruto, lo guardavano confusi, non riuscendo a capire cosa intendesse il biondo.

-Che significa?- chiese Sakura.

-Che significa?! Non c'è più! Ecco cosa significa! Come posso vivere sapendo che si è sacrificata per me e non saprà mai cosa provo io?!- gridò il biondo, disperato.

-Naruto, di cosa stai parlando?- si informò Kakashi.

Il biondino alzò la testa, rivelando il viso coperto da pesanti lacrime, e guardò dritto in faccia Kakashi. -Le uniche persone che vorrei fossero qui sono assenti! Sasuke, Ero-sennin e...- si fermò, dire il suo nome era troppo doloroso.

-E..?-

-La mia Hinata.- commentò piangendo Naruto. -Lei è.. lei è.. non è giusto. E' così scorretto...- mormorò accasciandosi al suolo.

Era tutto finito.

Finalmente comprendeva i suoi sentimenti, che lo lasciavano confuso ogni volta che vedeva il viso di Hinata e sentiva la sua timida voce imbarazzata, e ora era tutto finito. Perché la vita era così sleale? Gli aveva tolto molto, e cosa gli aveva dato in cambio, per compensare tutte quelle mancanze?

Nulla. Ecco cosa. Assolutamente niente.

-Non ho Sas'ke, non ho Ero-sennin, non ho genitori e ora non ho neppure più la ragazza che amo! Cosa significa tutto questo?! Che nella mia vita devo solo soffrire?! Ditemi voi se è giusto!- urlò.

-Ditemi voi a cosa serve portarsi sulle spalle tutto il rancore del mondo, la solitudine che provo e la rabbia di Kyuubi! A cosa?! A questo punto Nagato aveva ragione! Il mondo dei ninja fa schifo! Meriterebbe di essere spazzato via, di essere distrutto! Pain è l'unico che ha capito cosa bisognava fare! Pensavo fosse ingiusto, sbagliato. Eppure forse è davvero l'unico modo! Maledizione! Voglio solo che Hinata sia qui, chiedo tanto?! E' tanto volere accanto la persona che si ama?!-

Sakura, Kakashi e tutto il villaggio guardavano sconvolti il ragazzo in lacrime. Kiba sorrise, voltandosi a guardare la ragazza al suo fianco. Ragazza che era imbarazzatissima e completamente rossa in viso. Neji le si avvicinò e le diede un colpetto sulla schiena, invitandola ad andare da Naruto. Le arrossì ancora di più, ma annuì iniziando a camminare lentamente verso il giovane.

Naruto piangeva e si disperava, troppo stanco per fermarsi a ragionare o per rendersi conto di quello che stava accadendo. Dannazione, la stanchezza gli stava annebbiando i pensieri, non gli permetteva di essere molto cosciente.

Eppure, nonostante tutto, capì immediatamente cosa significava sentire quella voce tra la folla.

-Na-naruto-kun..- balbettò Hinata, imbarazzata ma felice.

Il biondo alzò subito la testa, cercando con lo sguardo la proprietaria della voce.

Non era possibile.

Si sfregò gli occhi con prepotenza, quasi con rabbia, prima di tornare ad osservare la figura di fronte a lui. C'era ancora. Allora non era... un'illusione?

-Hi..nata?- sussurrò. Il suo sguardo stupito, sorpreso e parecchio sconvolto fece ridere Kiba, che si appoggiò sul collo peloso e morbido di Akamaru, per godersi lo spettacolo.

Naruto si alzò di scatto, senza staccare lo sguardo dagli occhi della ragazza, terrorizzato dall'idea che potesse scomparire. Si avvicinò a lei, velocemente, con goffaggine, rischiando di inciampare più volte. Quando finalmente si trovò di fronte a lei, la abbracciò stretta, stringendola al petto tanto forte da toglierle il respiro.

-N-naruto..- boccheggiò la giovane, ridendo imbarazzata.

-Sei viva..- replicò il biondo, ricominciando a piangere. Hinata poteva sentire il suo petto sconvolto dai potenti singhiozzi, e ricambiò la stretta, emozionata.

-Sì.- mormorò.

Il biondino cadde a terra, trascinandosela dietro. -Hinata.. Hinata...- ripeté senza sosta. E la giovane se ne stava lì, tra lacrime e terra, abbracciata al suo amore sussurrando teneramente -Sono qui.-

Poi Naruto non ne poté più e lo fece.

Forse fu per colpa della stanchezza, o magari per le violente emozioni provate quel giorno, o chissà, magari il bisogno che sentiva di compiere quel gesto era semplicemente troppo forte. Fatto sta che la baciò.

Lì, davanti a tutti. Sotto le occhiate scioccate degli amici, la risata allegra di Kiba, il sorriso di Sakura e le occhiate imbarazzate ma felici degli abitanti di Konoha.

La baciò, perché era lei. Hinata, la ragazza che conosceva fin da bambino, che lo aveva amato quando tutti lo disprezzavano, la stessa che all'esame dei chunin gli aveva regalato quella crema curativa perché preoccupata per lui. La stessa che lo aveva difeso dopo essersi dichiarata.

Era Hinata, semplicemente. La ragazza che amava.

Sorrise, tra le lacrime e si staccò dalle sue labbra per guardarla in viso. Poteva vedere l'imbarazzo chiaramente sul suo volto, ma quello che lo eccitò fu vedere la sua felicità, nello sguardo.

-Cosa pensavi di fare?!- domandò con un tono misto tra arrabbiato, preoccupato e sollevato.

La giovane sgranò gli occhi. -V-volevo solo che non t-ti facesse del male...- balbettò abbassando lo sguardo.

Il biondo le prese il mento tra le dita e le rialzò il volto.

-Non farlo mai più.- disse serio.

Hinata addolcì lo sguardo e sorrise. -Lo farò ogni volta che sarai in pericolo.- replicò con la stessa serietà.

Naruto la abbracciò. -Non puoi farmi preoccupare così, dannazione! Ero talmente sconvolto che per poco non liberavo la Volpe!- esclamò, affondando il viso nella spalla della giovane. Era una bella sensazione essere stretto da quel corpo.

La ragazza lo allontanò e lo guardò contrariata, sotto sguardo confuso e stupito di Naruto.

-Non puoi perdere la ragione in quel modo! Anche se fossi morta, tu non avresti dovuto fare quello che hai fatto!- commentò duramente. Naruto la guardò triste e le accarezzò una guancia.

-Come potevo..? Ti ho vista lì, mentre Nagato ti faceva del male e io non potevo fare nulla.. Ero sicuro che fossi morta. Il... dolore e la rabbia che provavo erano troppo forti per non essere sfruttati dalla Volpe. E' andata bene che mio papà ha ripristinato il sigillo, altrimenti..- Un voce secca e decisa lo interruppe. -Tuo padre?!- domandò attento Kakashi.

Naruto sorrise raggiante. -Sì!- confermò.

-E così il 4° ti ha salvato... Il sigillo del Diavolo è davvero un mistero.- commentò, pensieroso.

-Quindi lei lo sapeva..- lo accusò Naruto, mettendo il broncio.

Kakashi rise. -Il quarto Hokage era il mio Maestro, Naruto. E' ovvio che sapessi che tu sei suo figlio. E comunque, siete due gocce d'acqua.- dichiarò scompigliandosi i capelli.

Naruto rise. -Abbiamo lo stesso sguardo..- suggerì commosso. Aveva conosciuto suo padre, finalmente. Stava iniziando a credere che fosse stato creato da qualcuno artificialmente e poi che grazie ad un'illusione gli avessero donato una coscienza. Avrebbe spiegato molte cose se non altro. E invece no. Aveva un padre e questo era persino il 4°! Assurdo.

-T-tuo padre è il quarto Hokage?- domandò stupita Hinata. Naruto si limitò a fare uno di quei suoi meravigliosi sorrisi, di quelli che la giovane amava con tutto il cuore.

Si strinse al suo petto.

-Hinata?- domandò stupito il ragazzo.

-Ero preoccupata anche io.- mormorò sulla pelle scoperta del suo collo.

Naruto le accarezzò la testa. -Ti amo, Hinata.- confidò emozionato rubandole un altro bacio.

La giovane non poteva credere alle proprie orecchie. Naruto le aveva appena detto che..?

Arrossì violentemente.

Quando il biondo la liberò da quel bacio, la guardò confuso. -Che c'è, Hina-chan? Perché sei tutta rossa?- chiese inclinando il viso e osservandola da più punti, contribuendo a farla diventare ancora più rossa.

-T-ti amo anch'io!- quasi urlò, coprendosi la faccia con le braccia. Naruto rise. -'tebayo!- esclamò allegro.

Infine si alzarono, gioiosi come mai. Mentre i due camminavano abbracciati, Kakashi si avvicinò a loro, attento. L'andatura di Naruto era strana e l'uomo sapeva che era sul punto di crollare. Quando infatti il ragazzo cadde a terra addormentato, lui e Hinata si sorrisero. Kakashi prese in braccio il giovane eroe, e mentre Hinata gli dava un bacio sulle palpebre abbassate, si incamminarono tutti verso il Villaggio, verso Konoha, verso casa.

Finalmente liberi, finalmente felici.

Pronti a ricostruire le loro case con la forza delle loro braccia e dei loro cuori.

Non più solo, Naruto si abbandonò a quelle braccia, addormentandosi, desideroso di svegliarsi per poter vivere la vita che stava per iniziare, a fianco della ragazza che amava.

Hinata.

  
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