La sveglia suonò alle sette e trenta in punto.

<< MERDA! >> Esclamai mettendomi a sedere, Presi la sveglia e la scagliai contro il muro.

Un altro fottuto giorno scolastico stava per cominciare .

Mi alzai dal letto, misi i primi vestiti decenti che trovai nel armadio, tirai i capelli indietro, non mi truccai, come sempre del resto, odiavo truccarmi, non ero mai stata una di quelle ragazze che amano avere decine di ragazzi dietro, non mi era mai importato niente della moda, dei vestiti, delle borse, non mi importava se ero popolare, se andavo a genio alla gente o meno, ero menefreghista al 100% e mi stava bene così.

Uscii di casa alla solita ora, e mi diressi verso scuola, dieci minuti ed ero arrivata, entrai in classe e mi sedetti al mio banco, dall’altra parte della classe Marie mi salutò con un cenno del capo, ricambiai.

A fine di tutte le lezioni, presi la mia borsa e di fretta uscì dall’aula, imboccando il corridoio di corsa, non vedevo l‘ora di uscire da li, IO ODIAVO LA SCUOLA, e soprattutto odiavo le persone false che la frequentavano, ero soprappensiero quando improvvisamente mi scontrai con un ragazzo dai capelli chiari, color del miele, sapevo chi era, il suo nome è marco è al 4° anno, ed è uno dei più popolari della scuola, insomma uno di quelli che esce con le oche.

<< Scusa. >> disse con un sorriso

<< Stai più attento la prossima volta. >> risposi acida

<< Hey, a qualcuno gira male >> ghigno.

<< Sta zitto >> lo fulminai con lo sguardo.

<< Calma bambolina, a me nessuno dice di stare zitto chiaro? >> mi prese per i fianchi con forza costringendomi ad avvicinarmi a se.

<< Ma che cazzo fai? lasciami! >> Urlai con tutto il fiato che avevo in gola

<< No. Ora chiedimi scusa con un bacio! >> mi guardò con aria beffarda, mentre cercava di baciarmi.

<< Sogna cretino. >> dissi e gli diedi un pugno in bocca

<< Ahi. Ma sei scema? Ora vedi! >> mi mise sulle sue spalle, ormai il corridoio era vuoto e nessuno si sarebbe accorto di quello che stava succedendo.

mi porto nel parco dietro a scuola e mi sbatte con violenza addosso ad un albero, intontita mi rialzai, cercando di fuggire, ma lui mi blocco.

<< che c’è piccola? Non ti piaccio? Non me lo vuoi dare un bacio?? >> disse con una scintilla negli occhi che mi intimidiva

<< mi fai schifo se proprio devo dirtelo >>

<< ah davvero? >> chiese mentre si abbassava i pantaloni.. << vediamo se questo ti … >> non riuscì a finire la frase che ricevette un pugno in faccia e cadde a terra, rimasi a bocca aperta, un ragazzo dai capelli neri come la pece e gli occhi color nocciola si trovava ora davanti a me, aveva uno sguardo schifato mentre guardava marco contorcersi a terra per il dolore

<< Bastardo! >> esclamo con disgusto << Stai bene? >> si rivolse a me

<< Sì, grazie.. >> furono le uniche parole che riuscì a pronunciare, avevo il cuore che mi batteva ancora a mille per la paura

<< Dai andiamo via di qui. >> disse quello sconosciuto, che per la prima volta guardai attentamente e fu solo in quel momento mi resi conto che era la creatura più bella che io avessi mai visto in tutta la mia vita.

<< Eh.. Eh.. Si. >> Faticai a parlare, un po‘ per la paura e un po‘ perché ero assolutamente incantata dalla bellezza di quel essere.

<< mi fanno schifo le persone di questo genere cazzo! Se non c’ero io quello ti violentava, oohh vorrei tornare indietro e farlo a pezzi!! > riuscivo a notare la rabbia nei suoi occhi

<< è meglio lasciarli stare certi esseri disgustosi >>

<< già è vero hai ragione. >> disse abbassando lo sguardo su di me << Comunque qual è il tuo nome? >> cambiò discorso.

<< io sono Angelica, molto piacere >> tesi la mano verso di lui, lui la strinse delicatamente << e tu? Come ti chiami? >> chiesi educatamente

<< scherzi? >> chiese col sopracciglio alzato, poi notò la mia espressione confusa e disse: << Ma davvero non lo sai? >>

<< dovrei? >> lo guardai stranita << dimmi un po’ che sei anche tu uno di quei fighetti snob che si fanno le oche? >>

<< No. Io in realtà.. >>

<< tu in realtà cosa? >>

<< ascolti la musica? >> chiese lasciandomi sorpresa

<< scusami? Credo che stessimo parlando d’altro. >> puntualizzai.

<< rispondimi. >> insistette il ragazzo

<< certo, io vivo di musica, ascolto tutti i tipi di musica soprattutto quella che parla di cose vere, di cose reali, c’è una boy band che adoro si chiamano i Tok.. >>

<< I Tokio Hotel. >> finì lui quello che stavo per dire io << beh tu segui i Tokio Hotel?

<< Sì, cioè no, non seguo loro, ma la loro musica, loro in realtà non so nemmeno che aspetto abbiano, ti sembrerà molto strano ma preferisco non sapere che volti abbiamo, so che molta gente li segue per il loro aspetto, perché sono tutti e 4 incredibilmente belli,o almeno così ho sentito dire, ma io no, io le seguo per la loro musica stupenda, per la loro musica che parla di cose vere e non per quanto siano fighi. >> risposi, lui rimase impietrito, sorpreso, confuso, non so definire nemmeno io com’era la sua espressione in quel momento.

<< Io sono Tom. >> disse all’improvviso << Sono il loro chitarrista, dei Tokio Hotel. >> aggiunse in seguito lasciandomi di stucco.

Buonasera a tutti quelli che hanno letto questo primo (orribile) capitolo, scusate se sono stata un po' frettolosa ed è tutto un po' confuso, prometto a tutti voi che il prossimo capitolo sarà molto meglio, purtroppo sono brava a scrivere svolgimenti, conclusioni nelle storie ma gli inizi davvero.. non sono portata, spero mi seguirete. Nany.