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Autore: Miharu_Overhill    06/09/2011    3 recensioni
Piccola fic, dedicata a HetaQuest. Quando Ludwig e Gilbert diventano gli utenti del Gioiello Nero.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gilbert era in camera sua.

Era disteso sul letto e pensava alla conversazione con suo padre avvenuta poco prima.

 

Gilbert, suo padre e Ludwig erano a tavola, che mangiavano.

Venne un servitore e chiese al padre di Gilbert

< < Signore, il principe Francis di Age, è... è fuggito > >

< < CHE COSA? > >

< < È scappato... signore > > il servo abbassò la testa per la paura.

< < Va bene > > disse il padre, poi si rivolgendosi verso le guardie dietro di lui

< < buttate in galera questo servo per la pessima notizia, e poi uccidete le guardie che erano di guardia alla cella del principe di Age. > >

Le guardie indugiarono un po', ma poi risposero: < < Sissignore! > > presero il servo e se ne andarono, ignorando le tante urla di pietà del servo.

Invece il re ricominciò a mangiare, come se non fosse successo niente.

< < Padre ritira l'ordine > > gli disse con un tono arrabbiato Gilbert.

< < No! > > rispose secco il padre

< < Perché no? > > chiese innervosito il figlio

< < perché quelle guardie erano degli incapaci. Si sono fatti scappare un effemminato! > >

< < PADRE, NON LO PUOI FARE! > > gli urlò.

< < Non alzare la voce con me! > > gli ordinò il padre, con una calma strana.

< < MA PADRE, NON PUOI CONDANNARE A MORTE DELLE GUARDIE, PROPRIO ORA CHE LA SITUAZIONE TRA AGE E ARA È GRAVE. MOLTO GRAVE! > > gli ricordò il figlio ancora più arrabbiato.

< < Senti, sto già pensando come risolvere il problema del regno di Age, tu non preoccuparti! > >

< < GIA', E COME? DISTRUGGENDO QUEL REGNO?? > > urlò come mai prima Gilbert. Anche Gilbird che era sulla sua spalla sembrava arrabbiato come lui.

< < Non osare a parlarmi così, ragazzino! > >

< < E TU NON UCCIDERLI! > >

< < FERMI! > >

I due si girarono e guardarono il piccolo Ludwig. Solo allora notarono che stava piangendo.

Gilbert si precipitò da lui

< < Non piangere Lutz, scusami se ho urlato... ma... non piangere. Va bene? > >

Ludwig sorrise al fratello

< < Va bene > >

< < Andiamo in camera > > prese in braccio il fratellino e si girò verso l'uscita. Prima di uscire Gilbert lanciò uno sguardo al padre. Quest'ultimo guardava Ludwig in una maniera strana.

< < FERMO! > > urlò a Gilbert.

< < Cosa c'è ancora? > > chiese lui scocciato.

< < Dammi Ludwig > >

< < cosa? > > chiese confuso l'albino

< < zitto... e dammi Ludwig > > ripeté il re rivolto al maggiore dei suoi figli.

Gli sorrise, ma era un sorriso... inquietante.

< < No! > > urlò Gilbert, arrabbiandosi ancora di più < < cosa vuoi fargli? > > quasi gli urlò

< < lo porto in camera sua, la tua “presenza” potrebbe contagiarlo! > > gli rispose secco il padre.

Gilbert guardò il fratello. “Ma si” pensò “in fondo è nostro padre, non credo che gli farebbe del male”. Mise giù il fratello, gli diede un bacio sulla fronte e poi gli disse con un sorriso

< < se hai bisogno di aiuto chiamami, va bene? > >

< < va bene... > > Poi il re disse qualcosa ad una guardia, prese per mano il figlio più giovane e uscì dalla sala.

Gilbert li guardò uscire, poi la guardia con cui aveva parlato il padre, si avvicinò a Gilbert

< < Devi andare in camera tua, e restarci. Per aver parlato male a sua maestà! > >

Glbert abbassò la testa

< < va bene. > >

E andò in camera sua.

 

 

 

Perché voleva stare da solo con Lutz?” si chiese Gilbert “non ha mai dimostrato affetto per lui o per me. Non ha nemmeno partecipato al nono compleanno di Lutz che è avvenuto l'altro giorno...”.

Si mise seduto. Poi guardò la porta. “chissà cosa...”.

Sentì un urlo.

Gilbert si alzò subito in piedi.

< < Ma cosa...? > > si chiese. “Deve essere la mia immaginazione” pensò. Ma poi ne sentì un altro.

Corse subito alla porta. L'aprì, ma si trovò davanti due guardie.

< < Ehi, cosa è successo? Cos'era quell'urlo?> > le guardie lo guardarono insicuri

< < Non lo sappiano neppure noi... > > gli risposero.

Gilbert, stava per richiudere la porta, ma sentì un altro urlo, e poté giurare che proveniva da...

Subito, uscì dalla porta. Stava per dirigersi verso la stanza del Gioiello Nero, ma le guardie lo presero per un braccio

< < Fermo, principe! > > gli disse una guardia < < non può uscire dalla sua stanza per tutto il giorno! L'ha ordinato il re! > > gli disse l'altra.

Sul viso dell'albino, si formò una espressione spaventata.

< < Allora... > > si girò e guardò dove c'era la stanza del Gioiello Nero.

< < LUTZ! > > urlò. Scrollò di dosso le guardie e corse verso la stanza.

Le guardie all'inizio gli corsero dietro, ma poi lasciarono stare, sapendo che se centrava Ludwig, Gilbert non si sarebbe MAI fermato.

Gilbert corse, corse e corse.

Arrivò in quella stanza. Era chiusa a chiave. Gli diede un calcio fortissimo, che quasi la ruppe, poi entrò di corsa

< < LUTZ!! > > urlò.

La scena che gli si presentò davanti non la dimenticò più.

Al centro c'era un piccolo blocco, dove sopra c'era il Gioiello Nero. Intorno al blocco c'era un enorme cerchio di magia. Lungo i bordi c'erano delle persone con un mantello scuro col cappuccio. Era impossibile vedere i loro volti, però si notava benissimo che sorridevano.

E vicino al blocco, c'era suo padre e due altri uomini col mantello nero che cercavano di costringere SUO FRATELLO a fare il contratto del Gioiello Nero.

Ludwig guardò il fratello tra le lacrime.

< < Fratellone... > > sussurrò felice.

< < GILBERT! TI AVEVO ORDINATO DI STARE IN CAMERA TUA! > > gli urlò il padre, poi rivolgendosi ai suoi alleati urlò < < tenetelo fermo, non dovete lasciare che fermi il contratto! > > gli altri corsero a tenere fermo il giovane.

< < NO! LASCIATEMI! LASCIATEMI! > > lo immobilizzarono subito.

Il re tornò a concentrarsi sul minore

< < Ludwig, fa quello che dice tuo padre, e fa questo contratto! > >

< < No! Padre.... Non voglio! > > Ludwig ricominciò a piangere. E continuava a dimenarsi, cercando di allentare la presa del padre.

< < LUDWIG, FA QUELLO CHE TI DICO! > >

< < Mi fai male... padre... ti prego... > >

< < PADRE! LASCIA ANDARE LUTZ! È... È TUO FIGLIO! > > continuava a urlare Gilbert

< < E ALLORA? QUESTO È L'UNICO MODO PER BATTERE IL REGNO DI AGE... E DIVENTARE IL RE DEL MONDO! LUI È L'ARMA PERFETTA > > urlò con un sorriso pazzo sul volto

< < PADRE! TI SUPPLICO! LASCIA ANDARE LUTZ! > >

< < Padre... mi fai male... > > Ludwig stava piangendo tantissimo, e quelle lacrime ferivano moltissimo suo fratello. Gilbert non piangeva, ma urlava contro quel pazzo di suo padre.

< < Padre... > > sussurrò un'ultima volta il piccolo Ludwig. Il padre stava per protestare ancora, ma una strana luce gli attraversò gli occhi. Guardò Gilbert, poi costrinse Ludwig a girarsi verso il fratello maggiore. Fece un segno con la mano ai suoi alleati.

Loro sorrisero, misero in ginocchio Gilbert, e poi gli misero una spada sul collo.

Ludwig cominciò a piangere più forte.

< < COSA VUOI FARE PADRE?? > > urlò arrabbiato Gilbert.

< < Niente. Ma questo dipende da Ludwig > >

< < Da-Da me? > > chiese in lacrime il minore.

< < Certo! Se farai il contratto del Gioiello Nero, allora lascerò andare tuo fratello. Altrimenti... ordinerò di ucciderlo! > >

I due fratelli impallidirono.

< < SIAMO TUOI FIGLI! SANGUE DEL TUO SANGUE! COME PUOI FARE UNA COSA DEL GENERE? > > urlò Gilbert fuori di se dalla rabbia.

< < Tanto quando diventerò il re del mondo, avrò il Gioiello Rosso, e automaticamente diventerò immortale! E allora avrò MOLTI più figli... quindi tanto vale che ne usi uno. > >

< < Padre... > > sussurrò Gilbert. Ormai suo padre era diventato un vero pazzo.

< < LUDWIG! Fa questo contratto! Subito! Altrimenti tuo fratello morirà! > >

< < ...Padre... > > il piccolo Ludwig continuava a piangere.

Ma poi smise di dimenarsi, e guardando per terra rispose al padre

< < Va bene... farò questo accordo... > > sussurrò, sempre piangendo.

Gilbert alzò il capo, e guardò il fratellino

< < No... > > sussurrò.

Invece il loro “padre”, sorrise e ordinò alle persone che tenevano la spada puntata al collo di Gilbert di toglierla, ma di tenere lo stesso fermo il figlio.

< < Allora, Ludwig, devi toccare la pietra e dire “Io, Ludwig Beilschmildt, sono presente nell'attraversare una nuova era di esplorare, ricordare, lasciare in eredità e registrarlo.” Sei in grado di farlo? > > chiese al figlio minore con un sorriso.

Ludwig alzò la mano verso la pietra nera come la notte e cominciò la frase

< < I-Io... > > cominciò < < Ludwis... Beil-Beilschmildt... > >

< < NON LO FARE LUDWIG! NON FARLO! > >

Gilbert continuava ad urlare come un pazzo.

Sapeva bene, che la pietra nera dava un enorme potere al proprio utente, però faceva diventare dei “pazzi” i propri utenti. Non voleva che suo fratello, diventasse come suo padre. Sarebbe stato troppo.

< < so-sono presente... > > continuava il fratello < < nell'attraversare, una nuova era... di esplorare... ricordare... > >

Ad un tratto, a Gilbert venne un'idea. Era un piano perfetto.

< < la-lasciare in eredità e... e... > >

Un urlò interruppe Ludwig. Tutti si girarono verso Gilbert, e videro che c'era un uccello che beccava le mani che tenevano i Gilbert.

< < LUDWIG! CONTINUA! > > gli urlò il padre. I tizzi col mantello costrinsero il minore a girarsi per continuare il rituale.

< < continua! > > gli ordinarono.

Gilber,t dopo che Gilbird lo liberò, stese i due che lo tenevano.

Poi corse verso il fratellino. Gilbird volò prima di lui da Ludwig e beccò quelli che lo tenevano, liberandolo.

Gilbert prese la pietra, che aveva ancora in mano il fratellino.

< < Noi siamo presenti nell'attraversare una nuova era e di esplorare ricordare lasciare in eredità e registrarlo.! > > quasi urlò, a una tale velocità, che quasi non si era capito cosa aveva detto.

Una luce si espanse in tutta la stanza.

Poi ritornò tutto normale.

Tutti rimasero col fiato sospeso.

Tutti guardavano increduli Gilbert. Che guardava il fratellino, che guardava la propria mano, con sopra un simbolo. Il simbolo dell'utente del Gioiello Nero.

Poi guardò Gilbert.

< < Fratellone... > > disse, poi svenne

< < LUTZ! > > Gilbert lo prese in braccio prima che cadesse, poi si diresse verso la porta, tutti lo lasciarono passare.

< < FERMO! > > ovviamente, suo padre lo fermò il padre.

< < Cosa vuoi ancora? Adesso hai i tuoi utenti... > >

Il re lo guardò con rabbia. E poi urlò

< < Si, ora voi siete gli utenti del Gioiello Nero. Ma farete lo stesso quello che vi dirò IO! > >

< < Padre, con tutto rispetto, NOI non andremo MAI in guerra contro Age, né qualsiasi altra cosa che TU abbia in mente! > > lo guardò freddo, e poi uscì dalla stanza.

 

~~~

 

Gilbert portò il piccolo Ludwig in camera propria. Non voleva lasciare solo il fratellino.

Lo distese sul letto, e poi si guardò la mano, dove c'era quel simbolo.

Non dovrò MAI usare il potere del Gioiello Nero...” pensò “e non dovrò lasciare nemmeno a mio fratello di usarlo... Non dobbiamo diventare un'arma di nostro padre...”

< < Fratellone... > > Gilbert si girò, e guardò il fratello.

< < Lutz > > lo chiamò felice.

< < Fratellone... perché hai fatto l'accordo con me? > >

< < Beh, perché il magnifico me non può lasciare che suo fratello diventa un'arma che uccida chiunque gli ordini il padre! > >

< < Quindi era questo che voleva nostro padre? > > chiese Lud. Al biondo cominciarono a scendere delle grosse lacrime.

< < No, no Lutz, non è così... ecco... ecco io... > >

< < Puoi dirmi la verità, sono grande... > >

< < Lutz... siè così... nostro padre è un vero mostro... > > confessò al fratello Gilbert.

< < Perché... perché hai fatto l'accordo anche tu? > >

< < Se ti avrei fermato e basta, nostro padre ci avrebbe provato lo stesso! > >

< < Ma... adesso, potrebbe ucciderti... per... per colpa... > >

Gilbert gli diede un bacio sulla fronte.

< < Non ti preoccupare, anche se è un mostro e un pazzo, è ancora nostro padre. > >

< < Come lo sai che non ti farà niente? > >

< < Se avrebbe voluto fare qualcosa penso proprio che mi avrebbe fermato prima! > >

I due rimasero un po' in silenzio, poi, però Ludwig confessò una cosa

< < Fratellone... il Gioiello Nero... chi lo usa... impazzisce... e se io... > >

< < Oh, Lutz > > Gilbert abbracciò il fratello < < non devi avere paura, visto che hai condiviso lo stato di utente col magnifico me, nessuno dei due impazzirà. > >

o almeno spero...” pensò.

< < Beh, tu dormi un po', sarai stanco. Oltre per il fatto che sei diventato l'utente del Gioiello Nero, sono quasi le 10:00, di solito tu vai a dormire alle 09:00... > > gli fece notare Gilbert.

< < E tu dove dormi fratellone? > >

Non fece in tempo a finire la domanda, che Gilbert si spogliò e si mise sotto le coperte vicino a lui.

< < Qui con te, Lutz! > > gli rispose con un gran sorriso.

< < Piyo! > > confermò Gilbird mettendosi sopra il cuscino tra i due.

Ludwig diventò un po' rosso, ma si mise anche lui sotto le coperte.

Spensero le luci, poi cominciarono a dormire.
 

Dopo un po', però, Ludwig interruppe quel silenzio

< < Ehi, fratellone... io... > >

dalla voce, Gilbert capì, che il fratellino era preoccupato di qualcosa

< < Non ti preoccupare, non lascerò che nostro padre ti faccia qualcosa! > >

< < Non è questo... > > lo interruppe il minore

< < Oh, ma davvero? E cos'è? > > chiese curioso il maggiore

< < Per chi è utente di un Gioiello... è normale sentire delle voci? > >

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Ok, forse il finale lo potevo cambiarlo, ma così è più... più... più... insomma, più tutto...

Comunque, consiglio a tutti, di andarsi a guardare HetaQuest u.u è stupendo u.u

Avevo anche una mezza idea di andare oltre quella parte, finché il padre moriva, e Gilbert diventava “l'imperatore di Ara più giovane di tutta la storia” xD Ma poi ho cambiato idea.

Beh, spero vi sia piaciuta. Ah, e recensite in tanti ^___^

Alla prossima fic (spero).

   
 
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