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Autore: Leireel    06/09/2011    25 recensioni
«Lily Potter, stanza 142, grazie. Sono… sono un amico. Un amico».
Lily e James Potter in una stanza d'ospedale. E Severus, che va a trovarli ogni giorno.
[AU]
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Prima classificata nel secondo turno del contest 'Maschi con(tro) Femmine' indetto da Taminia.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie '[Harry Potter] Shipping is the way!' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Documento senza titolo

Titolo: Dentro la scatola

Pairing: Severus/Lily

Genere: Angst, Introspettivo, accenni di Fluff

Rating: Giallo

Avvertimenti: AU, What if…?

Conteggio parole: 1.448 (w)

Note: Lo spunto per l’intera storia è nato leggendo uno degli HPfacts che spopolano in rete: Severus ha sempre odiato Neville perché avrebbe voluto che Voldemort scegliesse lui al posto di Harry. Quindi mi sono chiesta: e se l’avesse fatto?

La storia è uguale a come la conosciamo, solo a personaggi invertiti: Alice protegge Neville, che diventa il Prescelto, e Lily e James vengono torturati sino alla pazzia da Bellatrix e i suoi seguaci. Non è rilevante ai fini della storia, ma nella mia visione personale Harry viene ucciso dai Mangiamorte quella stessa sera.

La fanfiction ha partecipato al secondo turno del contest 'Maschi con(tro) femmine' indetto da Taminia, classificandosi con mia sorpresa e gioia prima. Il giudizio si trova qui. Un grazie speciale a Ulissae per l'aiuto.

 

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«Lily Potter, stanza 142, grazie. Sono… sono un amico. Un amico».

 

Dentro la scatola

 

A volte ti chiedi perché continui a tornare.

Le pareti della stanza hanno un candore abbacinante per i tuoi occhi abituati al buio dei sotterranei e ai fumi scuri delle pozioni; gli spiragli di mondo visibili dalla finestra – incantate per mostrare solo un paesaggio limpido e sereno, lontano dal grigiore nebbioso di Londra – sono lame di luce che sembrano solo amplificare l’effetto abbagliante di tutto quel bianco, tanto che senti girare la testa ogni volta che entri nella stanza. O forse quei tuoi mancamenti sono dovuti a qualcos’altro, e non vuoi ammetterlo a te stesso.

Anche le lenzuola sono bianche; i capelli di Lily si riversano sul cuscino candido come una colata di rame, opachi, spenti, raggrumati e stopposi come paglia. Le sue mani, adagiate lievemente sulle coperte stropicciate, sono pallide e stanche, la pelle traslucida come quella di un fantasma; il suo volto è inquieto anche nel sonno.

Ti piacerebbe avere la forza di volontà necessaria a distogliere lo sguardo, ma l’unica cosa che riesci a fare è battere le palpebre, e scacciare solo per poche frazioni di secondo quella vista dai tuoi occhi.

Vorresti essere più forte. Stringi le sue mani pallide e non riesci a dire una parola.

A volte ti chiedi che senso abbia tornare, ogni giorno.

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Non capita spesso che tu sia l’unico visitatore.

Black e Lupin li trovi quasi a ogni ora; non c’è neanche da stupirsi, pensi aspramente, non hanno un lavoro da mantenere e una casa a cui badare. Dopo che anche Walburga è morta (e pensi seriamente che possa essere stato lui ad avvelenarla), Black ha ereditato così tanti Galeoni da poterci mantenere se stesso e il suo amichetto per tutta una vita. Li guardi con disprezzo e passi oltre, per sederti al capezzale di Lily e ignorarli.

A volte hai colto Lupin a fissarti con una sorta di pietà malcelata. Hai ignorato anche quello.

La camera è sempre adorna di fiori freschi e scatole di Api Frizzole; vorresti dire a chiunque continui a portarli che Lily detesta quelle caramelle da quando ne ha mangiato tre scatole di fila per scommessa, al terzo anno, ma questa nuova Lily-fantasma sembra apprezzarle, sbocconcellandole con un sorriso beato, così stringi le labbra e non dici nulla.

L’orario delle visite finisce sempre troppo presto. Raccatti il tuo mantello – una macchia nera sul candore immacolato delle pareti – e prometti a Lily che tornerai di nuovo, anche se spesso già dorme e non può sentirti. È come se lo promettessi a te stesso, ti dici.

I giorni scorrono tutti uguali. E il tempo sembra non passare affatto.

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«Severus, dov’è Tunia? Perché non è qui con noi a giocare?»

Esiti solo un istante, le dita impegnate a intrecciare stupide coroncine di fiori; Lily ti guarda interrogativa, e tu non sai che dire.

«È… andata a fare i compiti. Matematica. Ha detto che tornerà presto» inventi, sicuro che Lily dimenticherà tutta la conversazione in meno di due minuti.

Hai provato, una volta, a dirle che Tunia non sarebbe venuta, che non aveva voglia di giocare; è stata l’unica occasione in cui l’hai vista piangere. Il pensiero l’ha intristita per l’intera giornata, anche se dopo qualche ora non ne ricordava più il motivo.

Lily ti sorride e continua a intrecciare fili d’erba e steli con le sue mani goffe, e pensi che saresti disposto a mentirle e fare coroncine di fiori per tutti i giorni della tua vita, se significasse vederla così felice.

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Altre volte la cogli a fissare con sguardo curioso il letto di James, proprio accanto al suo. Li separano un comodino pieno di fiori e caramelle e dieci anni di ricordi perduti.

«Chi è quel ragazzo, Severus? Perché è qui?»

James dorme, la mente dispersa in qualche luogo dove nessuno può più trovarla. Da quando è nella stanza 142, non gli hai mai visto mutare espressione.

«Shhh» bisbigli. «È un nuovo vicino. Era venuto a trovarti, ma tu dormivi, e lui era stanco, così ha schiacciato un pisolino. Non parlare troppo forte, potrebbe svegliarsi».

«Va bene» sussurra Lily con fare cospiratorio. Continua a fissarlo affascinata per qualche minuto, dimentica di tutto e di tutti, e non riesci a fare a meno di pensare che James Potter riesce a rubartela anche standosene semplicemente lì, a vegetare su un letto d’ospedale. Il pensiero ha smesso di farti rabbia da molto tempo.

A volte ti ritrovi a fissarlo anche tu, chiedendoti dov’è sparito il tuo risentimento. Ma James non ti guarda e non parla, e forse la risposta è proprio lì.

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A volte ti dici che è stata tutta colpa tua.

Sei stato tu, in fondo, a convincere il Signore Oscuro che la profezia si riferisse al figlio dei Paciock; hai fatto di tutto perché si fidasse della tua parola, perché seguisse quel percorso.

Non hai mai pensato che ci potesse essere qualcosa peggiore della morte. Non avevi fatto i conti con Bellatrix Lestrange e il suo seguito.

A volte ti chiedi come sarebbe stato se tu non fossi intervenuto – se il Signore Oscuro avesse davvero dato la caccia ai Potter, se Lily fosse rimasta in vita, se… A volte pensi che sarebbe stata la scelta migliore, che anche la sua morte sarebbe stata preferibile a quello stato di incoscienza infantile. Altre volte non sai che pensare, se non che la tua vita è tutto un tragico, gigantesco errore.

Il sorriso di Lily rimette le cose al loro posto, per un po’. Ma non basta. Non può bastare.

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«Suvvia, Severus, non dovresti tormentarti così tanto» ti dice Silente, anche lui in visita ai Potter. Lo guardi solo per un istante prima di tornare a Lily, che riposa tranquilla. Non avresti bisogno di dirlo, ma non riesci proprio a stare zitto.

«L’artefice della sua infelicità… sono sempre stato io. Sarebbe stato meglio se non mi avesse mai conosciuto» mormori, afflosciato sulla sedia come un palloncino sgonfio. Senti come un macigno sul tuo petto, che preme per farti affondare e non ti fa respirare, e non hai neanche la forza di sollevarlo.

Lily sceglie proprio quel momento per svegliarsi; stropiccia gli occhi coi pugni chiusi e si alza a sedere, ancora intontita. Nel vederti si apre in un gigantesco sorriso.

«Severus!» esclama. «Sei venuto a trovarmi!»

«Certo» rispondi, forzando un sorriso. «Te l’avevo promesso, ricordi?»

Lily ti guarda con espressione confusa; poi vede le Api Frizzole, e sul suo volto torna il sorriso.

«Vi lascio soli a giocare» dice Silente facendole l’occhiolino. Lily, troppo occupata a succhiare le sue caramelle, lo saluta distrattamente con la mano.

«Sai, Severus… a vederla insieme a te, Lily mi sembra tutt’altro che infelice» ti bisbiglia all’orecchio prima di andare, ridacchiando.

Per un minuscolo momento, il macigno sul tuo petto sembra un po’ più leggero.

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Scopri che Silente ha fatto in modo che Petunia andasse a trovare la sorella il giorno in cui la ritrovi nella stanza, nel solito orario in cui ti presenti ogni pomeriggio. Il suo volto cavallino assume un’espressione sdegnata quando ti vede, e ti sembra di avere di nuovo dieci anni, infagottato nei vecchi abiti di tuo padre, solo e senza affetto. Non ti presta attenzione che per qualche secondo; il suo sguardo torna subito a Lily, più dolce e carezzevole di quanto tu lo ricordi.

«Severus!» strilla Lily, visibilmente eccitata. «Hai visto? Tunia è venuta a trovarmi!»

«Era anche ora» mormori sarcastico in direzione di Petunia, che stringe le labbra e distoglie lo sguardo, poi forzi un sorriso tutto per Lily.

«Potremo giocare tutti insieme!» insiste, e ha un’espressione così felice, come se non potesse chiedere di meglio al mondo.

Passate il pomeriggio a giocare a Monopoli, e quando alla fine Petunia vince – con un ghigno malefico rivolto espressamente a te quando riesce a strapparvi le ultime banconote – Lily è quasi più contenta che se avesse vinto lei.

Non sei sicuro di averlo sentito davvero, ma quando finisce l’orario delle visite e state per uscire, ti sembra che Petunia mormori un ‘Grazie’ nella tua direzione.

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A volte ti chiedi perché continui a tornare.

Poi ti soffermi a guardare quel bizzarro quadro che è la stanza 142: Lily che rosicchia Api Frizzole con Silente e gli tira la barba ridendo, Petunia che le intreccia i capelli coi nastri (e ti sembra quasi di vederla sorridere, lei che non sembra neanche sapere come si faccia), e Sirius e Remus che raccontano vecchie storie a James e sembrano quasi ricordarle a loro stessi.

A volte ti chiedi che senso abbia tornare. Poi li guardi – tante macchie di colore sulle pareti bianche, e il sorriso di Lily a illuminare la stanza – e hai la tua risposta.

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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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