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Autore: zero2757    07/09/2011    4 recensioni
Con un gesto veloce, Elena, si rannicchiò nella coperta, grazie a zia Judith la previdenza era divenuta la miglior compagna per lei. Portava sempre con lei sei o sette coperte in caso di emergenza, e quella che portava lei sulle era solo una delle tante. Cercò di pensare ad ogni sorta di strategia, dal finestrino del guidatore si intravedeva a mala pena la penzione della signora Flowers. Un'idea malsana e penetrante le sfiorò la mente, così decise di attuarla. Prese le chiavi della macchina e se le infilò nella borsetta di perline. Con tutte le coperte, si coprì così tanto che sembrava un eschimese messo all'ingrasso, e con non poca fatica aprì lo sportello.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Matt Honeycutt, Meredith Sulez, Stefan Salvatore | Coppie: Damon Salvatore/Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono una fan del genere 'Azione' ma ci ho comunque provato, anche se non sembra la coppia Damon/Elena qui è molto forte, sentimentalmente etc...
Ci ho provato è questo che conta, forse non è il genere previsto ma, sinceramente, a me piace. I fatti qui narrati accadono prima dell'inizio del terzo libro, La Furia e ho descritto ciò che vedevo a seconda dei criteri datemi.
L'estate, sì è estate anche se nevica, perché Giugno è il mese in cui inizia tutto. Le candele e i personaggi?
Non c'è niente di diverso apparte la coppia e il lieve cambiamento di Elena e la situazione. Sono tutti esattamente descritti come nel libro.
Il Titolo? Semplice! Basta leggere! Spero di aver messo una dinamica avvincente, perché questa storia rispecchia molto ciò che io vedo. Ringrazio la giudice che ha ammesso una pazza come me! Un bacio!

P.S
[Sia ben chiaro io odio Bonnie McCullough, non mi è mai piaciuto come personaggio perché lo trovo troppo prevedibile; comunque mi serviva una cavia da laboratorio per questo mio esperimento.
]

Non dico più niente, leggete e fatemi sapere! :P
Micheila

Storia partecipante al contest: Seasons, Elena, Damon and... Something More!?
, indetto da BloodySister


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Candels


Un gentiluomo non impone la sua compagnia a nessuno, non insulta una donna.
E, soprattutto, non le fa del male.










Nevicava, stranamente dato che era Giugno inoltrato. Elena guardò il parabrezza della macchina, quasi del tutto serpellito dalla neve, il bello è che lei sapeva chi era che le faceva questo... Era cretissima che non nevicasse a caso, né tanto meno nel resto della cittadina. Elena sorrise, era una persecuzione il non essere felice con l'uomo scelto.Ma lei cosa poteva fare?

Con un gesto veloce, Elena, si rannicchiò nella coperta, grazie a zia Judith la previdenza era divenuta la miglior compagna per lei.
Portava sempre con lei sei o sette coperte in caso di emergenza, e quella che portava lei sulle era solo una delle tante. Cercò di pensare ad ogni sorta di strategia, dal finestrino del guidatore si intravedeva a mala pena la penzione della signora Flowers. Un'idea malsana e penetrante le sfiorò la mente, così decise di attuarla.
Prese le chiavi della macchina e se le infilò nella borsetta di perline. Con tutte le coperte, si coprì così tanto che sembrava un eschimese messo all'ingrasso, e con non poca fatica aprì lo sportello. La tormenta aumentò di forza in un batter di ciglia e Elena fece appena in tempo a forzare la scorticata porta; che un pezzo di ghiaccio grande quanto la sua mano si scagliò contro di lei ma che finì contro la porta.

Elena si guardò attorno, la spettralità di quel luogo le metteva agitazione ma non ci fu molto tempo per pensare, perché una mano sulla spalla la fece sobbalzare.
Si voltò, terrorizzata ma non appena vide il sorriso ironico di Damon si calmò.
Lo abbracciò di slancio, adorava quando le sue braccia le cingevano la vita, stringendola. Adorava quando la guardava con quegl'occhi neri, nei quali si poteva vedere l'universo. Adorava la mattina, che dopo aver fatto l'amore non la lasciava più andare finché non era in ritardo.
Adorava lui.

Lo amava in un modo viscerale, così intenso che persino una rosa black magic sarebbe appassita al solo nominare i nomi dei due amanti.
« Credevo di non rivederti più! La tormenta era così potente che... » ma Elena non finì di parlare che Damon la zittì con un lungo bacio, passionale e dolce al tempo stesso. Il momento, però, fu interrotto dalla signora Flowers che, con gli occhi dolci, guardava i due appoggiata allo stipite della porta.
Damon e Elena si girarono e per poco non rabbrividirono nel vederla, con il suo lungo vestito di lana a motivi floreali, gli occhi color verde ghiaccio vispi dietro la montatura spessa ed i capelli grigi raccoloti malamente in una crocchia.

La donna, sorrise facendo arrossire le ossute guance pallide.

« Hem, scusate se vi ho interrotto, ma gli altri vi aspettano in cucina. » disse per poi sparire, letteralmente, nel buio della stanza adiacente le scale.
Solo la signora Flowers sapeva di loro. Stefan ancora non sapeva niente, convinto di essere l'unico uomo nella vita di Elena. Prima di entrare in cucina, dove erano diretti, Damon afferrò Elena per il polso, facendola voltare ansiosa.
Lentamente, il vampiro vestito di nero si avvicinò al volto di Elena, il suo cuore batteva frenetico nello sterno. Le labbra quasi si sfioravano...

« Cosa stai facendo Damon? » chiese Bonnie che aveva solcato la soglia da pochi istanti. Elena e Damon si allontanarono l'uno dall'altra, imbarazzati. Ma con una ripresa rapida, Damon, si avvicinò in modo pericoloso a Bonnie. La cosa infastidì Elena, che provò invida per l'amica che si poteva beare della vicinanza di Damon.

Damon sussurrò all'orecchio qualcosa a Bonnie che rise come una gatta morta, infuriata, Elena, si diresse in cucina dove il professor Elezar, Meredith, Stefan e la signora Flowers dialogavano animatamente per fermare le tremende ondate di Potere.
Lo stesso Potere che aveva portato Vicky a spogliarsi in mensa, facendola deridere da tutti, e che aveva manovrato i cani facendoli attaccare i loro padroni. Elena raggiunse Stefan, che continuava a ragionare su chi potesse essere il detentore di tal forza.
Ad un certo punto il professor Elezar prese per mano Meredith, la loro relazione non aveva più ostacoli. Elena li invidiava, anche lei voleva poter stare con Damon senza barriere e senza pregiudizi. Ma la sfuriata di Stefan, sul perché lei e lui dovessero stare assieme, l'aveva turbata.
Nonostante tutti sapessero i suoi sentimenti, volevano dettare legge. Ancora le tornavano in mente le parole di Meredith, Bonnie e di zia Judith. Ma Damon è un donnaiolo, Non è adatto a te! Pensa a Stefan invece, è un buon partito!

E via dicendo. Perché non volevano capire? Perché tutto doveva essere così complicato? Oramai aveva diciassette anni ed era giusto che prendesse le sue decisioni e gli altri le rispettassero.
E invece no! Elena sospirò, lo sguardo verso lo stipite della porta dove, Damon, continuava un'amabile conversazione con Bonnie. Ma Elena non ebbe tempo di arrabbiarsi con entrambi che la casa tremò, i vetri si creparono e il fuoco si spense.
Il gelo scese, così come l'oscurità data dalla neve che aveva ricoperto il piano inferiore della Pensione. Un paio di braccia strinsero Elena, qualcuno le soffiò nell'orecchio e le sussurrò una delle sue frasi preferite di Oscar Wilde.
«Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.» le sussurrò Damon ed Eelena poté giurare di averlo sentito sorridere.

In quel momento, grazie alla magia della signora Flowers, la stanza s'illuminò di ogni sorta di candele, fu allora che Elena notò che erano soli nella stanza.
Anche se il tempo stringeva, anche se delle vite erano in ballo, in quel momento magico tutto sembrava perire lentamente. Come precedentemente, i due si avvicinarono ma proprio nell'istante in cui le labbra si svioravano un orda di corpi, non sorretti più dalla porta, finì rovinosamente su di loro.
La cosa buffa fu che in mezzo a loro cadde, casualmente, Bonnie, riversa verso Damon. Elena non ci vide più, incominciò ad urlare e a tirare i capelli a Bonnie che urlava disperata. Ci vollero Stefan e Damon insieme per dividerle, ma la disputa fu interrotta. Una voce femminile, una risata e una folata di vento. Le candele si spensero e l'oscurità avvolse tutti.





FINE

   
 
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