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Autore: Unrest    06/09/2011    7 recensioni
“Che hai, Shuichi?” ma sentilo. Mi chiede cos’ho, con quel suo tono sorpreso e irritato di sempre. In realtà lo sa benissimo, ma decido di stare al gioco.
“Niente… perché me lo stai chiedendo?”
“Sei… strano” ha esitato prima di tirare fuori quell’aggettivo, quasi non fosse stato in grado di trovare subito una parola giusta. So bene cosa intende invece; si è accorto dei miei sentimenti e forse vuole affrontarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono dei giorni in cui più lo guardo e più mi sembra irraggiungibile.

Oggi è uno di quei giorni.

 Eppure lui tante volte mi ha detto di volermi bene, mi ha ripetuto che sono l’unica persona a cui ci tiene davvero… se ci ripenso suonano come  balle. La verità è che non l’ha mai fatto. Mi ha solo usato, devo apparire come una specie di giocattolo ai suoi occhi.. lui mi ha illuso per tutto questo tempo. è  insensibile nei miei confronti, crede di avere a che fare con un ingenuo ragazzino. Non posso sopportarlo. Ora mi guarda, quasi mi stesse leggendo nel pensiero, poi riabbassa lo sguardo indifferente e torna a concentrarsi sul monitor. Sì, a volte credo che lui possa leggere nella mente.  Gli basta un’occhiata per trovare le parole giuste da dire , gli basta uno sguardo per capire le mie intenzioni. No, Yuki non è umano. L’ho sempre sospettato. È una specie di alieno insensibile e arrogante, senza rispetto per nessuno.

“Che hai, Shuichi?” ma sentilo. Mi chiede cos’ho, con quel suo tono sorpreso e irritato di sempre. In realtà lo sa benissimo, ma decido di stare al gioco.
“Niente… perché me lo stai chiedendo?”
“Sei… strano” ha esitato prima di tirare fuori quell’aggettivo, quasi non fosse stato in grado di trovare subito una parola giusta. So bene cosa intende invece; si è accorto dei miei sentimenti e forse vuole affrontarli.
“Strano? In che senso?” mi esce ancora quel tono rassicurante ed infantile di sempre. Non so che cosa darei per adottare una voce più maschile e profonda… mi sento quasi ridicolo quando penso al confronto con la sua: ha un suono totalmente diverso…
“Mi stai guardando da un bel po’. L’ho notato, sai?” mi scruta con i suoi occhi di ghiaccio da dietro il computer dove sta lavorando al suo ultimo libro. Poi con tutta la calma del mondo si alza e a piccoli passi mi si avvicina. Io non mi muovo di un centimetro, sono così comodo lì disteso sul divano letto.
“Pensavo ti interessassi solo del tuo lavoro…”lo guardo negli occhi, cercando di lasciare trasparire tutta quell’irritazione che provo; ma non so se ci sto riuscendo.
“Pensi davvero che sarei in grado di non degnarti di uno sguardo per più di un minuto?” sembra quasi un sorriso quella smorfia sulle sue labbra. Sto per sorridere anch’io, ma qualcosa mi trattiene.
“ Ho l’impressione di sì.”

Mi sorprendo della mia schiettezza. Adesso appaio più infantile di quello che sono già, mi sento uno stronzo. Yuki ha sbarrato gli occhi per un momento, ma poi ha ripreso la sua solita espressione di sempre. Mi si avvicina talmente tanto da potermi sfiorare,  poi si inginocchia, così da potermi guardare bene.  Non è sorpreso, non infastidito, né perplesso. È semplicemente Yuki, come al solito.
Mi sfiora i capelli, poi la sua mano arriva  fino alla guancia. Comincio a sentire davvero caldo, ho la sensazione di essere diventato rosso come un peperone. Sento gli occhi bruciarmi, ma mi sono promesso di non apparire così debole da piangere, non oggi.

“Cosa dici? Come potrei dimenticarmi della cosa più bella che ho?”
La cosa più bella, io? Forse la sua è una strategia per consolarmi, perché ha previsto le lacrime scendermi dagli occhi, ma non riesco a parlare, è come se ogni pensiero mi avesse abbandonato. Non saprò mai dire se sta dicendomi la verità oppure no, ma lo amo lo stesso. Amo il suo sguardo impenetrabile, amo la sua inespressività, amo tutto di lui, e forse Yuki se n’è accorto prima di me.
Dopo avermi asciugato l’ennesima lacrima, mi avvolge con le sue braccia; rimango con la testa contro il suo petto per un buon minuto. Quando lui mi allontana dolcemente sto ancora singhiozzando. Sapevo che non ero in grado di mantenere la promessa di non piangere, ma la cosa strana è che non so nemmeno io perché lo stia facendo. Forse è per tutte quelle cose che ho pensato su di lui prima..
Riesco ad alzare lo sguardo, e lo punto dritto nel suo. C’è qualcosa di strano nei suoi occhi, è come se mi stessero deridendo, ma lo fanno in un modo talmente dolce che non riesco nemmeno ad arrabbiarmi.
“Non lo devi neanche pensare” riesce a dire prima di zittirsi dandomi un bacio sulla guancia.
“Ti amo, Shuichi.”

 

-------------------------------------------------------------------- fine ^^ occhei, non so neanche io perchè ho deciso di pubblicere questa stottospecie di fan fiction (andiamo bene xD),ma spero di non aver creato un completo disastro (impossibile xD). Grazie 1OOO per aver letto ^^
  
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