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Autore: InstantDayDream    07/09/2011    0 recensioni
Sybil, Bill, Wilde sta per iniziare il suo ultimo anno ad Hogwarts con un bel distintivo da Caposcuola appuntato sulla divisa. Il suo ex migliore amico, Oliver Baston, ha sempre la sua spilla da Capitano di Quidditch. I loro ruoli diversi li hanno divisi, ma forse l'arrivo imminente della fine della scuola gli farà capire che ci sono cose più importanti di un distintivo, o di volare su dei manici di scopa.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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1. Here we go again


Il settimo anno ad Hogwarts sarebbe stato un incubo. Potevo capirlo dal peso del baule: non ricordavo che fosse mai stato così pesante. Anche se animavo, riuscii comunque a portarlo sull'Espresso di Hogwarts senza chiedere ai miei genitori di aiutarmi con un Incantesimo Levitante, consapevole che un gruppo di Serpeverde mi stava guardando, aspettando solo che gli dessi un buon motivo per cominciare a deridermi. La cosa migliore, però, era che quell'anno ero autorizzata a togliergli i punti, a dirla tutta ero stata autorizzata da Albus Silente in persona, il giorno in cui mi aveva mandato la lettera con la spilla da Caposcuola. Non avevo dubbi su chi aveva ricevuto l'altra spilla, quindi non mi sorpresi nemmeno un po' di trovare Percy Weasley nello scompartimento, che stava già istruendo i nuovi prefetti sui loro doveri, con quel suo modo di fare così particolare. Guardai la spilla sulla sua uniforme: scintillava talmente tanto che non potei fare a meno di chiedermi se non avesse obbligato sua madre a lucidargliela per tutta l'estate.
«Oh Bill, eccoti qui! Spero che non ti dispiaccia se ho cominciato un po' prima, è solo che pensavo che sarebbe stato meglio aggiungere qualcosina quest'anno, sai....con l'evasione di Sirius Black e tutto il resto...»
Uno dei problemi principali di Percy era che parlava troppo.
«Non preoccuparti Perce» mi lanciò un'occhiata omicida: avevo preso l'abitudine di chiamarlo così dai suoi fratelli maggiori e non sembrava apprezzarlo molto. Diceva che non lo trovava rispettoso. «In ogni caso credo che difficilmente saremo onorati dalla presenza del signor Black quest'anno.»
Alcuni dei neo-spillati sorrisero e Percy mi guardò in modo ancora più truce. In tutta risposta gli sorrisi il più innocentemente possibile e aspettai che continuasse.
«Allora, ovviamente dovrete fare dei turni per controllare i corridoi la notte. In coppia, naturalmente, nessuno vuole che girovaghiate da soli per il castello nel cuore della notte...»
Smisi di ascoltarlo. Sapevo fin troppo bene quali erano i compiti di un prefetto e, a dirla tutto, anche quelli di un Caposcuola. Lasciai che i miei pensieri lasciassero il treno per un po', per volare verso il castello. Ero terrorizzata dai M.A.G.O., avevo scelto talmente tante materie che mi chiedevo se avrei avuto tempo per respirare quell'anno (sapevo già che mangiare e dormire erano due cose da non prendere nemmeno in considerazione). Come se non bastasse l'insegnate di Cura delle Creature Magiche era andato in pensione l'anno prima e avrei dovuto affrontare gli esami con la preparazione che mi poteva dare un perfetto sconosciuto e la cosa mi spaventava a morte. D'altra parte dovevo ammettere che era da pazzi preoccuparsi di Cura delle Creature Magiche, quando avevo da preparare anche Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia, Difesa, Antiche Rune, Aritmanzia e -peggio di tutte le altre materie messe insieme- Pozioni.
Piton mi aveva già fatto notare che non ero nemmeno vicina ad essere una studentessa che avrebbe potuto prendere una "O" ai MAGO ed ero perfettamente sicura che si sarebbe accertato personalmente che non ce la facessi. La capacità che aveva quell'uomo di farmi innervosire non era una cosa da tutti.
«Bill vuoi aggiungere qualcosa?» Percy mi riportò improvvisamente alla realtà.
«Uhm, no Perce, credo che tu sia stato cristallino, non avrei saputo fare di meglio» Dissi con un sorriso, senza avere la più pallida idea di cosa avesse detto per gli ultimi venti minuti.
«Ok, bene ragazzi, credo che possiate raggiungere i vostri compagni adesso. ricordatevi di fare i turni per controllare gli scompartimenti ogni ora. Comincia Tassorosso»
Con delle espressioni decisamente sollevate, il gruppo dei prefetti si azlò e lasciò lo scompartimento, chiacchierando tra di loro a voce alta.
Percy, invece, si buttò accanto a me nell'esatto momento in cui stavo pensando di alzarmi per andarmene. Che voleva adesso?
«Oh Merlino! Sono esausto! Quei Serpeverde sono anche peggio di quelli del nostro anno, non credi? gli altri però sembrano a posto..anche se dovremo stare attenti ai Grifondoro, sai, sono dello stesso anno di Fred e George, hanno tutti paura di loro...»
«Per l'amor del cielo, Perce!» esclamai, alzandomi di scatto «Non ce la fai proprio a rilassarti un attimo? E che cavolo, sembra che dobbiamo istruire le future guardie di Azkaban!» il pensiero delle vere guardie di Azkaban mi fece rabbrividire e mi affrettai a cacciarlo via in fretta.
«Hai ragione scusa....sai sono rimasto sorpreso che ti andasse bene che ci unissimo ai prefetti per le ronde notturne, credevo che non ti sarebbe piaciuta come idea...»
«Tu gli hai detto...che cosa?» domandai, gli occhi talmente assottigliati che potevano sembrare chiusi.
«Beh sai...credevo che sarebbe stato più sicuro per loro se ci fosse stato uno studente più grande...sai con Black...»
Chiusi gli occhi e contai fino a cinquanta prima di rispondergli. Avrei potuto strangolarlo in quell'istante, ma uccidere l'altro Caposcuola dopo solo due ore dall'inizio del viaggio non sarebbe stato un punto a mio favore.
«Silente ti ha chiesto di accompagnare i prefetti? La McGrannit o un altro dei capi delle case ti ha specificamente detto che avevano bisogno del nostro aiuto?» chiesi, in un tono forzatamente calmo.
«No ma...»
«ALLORA PERCHÈ DIAVOLO DOVRESTI PROPORRE UNA COSA DEL GENERE? SEI COMPLETAMENTE SCEMO?»
«Senti, farà un'ottima impressione sugli insegnanti e sicuramente diranno quanto siamo bravi a svolgere gli incarichi che ci sono stati assegnati ai nostri futuri datori di lavoro...»
«NON AVRO' DEI DATORI DI LAVORO SE NON DORMO LA NOTTE, WEASLEY! BOCCERO' TUTTI GLI ESAMI...MA NATURALMENTE, QUANDO SARO UNA TRISTE, VECCHIA STREGA CHE SERVE WHISKEY INCENDIARIO AI TRE MANICI DI SCOPA POTRO' RACCONTARE AGLI STUDENTI CHE DI NOTTE FACEVO LA RONDA!»
«Mi pareva di aver sentito qualcuno urlare» disse una voce alle mi spalle, in tono allegro. Oliver Baston, il mio ex migliore amico, stava all'entrata dello scompartimento, con un'espressione familiare che di solito aveva quando non sapeva se doveva ridere o meno.
«Che vuoi Oliver? Stavo giusto dicendo due paroline a Percy...» grugnii.
«Oh credimi, me ne sono accorto!» sorrise «Volevo solo sapere se volevate tornare nello scompartimento. Tra poco cominciamo un torneo di Gobbiglie»
«Ti mando Percy non appena ho finito...»
«Eh? Guarda che anche tu sei nel nostro scompartimento» mi guardò come se fossi impazzita.
«Cosa? No, io non condivido scompartimenti -o nessun'altra cosa per essere precisi- con te, Baston»
«Percy mi ha chiesto di tenervi un paio di posti...ma se non vuoi venire con noi puoi sempre andare da qualche altra parte, scommetto che a quest'ora ci saranno un sacco di posti liberi sul treno» aveva ancora quello stupido sorriso in faccia.
Ovviamente non sarei riuscita a trovare nemmeno mezzo posto a quell'ora. Lanciai a Percy un'occhiata omicida e quindi li segui lungo il corridoio. Sapevo che avrei dovuto ringraziare Oliver per averci tenuto dei posti, ma non volevo avere niente a che fare con lui, non più. Prima andavamo molto d'accordo, eravamo diventati amici non appena il cappello parlante ci aveva smistato a Grifondoro, ma al quinto anno divenne capitano della squadra di Quidditch. Ovviamente sapevo che Oliver era leggermente ossessionato dal Quidditch, ma non avrei mai potuto immaginare come si sarebbe trasformato dopo aver ricevuto quella maledetta spilla. Io ero un prefetto e avevo dei seri problemi a conciliare i miei dovrei con tutto quello che dovevo studiare per i GUFO. Oliver passava le sue giornate a parlare di Quidditch, leggere roba sul Quidditch, studiare come vincere partite di Quidditch....sembrava essersi dimenticato che a scuola c'erano all'incirca altri 993 studenti, oltre quelli della squadra. Ci parlavamo a malapena. Finimmo per incolparci a vicenda. Lui diceva che era colpa mia, perchè per studiare non andavo alle partire, agli allenamenti e nemmeno a controllare con lui che Pluffa, bolidi e Boccino fossero a posto prima della partita. D'altra parte, io sostenevo che la colpa fosse tutta sua, perchè si preoccupava solo del Quidditch. Quell'estate ci scambiammo giusto un paio di lettere, poi, l'anno dopo, alcune voci su me e Bill Weasley cominciarono a circolare: cose molto private di cui eravamo a conoscenza solo io, Bill e Oliver. Lui aveva giurato all'infinito di non aver detto niente, ma allora come mai Flitt e il suo gruppo di idioti sapevano tutto? Stare con Bill Weasley era stata la cosa migliore che mi fosse successa ad Hogwarts fino a quel momento, ci eravamo lasciati solo perchè la Gringott's lo aveva mandato in Egitto e la cosa mi aveva ridotto il cuore in un miliardo di piccolissimi pezzi. Non era divertente che le persone ti deridessero per qualcosa che ti aveva fatto soffrire tanto. Da quel momento in poi, cominciai ad evitare Oliver.
«Bill, per carità, fai un po' meno confusione!» disse Adrian, un mio compagno del settimo anno.
«Va tutto bene, Sybil?» mi chiese Eve. Lei era la mia compagna preferita e probabilmente anche la mia migliore amica. Senza contare che era l'unica che continuava ad usare il mio nome per intero.
«Si va tutto...»
Le luci si spensero all'improvviso e cominciai ad avvertire una strana sensazione di freddo -che divenne piano piano gelo puro- lungo la schiena. Sentivo gli altri chiedersi cosa c'era che non andava, ma non mi unii a loro. Presi semplicemente la bacchetta dalla tasca dell'uniforme e la strinsi con tutte le mie forze, con il respiro che diventava sempre più affannoso. Quindi, improvvisamente, la porta dello scompartimento si aprì, rivelando un'enorme figura avvolta da un mantello, la cui sagoma si stagliava nell'oscurità. Potevo avvertire il sudore imperlarmi la fronte, mentre nella mia mente apparivano cose che non avevo alcuna intenzione di rivedere. Stavo rivivendo di nuovo il mio ultimo litigio con Bill, ci stavamo urlando contro in modo terribile...mi aggrappai al sedile come se potesse darmi conforto...e poi, così improvvisamente come era cominciato, tutto finì. Le luci si riaccesero, l'Espresso di Hogwarts cominciò a percorrere gli ultimi chilometri che lo separavano dalla destinazione e noi tornammo alla normalità.
«Qualunque cosa ci abbiano insegnato sui dissennatori a Difesa non si avvicina nemmeno alla realtà!»
Borbottò Percy, asciugandosi il sudore dal naso con il dorso della mano. Adrian annuì e borbottò qualcosa sull'andare a comprare della cioccolata per tutti.
«Stai bene?» mi sussurrò Oliver.
Solo in quel momento mi resi conto che, quello a cui mi ero aggrappata per tutto il tempo in cui c'era stato il dissennatore, non era il sedile, ma Oliver. Lo lasciai andare immediatamente e mi rannicchiai il più lontano possibile da lui, le guance rosse per la rabbia e l'imbarazzo per ciò che avevo appena fatto.
«Stai bene?» insistette lui, avvicinandosi di nuovo, costringendomi a guardarlo negli occhi.
«No, non sto bene con te che mi aliti in faccia! Mi serve spazio per respirare, ti dispiace andare dall'altra parte del treno?»
sospirò, ma non sembrava intenzionato a fare come gli avevo chiesto. Pazienza, potevo sempre schiantarlo, se necessario.
«Che c'è che non va?» ci domandò Adrian, rientrando con le braccia cariche di cioccorane. Finalmente Oliver si decise a lasciarmi andare e tornò al suo posto. Mi lasciai andare ad un udibilissimo sospiro di sollievo, prima di alzare lo sguardo su Adrian.
«Niente. Posso prendere una cioccorana?»

Ebbene sì! Ho deciso di dedicarmi ad una Fan Fiction sul mio adorato Oliver Wood <3 Rileggendo il Prigioniero di Azkaban ho avuto un'ispirazione improvvisa ed eccomi qua... :D Comunque, quest'utilissima nota a piè di pagina, è stata messa principalmente per segnalare che, l'omonima storia su FanFiction.net di IstantDayDream, non è nient'altro che la versione inglese di questa, che mi sono decisa a tradurre e a pubblicare anche qui! spero vi piaccia ;)
xx
F.
  
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