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Autore: StrychnineTwitch    06/09/2011    4 recensioni
"NO papà. NOO!" Poggiò le mani e facendoci leva si mise a sedere sul letto.
Piccole goccioline calde imperlavano il suo petto abbronzato. Prese la T- shirt nera in parte a lui e si tamponò fino a impregnarla di sudore.
La buttò ai piedi del letto e fece ricadere la testa sul cuscino, la sentiva pesante.
Strizzò gli occhi diverse volte prima di riuscire a mettere a fuoco il luogo intorno a sé.
Era la seconda volta che lo sognava da quando era morto.
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything good dies here, even the stars.

27 Maggio 2011

"NO papà. NOO!" Poggiò le mani e facendoci leva si mise a sedere sul letto. 

Piccole goccioline calde imperlavano il suo petto abbronzato. Prese la T- shirt nera in parte a lui e si tamponò fino a impregnarla di sudore.
La buttò ai piedi del letto e fece ricadere la testa sul cuscino, la sentiva pesante.
Strizzò gli occhi diverse volte prima di riuscire a mettere a fuoco il luogo intorno a sé.
Era la seconda volta che lo sognava da quando era morto. 
Era la terza volta che Joey Armstrong rivedeva quel proiettile passare attraverso la carne di suo padre. 
Le ultime due volte era avvenuto in sogno... La prima invece... Era stata reale...

Stavano camminando per strada quando un colpo sordo aveva fatto accasciare suo padre accanto a lui. Prima cadde in ginocchio, poi scivolò tra le sue braccia.
Mentre osservava la raccapricciante scena si sentiva distante... 
Sentiva la mano destra sporcarsi di sangue. Una grossa macchia rossa trapelava dal tessuto della maglietta.
Poi più nulla.
Lui non piangeva. Era diventato insensibile a qualsiasi cosa dopo quel momento.
Ancora a terra, mentre sosteneva il corpo morente del padre aveva preso il cellulare e aveva digitato il 911. Anche se già sapeva che sarebbe stato inutile.
L'ambulanza era arrivata praticamente subito.
Ma lui non era voluto salire.
Si era incamminato lentamente verso casa.
Aveva avvisato la madre, senza lasciare che alcuna emozione dipingesse il suo volto.
Lei era scoppiata in un pianto, quasi isterico. Aveva preso l'auto ed era partita per l'ospedale di Oakland.
Era tonata la sera tardi, verso mezzanotte. 
Come già sapeva suo padre era morto.
Non riuscì a consolare sua madre ma nemmeno ci provò. L'unica cosa che fece fu chiudersi in camera e accendere la televisione.
Ai notiziari continuavano a scorrere le immagini del padre, a un concerto, insieme ai suoi migliori amici e infine insieme alla sua famiglia.
La colonna sonora era ovviamente Wake me up when september ends. Dedicata dal padre al nonno.
Sedici anni... Sedici anni aveva vissuto con Billie Joe Armstrong. Ora si trovava come lui, solo con la mamma.
Sarebbe stato difficile, già lo sapeva. Per questo cercava di non mostrare alcun segno di insicurezza davanti alla madre e al fratello.
Non voleva essere un ulteriore peso. Lui era sempre stato forte e ora era il momento di dimostrarlo a tutti.
Non aveva mai pianto, nemmeno al funerale, era stato la spalla su cui piangere per sua madre e l'aveva aiutata sempre nelle decisioni.
I Green Day si erano sciolti, Mike e Tré lo avevano deciso con l'aiuto di Jason.
Che senso aveva continuare? Senza Billie Joe i Green Day non erano più i Green Day.
Da quel 27 Aprile era lui che faceva tutto in casa, senza mai scomporsi. 
Quando sua madre non riusciva, cucinava anche. Badava a suo fratello. Sapeva che per lui la situazione era ancora peggiore.

Sua madre entrò preoccupata dalla porta. 
"Che succede?" 
"N-Niente. Solo un incubo, tranquilla torna pure a dormire mamma. Non preoccuparti per me, sto bene, pensa a riposarti."
Il volto della donna era visibilmente invecchiato e sulla sua faccia erano incise profonde occhiaie scure.
"Non Stavo dormendo." 
"Non importa, mamma lo sai che hai bisogno di riposo, te lo ha detto il dottore"
"Bene, hai ragione, se hai bisogno di me... Sono in camera, vado ora solo due minuti a prendere una pastiglia..."
"Si ok, non avrò bisogno di niente. Tranquilla" Le ripeté per l'ennesima volta.
La donna carezzo la fronte del figlio e usci dalla stanza tremando.
Chiuse la porta alle sue spalle.
Il ragazzo si sollevò dal letto, aprì il cassetto del comodino e ne estrasse un pacchetto di Marlboro e un accendino.
Sfilò una sigaretta e se la poggiò sulle labbra avvicinandosi alla finestra.
La aprì e vide le stelle punteggiare il cielo numerose.
Ne vide una cadere.
Avvicinò la fiamma al tabacco.

Una prima boccata e il bordo della sigaretta si colorò di un rosso acceso. 
Sputò con ribrezzo il fumo, quasi gli facesse schifo quello che stava facendo.
Da quando suo padre era morto, aveva preso le sue stesse abitudini.





Vi prego di perdonarmi se in ogni storia Billie  Joe fa una brutta fine. Non voglio assolutamente che lui crepi. 
Bene detto questo ho un paio di cose da dire sulla fic. 
Questa storia non ha un passato e non ha un futuro... Mi è venuta voglia di scrivere e le parole sono uscita una dopo l'altra senza un programma preciso. Il risultato finale però mi è piaciuto così ho deciso di pubblicare il mio piccolo sfogo.
Ringrazio come sempre quelli che hanno letto e che vorranno recensire la storia. Un grazie a Y'Konw_Girl a cui chiedo perdono della mia freddezza in questi giorni.
Poi, un'ultimissima cosa prima di lasciarvi. Voglio dedicare questa fic a Amy Jay Ramone. E ho una ragione precisa per farlo.
Joey, Billie nel ruolo di padre, tutto quello che è emerso dai nostri discorsi trasformato in una fic. 
Forse per lui è più importante di quanto lo sia per noi. Grazie di tutto. 
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Lady PUNK 
   
 
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