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Autore: Diana924    07/09/2011    1 recensioni
Quinto Battiato è il manager e proprietario di una palestra di Lucha libre e ha organizzato un aprty perfetto, se non fosse per un piccolo insignificante inconveniete...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quintus Lentulus Batiatus
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Storia classificatasi 1 al contes " LAST FRIDAY NIGHT  " di  Hikaru_Zani

Ci sono momenti nella vita in cui credi di poter controllare tutto, e momenti in cui sei certo che non riusciresti a controllare nulla, nemmeno le tue mani.

E quel momento per Quinto Batiato sembrava giunto. Non che fosse un perfezionista, sua moglie Lucrezia invece lo era ma questa è un’altra storia, ma quando organizzava una festa pretendeva che tutto fosse perfetto.

I suoi ragazzi, era infatti proprietario di una palestra di lucha libre, avevano infatti ottenuto il permesso di parteciparvi, ma solo per esibirsi a beneficio degli invitati.

Specie delle donne che li osservavano rapite nonostante avessero a pochi metri i loro mariti.

Eppure lui sentiva che c’era qualcosa che non andava. Lucrezia non si era accorta di nulla, in quel momento era troppo impegnata a chiacchierare con le altre donne, tra cui la moglie del loro prossimo nonché probabile sponsor, e a bere drink, eppure c’era qualcosa di sbagliato in tutto quello, solo che non riusciva a capire cosa.

Veloce con lo sguardo cerco Enomao, e gli fece segno di avvicinarsi. Enomao era stato il suo miglior lottatore prima di quel maledettissimo infortunio che l’aveva costretto al riposo. Era un uomo muscoloso, scuro di pelle e assolutamente fedele a lui.

<< Cosa c’è? >> chiese questi avvicinandosi. Batiato  era facilmente riconoscibile dal suo abito, indossava infatti un giacca rossa e pantaloni del medesimo colore e sebbene Lucrezia non amasse quel completo lui si ostinava a indossarlo.

<< Chi si è occupato degli inviti? >> chiese mentre si accendeva un sigaro. << Aschur >> rispose Enomao squadrando l’interessato, che in quel momento sostava presso il rinfresco, senza che l’abito  riuscisse a celare il supporto metallico che usava per camminare. << Sapete che non mi fido di lui capo >> continuò Enomao. << So come la pensi, ma ho fiducia in lui >> rispose Batiato, atono.

<< Avete invitato più persone del solito >> aggiunse Enomao sovrappensiero. << Assolutamente no >> rispose Batiato.

Poi ebbe la classica illuminazione, favorita anche dai tre bicchieri di rum che aveva bevuto.

Imbucati! E gli parve di riconoscerne anche uno. Ma perché capitavano tutte a lui? Perché non riusciva mia ad organizzare mai il party perfetto senza che qualcosa, o in questo caso qualcuno, finisse per rovinare tutto?

Fece un segno ad Enomao che non si era mosso dalla sua postazione e l’altro si avvio verso il gruppo d’imbucati. Non c’era stato bisogno di dare ordini verbalmente, l’altro lo capiva al volo, anche se non approvava alcune delle azioni di Batiato.

Mentre il suo fido Enomao si allontanava Batiato cercò con lo sguardo sua moglie Lucrezia. La vide insieme alla moglie del futuro sponsor, mentre ridevano. Avevano in mano dei drink ma quello di Lucrezia era ancora colmo mentre l’altro era quasi vuoto. Sua moglie si rese conto di essere osservata e si voltò verso di lui. Per un secondo si fissarono a vicenda, prima che sul viso di Lucrezia comparisse un sorriso malizioso e complice. Stava per sorridere a sua volta quando al vide tornare a chiacchierare con l’altra donna che aveva ormai finito il suo drink e rideva, era ormai completamente sbronza.

***

Solonio era sicuro che l’avrebbe fatta franca, come sempre d’altronde.

Quando quel doppiogiochista di Ashur gli aveva assicurato che l’avrebbe fatto entrare senza biglietto non gli aveva creduto, ma si stava ricredendo.

Batiato poteva anche avere pochi lottatori decenti, ma quando si trattava di organizzare delle feste era il migliore, doveva ammetterlo. La musica era ottima, e c’erano delle casse abilmente nascoste che la diffondevano ovunque, i drink erano ottimi e gli stuzzichini ancora di più.

E inoltre ora che era a casa del rivale in affari poteva spiarlo e carpire i suoi segreti. Batiato era bravo ma la ruota della fortuna in quei mesi stava girando a suo sfavore, mentre favoriva lui.

Con la coda dell’occhio vide Batiato in persona, seguito dal fido Enomao che si dirigevano verso di lui.

Non se ne preoccupò: non era l’unico imbucato lì a quella festa ed era abbastanza importante perché lo si lasciasse in pace.

<< Solonio, amico carissimo >> ecco, l’avevano visto. << Batiato >> rispose, cercando di celare il nervosismo mentre il rivale gli si metteva di fronte e accanto a lui c’era l’ex lottatore.

<< E’ una sorpresa per me averti qui >> continuò Batiato e dal suo fiato Solonio intuì che doveva aver bevuto abbondantemente, forse aveva ancora un’opportunità di cavarsela.

<< Non pensavi di trovarmi qui? >> chiese l’altro, sarebbe stato facile averla vinta con un ubriaco, sebbene sapesse che Enomao era astemio da troppo tempo per non essere sull’attenti.

<< A dire la verità, gli inviti erano limitati, e non ricordo di averti invitato >> ribatte Batiatio, fedele al detto in vino veritas. << Strano, eppure io sono qui >> lo punzecchio Solonio, mentre si serviva da bere.

<< Se n’è occupato Ashur, e aveva degli ordini precisi >> continuò Batiatio, determinato a proseguire la conversazione.

<< Non so quali fossero gli ordini, ma io ora sono qui, mio caro Batiato >> rispose l’altro, era sicuro che non solo avrebbe vinto ma addirittura stravinto.

<< Forse, ma … - prese il cellulare e veloce disse alcune parole – mi dispiace tanto mio caro Solonio >> disse, con malcelato divertimento. << e di cosa? >> rispose l’altro, pronto  a scattare. Nonostante fosse più anziano di Batiato era ancora agile come in gioventù.

<< Sembra che la tua palestra sia in fiamme, ma che peccato, vero? >> e l’altro immediatamente si defilò verso la porta.

<< Non era vero, giusto? >> gli chiese Enomao che aveva appena finito  di mangiare degli stuzzichini ma non aveva perso nemmeno una parola della conversazione. <<  Hai visto giusto, ma sai: è stato così divertente >> disse Batiato, alzando il bicchiere come se volesse brindare e poi inghiottendo tutto d’un fiato.

Ora sarebbe stato impossibile che qualcun altro gli rovinasse la festa, pensò mentre osservava sua moglie che era riconoscibile a causa della sua bella parrucca rossa che la distingueva dalle altre, tutte rigorosamente bionde. Nello stesso momento i suoi ragazzi erano oggetto di scommesse e si stavano facendo ammirare prima del combattimento del giorno seguente.

Ci sono momenti nella vita in cui credi di poter controllare tutto, e momento in cui sei certo che non riusciresti a controllare nulla, nemmeno le tue mani. Questo Batiato lo sapeva, ma sapeva anche bastava poco per risolvere i problemi, specie quando si era in una posizione di vantaggio.

   
 
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