Piece of my heart

  Le uniche volte in cui non mi sento un fantasma è quando mi guardi tu,
perché tu mi guardi e vedi me.

 

Sirius stringe con forza le sbarre metalliche della sua cella ad Azkaban. Fissa la luna piena con sguardo vuoto. I suoi occhi grigi sono ormai spenti da troppi anni. A volte sembrano viaggiare indietro nel tempo, a ricordi ormai troppo sbiaditi per essere rievocati con chiarezza. Altre volte invece, sembra quasi di scovare una luce in quello sguardo. Una luce nitida che sembra dargli forza. Ma dura poco, troppo poco.
La luce tenue della luna illumina il suo viso, la sua pelle diafana lo fa assomigliare ad un fantasma. Forse è davvero un fantasma.
Respira l’aria salmastra e ascolta assorto il rumore delle onde del mare infrangersi contro gli scogli.
Sirius non ha più la forza di lottare. È stanco e vorrebbe solo lasciarsi andare. È stanco di essere le onde. È stanco di infrangersi contro gli scogli. Vorrebbe solo farsi cullare da quel suono e arrendersi.
Ma resiste. Non è un traditore, vuole farglielo sapere prima di andarsene per sempre.
Si impedisce di pensare a lui per la maggior parte del tempo. Non vuole che i Dissennatori rubino il suo unico ricordo felice. A volte li sente, avvicinarsi prepotenti a lui con l’intento di derubarlo dell’unico briciolo di razionalità e amore rimasto. Sente il loro fiato ghiacciato sul collo e brividi di freddo lo percuotono. Offusca i ricordi, pensa all’unica cosa che ancora lo tiene in vita e riesce a sopravvivere.
Un’unica volta al mese però, si concede di cedere. I suoi pensieri, nelle notti di luna piena, cadono ridondanti su Remus.
Sirius fissa di nuovo la luna, questa volta con intensità. Spera che il dolce ricordo di quegli attimi, in cui si sentivano entrambi vivi, giunga fino a Remus. Si illude che la leggera brezza conduca il suo amore al pelo ispido di Moony e lo accarezzi, come avrebbe fatto lui. Si illude che il suo amore possa ancora vincere contro le tenebre.
La tua maledizione Moony è la sua salvezza. È l’unica cosa che gli impedisce di annegare.
Vive del passato Sirius. In quei brevi secondi in cui si concede di pensare a Remus si sente ancora vivo. Sente il sangue pulsargli nelle vene e il cuore battere ad una velocità esagerata. Sente una morsa contorcergli lo stomaco e il suo respiro si fa ansimante. Riesce perfino a sentire la voce calda e tranquilla di Remus. I suoi occhi color miele sono immagini vivide nella sue mente, come il suo sorriso.
Una sensazione di benessere e felicità si insinua dentro di lui. Lo scuote e gli intima di non arrendersi.
Ma tutto finisce in pochi istanti. Annebbia quei ricordi prima che arrivino i Dissennatori.

Sirius si volta, aspettandosi l’impossibile.

Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti.

Chiude il ricordo di Remus nel cassetto più remoto del suo cuore e aspetta, impaziente, la prossima luna piena per riaprilo.




Note: Non c'è molto da dire. Amo questa coppia e ieri rigurdando il prigioniero di Azkaban e non ho potuto fare a meno di pensare a questa fic.Se siete arrivati fin qui non vi resta che commentare. Fatemi sapere che ne pensate :) Grazie!
Le parti in corsivo sono due citazioni prese da Grey's Anatomy.
Come giustamente mi hanno fatto notare, vorrei fare altre precisazioni. Il titolo è preso sempre da Grey's Anatomy, dalla puntata 4x13 per essere precisi e ho preferito lasciarlo originale, senza modificarlo. Poi, sul fronte della punteggiatura, magari sbagliando, ho preferito metterla anche magari dove non era neccessario per rendere la lettera estremamente lenta. Così come anche la ripetizione di alcune parole. Speravo si potesse intuire in questo modo maggiormente il tormento di Sirius e la lentezza dei giorni che passavano. Qualsiasi altro consiglio è bene accetto :)