Palazzo di Asgard.
Hilda osservò venire
avanti il cavaliere dei Pesci, tale Aphrodite, un uomo decisamente di
aspetto affascinante e dallo sguardo misterioso che era stato inviato
da loro tramite il Santuario. Dopo quasi due anni finalmente pareva
che il Grande Sacerdote avesse deciso di accettare la sua proposta
per un'eventuale futura alleanza, ed aveva inviato un suo
rappresentante affinchè potesse prendere attivamente parte
del mondo
norreno. “ Siate il benvenuto, cavaliere dei Pesci. Mi auguro
che
il viaggio non sia stato troppo faticoso. “
Il cavaliere sorrise
mielato, senza accennare al fatto che per uno che poteva viaggiare
alla velocità della luce un viaggio del genere era senza
dubbio una
sciocchezza ma, con finto senso di modestia, convinse con un sorriso
la Celebrante di aver compiuto grandi fatiche per giungere sino a
lì.
“ Non troppo, siete solo un po' isolati ma mi sembra un luogo
molto
gradevole. “ Quello era l'eufemismo del secolo: Asgard,
situato
all'estremo nord, era uno dei luoghi più inospitali del
mondo e di
solito la gente moriva nel raggiungerlo. Il clima poi, perennemente
gelido a parte qualche leggero sprazzo mitigato nei mesi più
caldi,
lo rendeva quasi inabitabile e difatti a parte i divini guerrieri di
Odino e alcuni abitanti non credeva di trovare poi molta gente
disposta a rimanere segregata in quella prigione naturale.
Con un leggero inchino
fece un elegante baciamano alla Celebrante e alla sorella Flare,
sicuramente due donne molte attraenti secondo i suoi gusti ma forse
troppo giovani, o almeno sicuramente lo era quella più
piccola.
Hilda lanciò un'occhiata perplessa ad un posto vuoto proprio
vicino
a Flare a sospirò con rassegnazione. “ Vi chiedo
scusa, Aphrodite,
ma l'altra mia sorella è stata trattenuta.. da impegni
urgenti.
“
Già, il letto. Astrid era come sempre in perfetto ritardo
anche se Hilda aveva sperato che, almeno quel giorno in cui dovevano
accogliere il loro ospite, si fosse premurata di farsi svegliare
almeno in anticipo; l'espressione indispettita sul volto del
cavaliere d'oro otteneva tutta la sua approvazione anche se non
poteva dirglielo direttamente. “ Eccomi, scusatemi!
“ Una voce
leggermente acuta per il terrore di essere in ritardo fece capolino
da una delle sale interne e una risatina attirò l'attenzione
di
Aphrodite; uno dei guerrieri, un biondo munito di cetra, non era
riuscito a contenere la propria ilarità anche se l'aveva
leggermente
soffocata dietro una tosse mal celata mentre tutti l'avevano
osservato. Solo dopo qualche istante Aphrodite portò
l'attenzione
sulla fanciulla appena giunta; era abbastanza alta, avvolta in un
vestito molto elegante di colore verde smeraldo come gli occhi e
portava i capelli sciolti sulle spalle, con un diadema tra i capelli
che ne designava il rango. Senza volere il cavaliere era colpito da
tanta stupefacente eleganza e la osservò con un certo
interesse;
anche lei pareva molto giovane anche se non come la principessa
Flare, forse era più vicina di età alla
Celebrante ma rimase
ugualmente abbagliato dal candore della pelle che riluceva come
alabastro.
E poi si ricordò di lei,
chiedendosi come avesse fatto a non rendersene conto subito. Era la
stessa ragazza che aveva incontrato tra i ghiacciai siberiani e a cui
aveva capricciosamente rubato un bacio, anche allora colpito da
quella bellezza che non era stata per nulla dissimulata sotto quegli
stracci. Ed ora, abbigliata a quel modo sontuoso ma ugualmente senza
troppe pretese, non poteva che riscontrare la sua più
completa
approvazione. “ Era ora.. la prossima volta Astrid non
attardarti
troppo in biblioteca. “
La voce di Hilda era dolce ma Astrid
arrossì vergognosa, rendendosi conto che la sorella aveva
perfettamente compreso la ragione del suo ritardo per via della
stanchezza accumulata in quei giorno; si inchinò all'ospite
leggermente, lasciando che fosse la sorella a fare le presentazioni
ed ebbe modo di arrossire ancora più violentemente
rendendosi conto
di chi aveva davanti. Era lo stesso volto perfetto che l'aveva
dolcemente tormentata in quei giorni, dopo il suo rientro dalla
Siberia, e tutto si aspettava tranne che vederlo lì come
rappresentante del santuario di Atena. Certo che visto in armatura
d'oro faceva un effetto molto singolare. “ Non preoccupatevi,
ci
sono cose che meritano di essere attese. “
La voce suadente di
Aphrodite era la solita con cui si era rivolto alle altre due ma i
due laghetti azzurri si erano posati sulla ragazza e non sembravano
mollarla, neppure quando si inchinò galantemente. A Hilda
sfuggì il
significato di quelle parole ma non ad Astrid che si sentiva un
ghiacciaio esposto al sole più cocente e temeva di svenire
per la
sorpresa e l'emozione. Per fortuna era ora di pranzo, quello
ufficiale in onore dell'alleanza che avrebbero stipulato al seguito
di quelle settimane in cui il cavaliere avrebbe alloggiato al palazzo
reale, e lei aveva il solito posto vicino all'amico d'infanzia Mime,
sicuramente lontano dagli occhi magnetici di quell'uomo tanto
affascinante.