Quando semplicemente non và come dovrebbe.
Another day.
[You must
think, how can this be
You don't really know me
I can't tell, this ain't the time
You'll never be mine
What can I say, something 'bout my life
I just lost again
Lene Marlin – Another day]
Scosse leggermente la gamba dal bracciolo della sala comune, si stava addormentando e, se non l’avesse mossa, da lì a poco avrebbe tirato giù una buona dose di imprecazioni per far riprendere la circolazione.
Non che servisse un così serio motivo per sentire imprecare Ronald Bilius Weasley, Grifondoro D.O.C. del sesto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Bastava una qualsiasi cosa che variava dal biscotto che si rompeva mezzo secondo prima di addentarlo la mattina, fino al ghigno malefico di Severus Piton, l’insegnante più palesemente bastardo che avesse mai calcato i pavimenti di quella centenaria scuola.
Ma la cosa che lo mandava più in bestia era una ragazza.
Una spendida, maledetta, saccente ragazzina.
Chi se non Hermione Granger?
Croce e delizia dei suoi sogni, motivo della sua prolungata situazione da single.
Chi se non lei?
L’unica ragazza che riusciva a farlo imbestialire per la più piccola delle cazzate.
L’unica ragazza che sarebbe riuscito a metterlo davanti a un foglio bianco con una piuma.
Di chi si sarebbe dovuto innamorare, se non di lei?
E allora perché non facevano che litigare?
Non poteva non farlo.
Avrebbe solo voluto che per un singolo giorno andasse tutto come doveva. Senza litigare, senza intestardirsi, senza lottare contro i mulini a vento.
“Ron… sai, credo che a volte tu
sia davvero imbecille.”
Il rosso alzò gli occhi. Il suo migliore amico gli aveva
appena dato dello stupido. Sai che novità…
“E per quale
motivo?”
Harry scosse la
testa.
“Perché sei così stupido da
rovinare una cosa che desideri così ardentemente da starci male. E non fai nulla per evitarlo.”
Si passò una mano tra i capelli con un’aria
sofferente.
“Forse…”
“Forse cosa?”
Ron fissò Harry negli occhi
“Forse una vagonata di cazzi
tuoi non ti farebbe male.”
Il moro scosse la testa.
“Sei semplicemente un masochista del cazzo. Un caso disperato. Non hai semplicemente
scampo.”
Chinò di nuovo la testa sui libri, lasciando il rosso a
fissare il fuoco.
Quanto diavolo aveva ragione.
E quanto era
maledettamente stronzo a farglielo
notare.
“Almeno oggi avresti potuto mentirmi, fare finta che di essere ancora amici come al solito.
Non sarebbe cambiato molto no?
Chiedo solamente qualche ora in più per stare bene con te.
Ma forse non è tempo.
Forse non è il momento.
Forse non lo sarà mai.”
“Ron! Come ti sei permesso! Ti Odio!”
Hermione corse
via.
Lui rimase fermo. Era quello che voleva in fondo. Non
avrebbe mai sopportato di non averla potuta tenere stretta a se. Né saperla nelle braccia di un altro.
Non poteva più considerarsi amico suo.
Era dannatamente di parte ora. Sarebbe stato contento dei
problemi con i suoi ragazzi. Si sarebbe sentito un Giuda.
Forse era meglio tagliare i ponti
definitivamente.
Sarebbe stato doloroso. Forse più per lui che per
lei.
A lei il rimpianto di tanti anni dietro
ad un amico falso.
A lui il rimorso di aver rovinato tutto per
egoismo.
“Mi ritrovo così a fissare una stupida pergamena bianca, pensando a cosa scriverti, tentando di decifrare la calligrafia del mio cuore.
Impresa impossibile, lo sai meglio di me.
Non sono troppo bravo con le parole sai?
…
Sì che lo sai.
Mi manchi già.
E sono passate solamente sei ore.
…
Quante ore dura una vita?
Posso resistere davvero a un dolore come questo?
Per tutte queste fottute ore?”
La lasciò correre via.
“Sei deficiente
allora?”
Ron si
girò.
“Sì Harry,
sì.”
“Seguila! Cosa aspet…”
Non poté terminare la frase. Un pugno lo colpì, facendolo
finire a terra.
Ron aveva ancora il
braccio disteso.
Harry si pulì il labbro
sanguinante.
“Vaffanculo, Weasley”
Corse via anche lui.
Due in un colpo solo.
Ma del secondo non gli
importava.
“Ma forse aspetterò un’altra alba, un altro giorno. Forse qualcosa riporterà tutto a sei anni prima, a quando ci siamo conosciuti sul treno, oppure al ballo del ceppo, per invitarti prima di Krum.
Rimorsi, rimpianti.
Chi non ne ha?
Chi non aspetta un’altra mattina nella speranza che tutto vada come deve?
Non sarò mai tuo.
Sono stato bene con te.
Ho passato momenti felici, dolorosi, romantici e ho fatto miriadi di figuracce per farmi notare.
E sono stato bene.
Non avrei mai voluto rovinare ciò che siamo stati, non mi sentirai mai negarlo. Morirei piuttosto.
Solo non riesco a controllare questa cosa chiamata amore.
Allora fammi aspettare un nuovo giorno, ‘Mione.
Il vecchio mi stava stretto.
Anche se non leggerai mai questa lettera, ti amo riccioli d’oro.
Ron.”
[Another day goes by, will never know just wonder why
You made me feel good, made me smile
I see it now, and I, can say it's gone
That would be a lie
Cannot control this, this thing called
love]
Fine.
One shot amara, ma che viaggiava nell’aria del mio cervello.
Non per questo non và recensita^^
Ditemi che ne pensate^^